E arriva anche l'estate...
Arriva anche l'estate, all'improvviso, a metterci alla prova.
Il 16 giugno rappresenta l'ultimo degli appuntamenti domenicali che hanno avuto l'obiettivo principale, felicemente riuscito, di mettere a confronto allievi di corsi, età e livelli svariati.
Siamo alla fine dell'anno, siamo stanchi ma non provati, siamo pochi come sempre ma, come sempre, motivati, nonostante l'influenza tardiva abbia “colpito” alcuni di noi.
Stranamente la tendenza consueta, nel corso di questi appuntamenti domenicali, è stata il buon umore diffuso, la serenità, il desiderio di partecipare per il puro piacere di passare un'ora insieme, la sensazione di benessere fisico post-training mattutino che poi ci accompagna per tutto il corso della giornata.

Domenica, nonostante la canonica ripartizione kihon-kumite-kata, si è dedicato tempo a lavorare sull'hiki-te, punto sul quale il Maestro quest'anno ha insistito in maniera particolare.
Ci si è soffermati in modo particolare sul kumite e su qualche tecnica un po' difficile per Sofia e Sergio, assolutamente nuova per Sebastiano.
Personalmente, mi mette a mio agio comprendere che, nel karate, nessuno nasce imparato, per cui condivido e capisco quando gli allievi più giovani sgranano gli occhi di fronte a tecniche nuove, quando si sentono in imbarazzo ed impacciati se una cintura più alta sembra “arrivarci” più velocemente di loro: quando sei di fronte ad un allievo di livello superiore, innanzitutto senti il “peso” della sua cintura, inoltre hai la sensazione che tutto ciò che lui/lei sta facendo lo abbia appreso da Maestro nello stesso momento in cui lo hai appreso tu, poiché il Maestro lo sta spiegando a tutti come se fosse per tutti la prima volta. Non è affatto così. L'apparente “perspicacia” di chi ha qualche anno in più alle spalle è, in realtà, memoria di gesti visti e rivisti, provati e riprovati. Nessuno quindi si senta come nel passato talvolta ci siamo sentiti noi, impacciati e a disagio, a volte “grazie” a qualche allievo un po' supponente che, soprattutto nei kumite, si mostrava scocciato (o scocciata) se i più “giovani” non coglievano al volo i passaggi che il Maestro spiegava e che avremmo dovuto “riprodurre” fedelmente, con la stessa loro facilità.

Ecco quindi perché è felicemente riuscito l'obiettivo di quest'anno: ad una cintura gialla fa bene confrontarsi con una blu, ma ad una cintura blu fa altrettanto bene confrontarsi con una gialla, dalla quale ha ancora molto da imparare.

Il 7 luglio ci sarà lo stage nel corso del quale tireremo le fila di anno lungo, a mio avviso iniziato e proseguito con soddisfazioni.
Speriamo di partecipare numerosi. Mi dispiace per chi non ci sarà ma, del resto, se si è presenti solo per se stessi, senza darsi l'obiettivo di fare una lezione “speciale” con lo spirito di voler comunicare reciprocamente un messaggio positivo, allora risulta più utile e costruttivo restarsene a casa...

A presto
Oss Risposta ad Anna