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KUJIKERUNA Non Mollate MAI!


KUJIKERUNA

Non cedere, non mollare mai
Rapporti stage tecnici FIKTA
Salsomaggiore 7/8 Marzo 2015
Di Federica Achilli

STAGE TECNICI
A SALSOMAGGIORE 7 - Marzo 2015
RITORNO ALLE ORIGINI

Ritorno alle origini: Stage nazionale di aggiornamento dei tecnici Fikta nel primo weekend di marzo sotto la guida di Sensei Hiroshi Shirai con una due giorni di lavoro sulla tecnica nel karate tradizionale. Segue l'appuntamento con il monaco Mitsutaka Koso

Salsomaggiore Terme (PR): "Shoshin ni kaeru" viene spesso tradotto come "back to basics". "Shoshin" è anche interpretato come "mente del principiante" o "prima mente".
Ed è proprio nel "ritorno alle origini", alla prima pratica in palestra da praticanti intesi come principianti, è il monito che Sensei Hiroshi Shirai ha lanciato al tradizionale raduno annuale dei tecnici della Fikta, la federazione del tradizionale, che si è svolto sabato 6 e domenica 7 marzo al palasport di Salsomaggiore Terme in provincia di Parma.

Ma la protagonista è sempre lei, la tecnica, che sia nel Kihon, nel kata o nel kumite, praticata come il primo giorno, con la stessa energia, ma con una esperienza diversa che deve migliorare giorno dopo giorno. Sì, perché praticare non è solo fare, ma è portare le tecniche come un principiante che ha 20, 30 o 40 anni di esperienza alla spalle.

"Fare sempre il proprio massimo" ha ribadito Sensei Shirai. E si comincia con lo studio dei kata Heian, i kata fondamentali, la base del karate, da Heian Shodan fino a Tai Kyu Ku Shodan per proseguire con alcune tecniche, una combinazione di 72 fra attacchi, difese e contrattacchi con tecniche di Renzoku Waza, attaccando usando una combinazione di tecniche, fino al Sasoi Waza, invitando l'attacco dell'avversario. Ma si è parlato anche di Kokoro, di "mente e cuore".
Si prosegue con il bunkai, l'applicazione, con happo bunkai, ovvero, l'applicazione nelle otto direzioni dei kata Tai kyo Ku Shodan, Heian Shodan e nidan e si smonta, cioè, la sequenza delle tecniche di cui è composto un kata, sviscerandolo in piccole parti studiandone la dinamica.

La giornata di lavoro sulla tecnica volge al termine, mentre inizia il contributo portato dal Monaco maestro Mitsutaka Koso, proveniente appositamente da Parigi, che "ringrazia i partecipanti" per poi riprendere e integrare l'argomento trattato nello stage estivo di Igea Marina, sottolineando, per voce del maestro Shuhei Matsuyama, ancora una volta la valenza del concetto che "ogni attimo è unico e irripetibile", tradotto in giapponese con "Ichigo Ichie" e di quello di Shin ki Tai, dove spirito, mente e corpo sono una cosa unica.
Ma c'è spazio anche per la foto di gruppo per festeggiare la qualifica, dopo il corso biennale, del folto gruppo dei nuovi istruttori e maestri della Fikta che hanno superato brillantemente gli esami finali.
Si passa alla trattazione, domenica mattina, di nuovo di happo bunkai dei kata di base, dove emerge il concetto, espresso da Senei Shirai, di "vivere sempre e intensamente il karate in ogni momento". Se si sbaglia, dice il maestro, si fa come un cieco che va avanti senza guardare. Bisogna sempre praticare correggendosi in maniera precisa e corretta.
Chi ha la fortuna di poter vivere di solo karate può capirlo forse prima, perché la pratica quotidiana porta alla ricerca della perfezione ogni giorno che passa, ma anche chi pratica con passione il karate tradizionale può trovare nell'uso di mente, corpo e spirito la vera essenza del karate.
E ogni volta che si pratica sotto la guida attenta del maestro Shirai si impara sempre qualcosa di nuovo, vedendo ogni sfaccettatura della tecnica, del suo uso e della sua applicazione, sia nel karate che nella difesa personale, perché l'allenamento alla tecnica è sempre differente. "Ogni volta - dice il maestro ai tecnici - bisogna fare forte usando il massimo controllo ed è proprio così bisogna praticare ogni giorno".
Per sottolineare questo concetto viene introdotto lo studio del kata Kanku Dai e della sua applicazione. "Il kata - sottolinea Sensei - è forma, ma l'applicazione è la sua vera essenza". Praticando così ogni giorno si impara anche a combattere, perché sapendo applicare le tecniche del kata poi, nel kumite, si ha un ventaglio di possibilità più ampio nell'uso delle tecniche stesse nel combattimento contro l'avversario.
E anche la seconda giornata di studio arriva al termine, ma ognuno dei tecnici e delle cinture nere presenti allo stage ritorna nel proprio dojo con un bagaglio di conoscenze più ampio, con la possibilità di approfondire, con i proprio allievi, tutto quello che il maestro ha portato alla loro attenzione nelle due giornate salsesi. E bisogna finire l'allenamento bene, con forza, per praticare meglio domani.

frasi
- "Shoshin ni kaeru", ovvero, "ritorno alle origini".
- "Fare sempre il proprio massimo" ha ribadito Sensei Shirai
- "Vivere sempre e intensamente il karate in ogni momento".
- E "bisogna finire l'allenamento bene, con forza, per praticare meglio domani".

Federica Achilli
Tabella Stage Tecnici

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