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Miti e Leggende
MITI E LEGGENDE
A cura di Luciano Puricelli - I testi sono © dell'autore tutti i diritti riservati

L'isola di Okinawa si situa geograficamente tra l'Asia minore ed il Giappone. Sebbene la forma linguistica abbia una grande somiglianza col giapponese arcaico è indubbio che le Ryu Kyu subirono influenze culturali dal continente asiatico e quindi la cultura di Okinawa è un miscuglio di elementi eterogenei.

Fino al 1300 d.C. non si può parlare propriamente di stile di combattimento dell'Isola di Okinawa. Vi erano tecniche di combattimento, ma ciò che prevaleva era l'uso della semplice forza fisica. Però vi furono dei periodi storici in cui le condizioni sociali determinarono la creazione e lo sviluppo di un alto livello delle arti marziali a mano nuda. Le date più importanti sono:

1372: Satto, Re delle isole Ryu Kyu, firma un trattato di alleanza con l'allora Imperatore della Cina della dinastia Ming. Per la Cina Okinawa era molto importante a causa dello zolfo che veniva li prodotto. Per la storia del karate è importante il fatto che venissero inviate delegazioni da entrambe le parti con la presenza di addetti militari soprattutto cinesi. Con le delegazioni e le famiglie vi erano spesso degli esperti di Chuan - Fa, arte di combattimento sia a mano nuda che con le armi. E' proprio in quel periodo che appaiono le prime e più antiche forme di kata, ad esempio il kata Passai ( 1380 Circa ).

1429: Il re Sho Hashi riesce a riunire tutti i feudi in cui era divisa l'isola di Okinawa; e con un famoso editto proibisce l'uso delle armi in tutte le Ryu Kyu. Questo divieto creò nella popolazione la necessità di sapersi difendere contro i militari. Queste condizioni erano le più favorevoli affinché le arti di combattimento, come il Karate, giungessero ad un alto livello di perfezione tecnica. In effetti molti kata dell'epoca contengono tecniche di combattimento contro avversario armato di spada, lancia o bastone. Parallelamente i contadini cominciarono ad usare gli attrezzi agricoli come armi ( Tonfa, Nunchaku, Bo, ecc.. ); nasceva il KoBuDo.

1609: Il Clan Sutsuma delle isole Kyu Shu del Giappone, invade, con Shimatsu, le isole Ryu Kyu, sconfigge la dinastia Sho ed instaura una vera e propria dinastia militare. Per la seconda volta nella storia dell'isola di Okinawa vengono confiscate tutte le armi. Chi veniva trovato in possesso di armi, veniva giustiziato. E ancora una volta gli abitanti di Okinawa dovettero, per ragioni di sopravvivenza sviluppare delle tecniche di combattimento a mano nuda, ( Chiamato TO-DE ), per proteggere la propria vita e quella dei propri familiari, da soprusi, violenze ecc.. . Le tecniche di combattimento divennero estremamente efficaci. Di fronte ad un Samurai, forse esisteva una sola possibilità, e tale possibilità non si sarebbe presentata una seconda volta. Inoltre i Samurai vestivano un'armatura fatta di cuoio spesso protetto con strisce di metallo, era dunque necessario che il colpo portato fosse effettivamente efficace, e che l'onda di shock prodotta all'impatto riuscisse veramente a danneggiare in profondità l'avversario. Per queste ragioni era giustificato l'uso del makiwara e di tutti quegli attrezzi che servivano ad indurire varie parti del corpo trasformandole in armi letali. Di sfuggita facciamo notare che molti Kata contengono tecniche che colpiscono punti particolari del corpo ( Cinte, Unsu ecc.. .) non protetti dall'armatura del guerriero nemico. In questo periodo inoltre ci si allenava in segreto, di notte, perché la conoscenza delle tecniche di combattimento dell'avversario poteva voler dire la vita, la possibilità di sopravvivere. Anche questo aspetto dell'allenamento notturno è fedelmente riportato nei kata ( Bassai Dai, Bassai Sho, Kanku-dai ecc.).

1868: E' l'inizio dell'epoca Meiji, epoca di profondi cambiamenti, in cui il Giappone decide di uscire dal medio Evo e di modernizzarsi.

1875: Il possesso del Clan Satsuma dell'isola di Okinawa finisce, e le Ryu Kyu divengono una prefettura giapponese, a danno della Cina che ne rivendicava il possesso, e della popolazione che voleva l'indipendenza originaria. Anche il karate seguirà i tempi e la via della modernità.

1904: Grazie ad Anko Itosu l'arte nazionale ad Okinawa, il To De (Karate, Mano di TO-DE) viene ufficialmente introdotta nell'insegnamento delle scuole pubbliche e dell'Università. Scompare a poco a poco il segreto e , come vedremo in seguito anche la tecnica si modificherà mettendo di più l'accento sull'igiene fisica e la salute del corpo che sull'autodifesa. Quello che pochi praticanti hanno presente, è che anche in epoca moderna il Karate ha conosciuto un momento eccezionalmente favorevole al proprio sviluppo tecnico marziale, e soprattutto vicino alle attuali condizioni e sistemi di vita e relazione sociale. Abbiamo appreso queste nozioni direttamente da uno dei protagonisti e testimoni ancora viventi, parliamo del Maestro T. Kase.

Il Maestro Kase ha spesso sottolineato che i Giappone , quindi non più ad Okinawa, una rivoluzione tecnica si è prodotta nel periodo della Seconda Guerra Mondiale. Il Governo Giapponese a quell'epoca incoraggiava lo sviluppo di scuole di Arti Marziali che potessero dare ai propri soldati una tecnica superiore di combattimento tremendamente efficace contro il nemico. Negli allenamenti di Karate il contatto pieno era ricercato e incoraggiato, se succedeva un incidente era considerato, in tempo di guerra, poca cosa, l'importante era l'efficacia. Il Maestro Kase riporta che in quel periodo proprio grazie alla durezza ed intensità degli allenamenti in pochi anni si compiva un percorso che oggi si compie, forse, in decine di anni.

Autore di questa vera e propria rivoluzione dal punto di vista tecnico fu il figlio minore del Maestro G. Funakoshi, vale a dire Yoshitaka Funakoshi, che nella sua tecnica sviluppo il concetto di Kime a limiti di intensità incredibili, ed i racconti ed esempi riportati nei colloqui e negli stages col Maestro Kase sono innumerevoli e affascinanti.

Comunque per tornare alle origini del Karate la maggior parte delle scuole esistenti risale più o meno alla fine del Diciassettesimo secolo.
A capo vi sono Maestri Cinesi o di Okinawa che avevano appreso l'Arte sul Continente, nel sud della Cina dove avvenivano la maggior parte degli scambi commerciali il Fukien.
Oss
Luciano Puricelli

Shinjtzu - Interviste - Storia


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