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Intervista al Maestro Seiji Nishimura
- di Yumi Shirai -
Maestro Seiji NishimuraIntervista all’atleta giapponese con il maggior numero di medaglie vinte.

Il Maestro Seiji Nishimura nasce il 9 luglio 1957 nella città giapponese di Kumamoto. Attualmente vive in Giappone insieme alla sua famiglia.

Seiji Nishimura inizia la pratica del karate all’età di tredici anni e sin da giovanissimo ha due grandi sogni: vincere il campionato del mondo e diventare un maestro di karate. I sogni di Seiji Nishimura si realizzano molto presto: dopo solo tre anni di pratica è cintura nera 1° Dan e dal 1980 al 1987 realizza i suoi più grandi successi agonistici in campo nazionale e internazionale, detenendo il maggiore numero di medaglie vinte come atleta giapponese.

La specialità di Sensei Nishimura è il kumite, di cui è stato allenatore per la nazionale giapponese dal 1988 al 2004; è stato inoltre special Coach per la Nazionale Usa. Il M° Nishimura ha conseguito attualmente il grado di 7° Dan nello stile di karate Wado Ryu e oggi insegna karate sia presso il proprio Dojo di Fukuoka sia in diversi paesi e città tra cui Hawaii, Seattle, Indonesia, Inghilterra, Ungheria e Germania.
Invitato dal M° Hiroshi Shirai allo Stage Tecnici Fikta di Salsomaggiore Terme (30 aprile-1 maggio 2015), Sensei Nishimura ha tenuto viva l’attenzione e suscitato entusiasmo e stupore in tutti i partecipanti allo stage, esibendo tecniche di kumite di alto livello e un’ottima preparazione atletica. Nella palestra Yama Karate Club Milano del M° Silvio Campari ho il piacere di conoscerlo per la prima volta e l’emozione di intervistarlo di persona. Sensei Nishimura mi accoglie con un grande sorriso e inizia a raccontarmi la sua grande esperienza di atleta e maestro di karate. 

Maestro Nishimura dove è nato?
Sono nato in Giappone, nell’isola di Kyushu, nella città di Kumamoto.

Dove vive attualmente?
Vivo a Fukuoka, una bellissima città che si trova nell’isola di Kyushu e che, dopo Tokyo e Osaka, è una delle più importanti città del Giappone.

Che cosa ci racconta della sua famiglia?
Sono sposato e ho tre figli: mia moglie si chiama Mariko e i miei tre figli sono Seita di 29 anni, Sho di 27 anni e Ken di 20 anni. Tutti e tre praticano il karate.

Quando iniziò la pratica del Karate?
Iniziai a praticare il karate all’età di 13 anni. Da quel giorno sono trascorsi 47 anni di pratica continua del karate.

Per quale motivo iniziò la pratica del karate?
In quell’epoca erano usciti tanti film sulle arti marziali. Guardavo molto i film di Bruce Lee e capii subito che avevo un grande interesse per il combattimento… così iniziai la pratica del karate. Sin dall’età di tredici anni avevo dentro di me una fortissima motivazione: vincere i Campionati del mondo di Kumite e diventare un Maestro di karate.

In quale Dojo e con quale insegnante iniziò a praticare?
Iniziai a praticare karate in Giappone, presso il Karate Club della mia scuola superiore. Il mio primo insegnante è stato Sensei Satomi: tuttavia il Maestro più importante della mia formazione è stato il M° Hinori Otsuka.

Come si svolgevano gli allenamenti?
Gli allenamenti si svolgevano tutti i giorni della settimana, dopo la fine della scuola, per circa due /tre ore. Erano allenamenti molto intensi: iniziavamo sempre con una parte di preparazione atletica per poi passare alle tecniche fondamentali di Kihon, Kata e Kumite. A me piaceva soprattutto l’allenamento di Kumite libero. Dopo circa tre anni di intenso allenamento e preparazione atletica ho raggiunto il grado di cintura nera.

Dopo il periodo della scuola secondaria dove continuò la sua pratica?
Continuai ad allenarmi presso l’Università di Fukuoka: in questo periodo praticai, in particolare, lo stile di karate Goju Ryu. All’età di 22 anni, finita l’Università, mi trasferii a Tokyo dove praticai il karate nello stile Wado Ryu presso il Wadokay Dojo del Tokyo Phisical Center, per circa 7 anni.

Che cosa ci racconta della sua carriera agonistica?
La mia carriera agonistica è iniziata nel 1980 – quando sono entrato a fare parte della squadra nazionale universitaria di Karate – e si è conclusa nel 1987. In questo periodo ho conseguito i miei più importanti successi agonistici, riuscendo così a realizzare il mio grande sogno: vincere il campionato del mondo di Kumite.

Che esperienza le hanno lasciato le competizioni?
Per prima cosa ho compreso che bisogna avere un grande cuore e uno spirito forte: credo che queste siano le qualità più importanti che possiamo imparare a sviluppare in noi stessi attraverso la pratica costante del karate. Gli allenamenti agonistici e le competizioni mi hanno anche insegnato ad avere il controllo della mente e del corpo. L’esperienza agonistica, inoltre, mi ha insegnato a imparare sempre dai miei errori. Dopo ogni gara mi rendevo conto di quello che avevo sbagliato e dopo ogni gara nasceva sempre, dentro di me, una nuova e grande motivazione: migliorare le tecniche ed essere capace di adattarle alle regole arbitrali delle competizioni agonistiche, sviluppare con maggiore precisione la coordinazione e la sincronizzazione dei movimenti, aumentare la forza fisica mantenendo sempre una buona muscolatura, imparare a frustare le tecniche snap, allenare la velocità, il timing e la giusta distanza. Le competizioni mi hanno insegnato a essere sempre più focalizzato e determinato a raggiungere i miei obiettivi.

Dopo il periodo agonistico a che cosa si è dedicato?
All’età di 31 anni sono diventato Coach della squadra Nazionale Giapponese di karate, iniziando così a insegnare presso il Dojo “KEN SEJ JU KU” dello Sport Center Karate di Fukuoka. Così, da quel momento ho potuto dedicarmi completamente al mio altro grande obiettivo: diventare un Maestro di karate e fare del karate la mia professione di vita.

Dove insegna attualmente?
Attualmente mi dedico all’insegnamento del karate in diversi paesi (Hawaii, Seattle, Inghilterra, Ungheria, Germania e Indonesia), oltre a insegnare presso il mio Dojo di karate a Fukuoka, costituito da circa 200 atleti di cui l’80% sono bambini.

M° Nishimura che cosa sogna per il futuro dei suoi allievi?
Vorrei preparare bene i miei allievi oggi per potere portare qualcuno di loro alle Olimpiadi di Karate che si svolgeranno a Tokyo nel 2020.

Che tipo di allenamento consiglierebbe a un giovane agonista in vista di un campionato importante? 
Consiglierei di suddividere l’allenamento in 3 parti fondamentali: 
1/3 dell’allenamento dovrebbe essere dedicato alla preparazione atletica
1/3 della pratica ai riflessi
1/3 alla tecnica

M° Nishimura, che cosa ci racconta della sua esperienza in Italia, in occasione del recente Stage Tecnici svoltosi a Salsomaggiore Terme?
Sono stato davvero molto felice di conoscere personalmente il M° Hiroshi Shirai e la sua famiglia che ringrazio sentitamente. Inoltre, sono stato molto contento di avere conosciuto gli allievi del M° Shirai e di avere passato del tempo in Italia insieme al M° Silvio Campari che ho conosciuto per la prima volta in Germania sedici anni fa e con cui ho costruito nel tempo un rapporto di stima e amicizia. Durante lo stage tecnici di Salsomaggiore Terme, infine, ho appreso una cosa per me importantissima: il M° Hiroshi Shirai e i suoi allievi sono uniti da un profondo legame di cuore che va oltre la tecnica. 

Interviste ai Maestri
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