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Fondamenti di vita di Miyamoto Musashi
A cura di Davide Rizzo
Verso la fine della sua esistenza e dopo una vita passata quasi interamente dedicata agli scontri Musashi sente l'impellente necessità di trascrrivere quelli che saranno i suoi dettami nella parica.
Questo testo è solo una parte di quanto appreso nella lettura approfondita del Gorin No Sho. Dedico questa lettura della spiegazione del Ku ( vuoto) e i seguenti diciannove punti ai miei lettori, a quanti fanno della nobile Arte dei mari del Sud il loro modo di porsi alla vita, alla realtà della vita augurando loro una via di pace attraverso la consapevolezza che tutto può succedere e pertanto YOI non è una parola che viene sempre pronunciata nei nostri Dojo ma è, e rimane, un modo di vivere.
Oss ( Davide Rizzo)


Libro del Vuoto la Via dell'heiho di Niten lchi-ryu
Ku significa (vuoto); ku è ciò che non si può conoscere. Naturalmente il vuoto è il nulla. Praticando la forma, si percepisce il vuoto. Questa è la natura del ku.
In genere, quando non si può capire qualcosa, si tira fuori il ku; ma questo non è veramente ku. È, ignoranza.
Se un bushi sulla Via dell'heiho non comprende il suo dovere, questo è un “non ku”. Quando si ha avuto un cattivo insegnamento, o si seguono falsi principi e non si riesce a risolvere i problemi essenziali, chiamare questo atto ku non è far uso del vero significato.
Per un bushi, conoscere a fondo la Via dell'heiho significa studiare le altre discipline, comprendere chiaramente il proprio dovere senza coltivare ambizioni nel cuore, affinare la saggezza e la forza di volontà, sviluppare l'intuizione e il potere dell'attenzione, giorno e notte, quando i veli dell'illusione sono scomparsi; allora avviene la comprensione del vero ku.
Finché uno resta ignaro della vera Via è convinto di essere nel giusto perché crede nell'insegnamento di Buddha, o in qualsiasi altra fede del mondo. Ma quando assume il punto di vista della vera Via e vede la realtà del mondo dalla giusta prospettiva, si accorge quanto divergano quelle vedute a causa dei pregiudizi dell'individuo e delle errate posizioni di partenza.
Giungi alla corretta considerazione prendendo per base la sincerità di spirito e l'onestà interiore; pratica heiho quotidianamente; sforzati di percepire correttamente e chiaramente la realtà.
Fai di "KU” la tua Via e che la tua Via sia “KU”

Il dodicesimo giorno del quinto mese del secondo anno di Shoho

A Terao Magonojo

Nota esplicativa: Questo Libro del Vuoto di Musashi assurge alla solennità di un Sutra rituale, il cui insegnamento an"iva per simpatia e per intuizione diretta, piuttosto che per comprensione razionale. Il concetto di KU, che è la chiave di questa pagina e il punto d'arrivo di tutta l'opera di Musashi, va rispettato per quello che è: ritrovarlo nelle immortali pagine di Lao Tzu, o nel classico Hannya Haramita Singyo, o nelle mille altre occasioni offerte dalle opere dei pensatori d'Oriente, sarebbe solo sfoggio di nozionismo. Musashi ci anticipa dicendo che quando non si capisce, si tira fuori il ku; e così noi saremmo portati a tirar fuori un brano in cui non si capisce nulla, per illustrare il ku. Il ku appartiene alla sfera del Satori, dell'illuminazione e, come tutti i segreti dell'universo, ha la caratteristica che chi lo conosce per esperienza diretta lo comprende e chi non lo conosce non lo comprende ancora; quindi è inutile parlarne sia tra coloro che appartengono alla prima categoria, sia tra quelli della seconda.
Per tranquillizzare gli esseri razionali diciamo che il ku è un “prendere coscienza” immaginate che grazie a un farmaco meraviglioso una scimmia acquisti per un momento la coscienza di uomo, vivendone le emozioni, i sentimenti e gli scopi (le scimmie mi perdonino la presunzione). Come potrebbe tornare dai suoi simili e comunicare la sua esperienza? Allora la differenza tra chi conosce il ku e chi non lo conosce è come tra l'uomo e la scimmia? È più grande, ma non offendetevi: c'è la compassione buddhista a mitigarla.
D'altro canto l'ascesi è offerta a tutti e basta allungare una mano per prenderla... scusate, basta percorrere la Via e sarà vostra.
Questo commento rompe il ritmo delle altre note sullo scritto di Miyamoto Musashi: è razionalmente inconcludente. È scritto come una stoccata improvvisa che rompe una situazione di equilibrio nel combattimento: se la vostra ragione saprà pararla, si torna in posizione di stallo. Se invece è stato un colpo decisivo, nell'universo brillerà una nuova stella.

Dokko Dō: "La via che bisogna percorrere da soli"
Musashin 1- Non contravvenire all’immutabile Via;
2 - Evita i piaceri del corpo;
3 - Sii assolutamente imparziale;
4 - Non avere desideri;
5 - Non avere interessi;
6 - Non invidiare gli altri;
7 - Non rattristarti nelle separazioni;
8 - Resta esente da rancori e animosità:
9 - Non avere desideri d’amore;
10- Non avere preferenze;
11- Non ricercare la comodità personale;
12- Non concederti lussi;
13- Non possedere oggetti preziosi;
14- Non ritenere false credenze o superstizioni;
15- Non spendere denaro se non per la spada;
16- Dedicati totalmente alla Via, incurante della morte;
17- Anche nella vecchiaia, disinteressati del possesso;
18- Rispetta gli dei, ma non pregarli;
19- Non lasciare mai la via dell’Heiho

Secondo anno di Soho, 12 maggio
Shinmen Musashi


Tabella Storie Zen


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