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TITOLO A cura di Davide Rizzo
IL KATA - o l'efficacia dello spirito
A cura di Luciano Puricelli - I testi sono © dell'autore tutti i diritti riservati
Seconda Parte
" Vinco oggi grazie al lavoro di ieri questa è la virtù della pratica".

Canzoni sulla Via della Spada.
" La Mattina semina il tuo seme
e la sera non dà riposo alle tue mani.
Perché non sai qual lavoro riuscirà se questo o quello
o se saranno buoni tutti e due "
La Bibbia, Qoelet 11.


Kata, ritmo e vibrazione permettono dunque alla coscienza dell'uomo di aprirsi, di essere ricettiva. Ogni figura del kata corrisponde ad una situazione particolare ed ogni tecnica deve essere eseguita ed interpretata secondo l'energia che è propria. Quando le tecniche vengono completamente assimilate il Kata diviene come l'espressione della saggezza istintiva del corpo, una meditazione sulla vita. Procedendo con ordine e per stadi possiamo individuare nello studio dell'apprendimento del kata e del Karate-Do delle tappe evolutive, dei passaggi obbligati. Si parte dall'apprendimento e dalla concatenazione delle tecniche nel rispetto dell' Enbusen.

In sostanza l'allievo si attiene scrupolosamente alle tecniche o all'insegnamento del proprio Maestro, rispetta e segue il modello, riceve delle direttive, " Impara l'alfabeto ", acquisisce un bagaglio tecnico che non esisteva nel repertorio dei movimenti in proprio possesso.

Questo stadio presiede alla creazione e formazione sempre più consapevole di automatismi aventi per scopo la perfezione tra forma e movimento senza però escludere lo sviluppo del dinamismo e della potenza che costituiscono l'essenza delle efficacia delle tecniche di Karate. Il lavoro sull'efficacia è un continuo andare e tornare fra perfezione della forma, precisione, dinamicità e concentrazione della mente. Ad un livello più avanzato occorrerà far vivere il kata, ovvero comprendere il suo ritmo di esecuzione, occorrerà sentire e visualizzare le situazioni di combattimento e conoscere l'applicazione: Il Bunkai.

Anche qui esistono livelli diversi: uno è quello che corrisponde alla applicazione rispettando la sequenza com'è espressa nel kata: Oyo Kata.

In seguito, di ogni tecnica si troveranno un numero di varianti che permetteranno di privilegiare la sensazione interna di ciascun movimento ed a questo punto sarà possibile far confluire nel Kata la propria esperienza. Ne conseguirà che la profondità e il significato realizzati e vissuti non dipendono più dal grado di perfezione apparente ma soprattutto dall'intensità e dall'ampiezza dello stato fisico vissuto in quel momento.

Sono queste prime chiavi che permetteranno, a partire da un contesto codificato: il Kata, l'insorgere spontaneo della creatività.

La comprensione della tecnica e della sua applicazione consentirà inoltre di capire ancora più profondamente il significato del kata; facciamo un esempio: Bassai significa penetrare nella fortezza. Le tecniche rinforzate e doppie con cui il Kata inizia e si sviluppa mostrano la volontà di vincere contro un avversario temibile ( una Fortezza) spingendo al massimo l'intensità della tecnica e con una mente flessibile ed intelligente che cambia la direzione della forza ( Doppia Parata ) quando capisce che occorre trovare una via diversa e più efficace per abbattere la resistenza dell'avversario La tecnica unita alla comprensione intelligente del giusto modo di applicazione conducono all'apprendimento della strategia del combattimento. Però tutto ciò può essere visto da un altro angolo prospettico: La fortezza che occorre conquistare è la fortezza interiore, il proprio Io, e per far ciò il Kata da l'indicazione del corretto atteggiamento mentale che può permettere di portare a compimento questa ricerca interiore o analogamente questo combattimento con se stessi.

In questo senso il kata è meditazione in movimento; la vita è movimento, il Kata è una meditazione sulla vita, sulle leggi e sul suo dinamismo.

L'antico detto HITO KATA SAN NEN, Un Kata ogni Tre Anni, dimostra quanto occorra studiare poiché non c'è una Via facile e nulla viene regalato. Esiste infine un altro livello di approfondimento della pratica della pratica del Kata e del Bunkai di cui diamo solo dei cenni: Ci riferiamo a quello studio del Karate che mette in relazione la tecnica con la conduzione dell'energia del corpo ( il KI ): con l'orientamento, l'ora del giorno, ecc. ... ma questo è un altro discorso. Concludendo, vogliamo puntualizzare che esiste un bio Feedback permanete fra la mente e ciò che fa il corpo. L'attivazione di questo meccanismo attraverso lo studio e la ripetizione del kata permette come abbiamo visto di scendere in profondità sempre maggiori scoprendo immense ricchezze saldamente custodite dentro di noi. Per prenderle occorre " Attraversare la grande acqua " Vale a dire allenarsi con costanza ma con il cuore e la mente sinceri ricercando onestamente la giusta via e la tecnica giusta. Così migliorando incessantemente dopo: 10, 20, 30, 40, 50 anni, finalmente un giorno, FORSE, si potrà accedere a quell' 80 per cento del potenziale del cervello e della nostra mente normalmente mai utilizzato nel corso dell'esistenza terrena.

Citando G. Funakoshi " Chi camminerà con rettitudine e onestà ?"
Oss
Luciano Puricelli

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