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KUJIKERUNA Non Mollate MAI!


KUJIKERUNA

Non cedere, non mollare mai
Risposta a Monica sull'Andare oltre
I testi sono degli autori
Articolare una risposta in un ambito così vasto sarebbe troppo lungo, come il tuo articolo, e preferisco siano i Tuoi lettori a rispondere, così almeno vediamo in quanti siamo e quanti sono interessati a questi aspetti.
Comunque vedo in quali punti posso dare un contributo:

“Andare Oltre, essere esplosivi, tirare fuori l’istinto, far scattare la molla”
Durante la lezione con Nicola, ma anche con gli altri corsi, spesso mi stupisco del fatto che molti non riescano ad esprimere, attraverso la tecnica la loro "Animalità".
Alle volte, spesso, riescono a far trasparire la loro personalità e questo è molto bello da vedere ma, l'animalità e la risolutezza portando il gesto al suo estremo e non solo tecnico è difficile, molto difficile da vedere, fin'ora l'ho notato solo nelle due occasioni di cui alle foto, osservate le differenze, di questi due modi di fare, ho ripreso due situazioni diverse una situazione "Aperta - Kumite" e una "Chiusa - Kata".

Caterina nel KUMITE è rivolta verso l'avversario, è concentrata nel controllo, la sua spalla sinistra tradisce la tensione dello stare attenti, al controllo appunto. I suoi occhi sono "ACCESI" ma densi della sensazione dello stare attenti, controllati appunto! ed è giusto sia così, la libertà del fare subisce un tensione, un freno, ma i suoi occhi sono altrettanto liberi ma rivolti al "FUORI".

Francesca nel KATA, esprime la massima libertà di espressione. Il suo sguardo ha una luce e un intensità diversa, palpabile rispetto all'altro lei colpisce "VERAMENTE" l'avversario, il suo sforzo/libertà è massimo, è più "libero". Osservate il suo sopraciglio destro il suo occhio è "dentro" a quello che fa, un po meno acceso di Caterina in quanto, il suo "Reale", è imaginario mentre per Caterina il suo "Reale" è reale fisicamente.

Donato e qualche volta Chiara riescono a far trasparire la loro "Personalità" e già questo è un'ottimo risultato.
Per Andrea e Alberto essendo un po meno liberi risulta più difficile far trasparire questa cosa con due differenze, Andrea è un allievo acquisito, non è stato educato ( nel senso di EDUCO "tirare fuori") a fare questa cosa, Alberto pur avendo più anni di pratica no riesce a lasciarsi andare, imparerà con il tempo, sempre riveda la sua decisione di lasciare.

Tutti tengono per se qualche cosa, molti proprio non sanno cosa hanno dentro e cosa li fa muovere in questa o quella direzione, i miei atleti sono tutti giovani anche le cinture colorate sono giovani, le cinture nere hanno 10/11 anni di pratica, molti se pensiamo a quanti non riescono a tenere lo stress, altro punto dolente, lo stress. Un giorno dedicherò uno scritto sullo stress, vedremo.

L’educazione, le regole, e ogni altra “convenzione” vanno bene per poter vivere tra la massa, ma non per sentirsi sempre bene con se stessi, ed è allora che si deve saper fare il salto nel vuoto e far uscire la nostra parte istintiva. Ecco, questa è una cosa sulla quale mi soffermerei a riflettere ma la discressione si riassume in una sola altra domanda: " Chi ha i coglioni per fare questo?" Saltare senza un paracadute, fidarsi, senza vedere se sotto c'è il materasso è un bel dilemma. Sarebbe altresì interessante sapere le sensazioni che si provano nel momento in cui lo stomaco si stringe, il respiro affanna e il cuore batte all'inverosimile fino a scoppiare, sentire il momento della liberazione e percepire, prima di sparire per sempre, il momento dell'impatto. Tieni presente che quando capita questa "magia" tu muori per rinascere e non sei più quello di prima, sei libero, forse!

La diplomazia con il proprio IO è una bugia che spesso ci raccontiamo. E si, cara Monica è una verità quasi assoluta per i molti, capita anche a me. Ma se la bugia mi portasse a migliorarmi? sai quante bugie mi sono raccontato io per andare avanti, quante volte fingevo di non sentire il dolore, quante volte mi dicevo : " non è vero, vai avanti che poi ci riesci!". Spesso l'IO che si manifesta è puro EGO. Il VERO IO va ricercato con febbrile attenzione e compare solo quando si smette di cercare e si "lascia" si "molla" che contraddizione con il Kujikeruna La domanda è sempre quella. " Chi sono io"!

La domanda che faccio al Maestro è : “Quanto sono riuscita finora a migliorare in questo?” ( Risp.Il tuo miglioramento è talmente inpercettibile che si vede ad occhio nudo. Chiedi piuttosto cosa significa migliorare)

Accendersi, essere emozionati: Ecco questo è il primo scalino l'emozione unita al piacere, scoprire la magia del momento.
Il Maestro spesso dice che quando effettui la tecnica ed essa è reale esplode dentro una sensazione simile ad una magia.
OSS
Davide Rizzo
Tabella testi Davide - Scritti da noi

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