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KUJIKERUNA Non Mollate MAI!


KUJIKERUNA

Non cedere, non mollare mai
Considerazione sugli esami di Maggio 2011
I testi sono degli autori
Dopo le considerazioni del maestro, mi sento in dovere esprimere i miei sentimenti sugli esami che si sono svolti ieri, se Davide me lo permette.
Forse, come lo stesso maestro ha anticipato ieri, la mia è la posizione, prima che da genitore, da persona "matura" che pratica il karate da qualche anno, non tanti, credo quattro. Comunque pochi.
Penso anche, però, che la disciplina mi dia molto in quanto mamma di una bimba praticante: io apprendo molto quando sono in prima persona sul tatami, e apprendo altrettanto quando sono fuori, alla pari degli altri genitori, provando gli stessi loro timori e le speranze.
A volte, come voi, provo dei momenti di disagio (non ultimo quello di ieri, quando Susanna si è sentita male in pieno esame: mi avete vista e sentita), e lo sapete benissimo.
Ma mi sono fidata di chi stava svolgendo gli esami. 
Mi stupisce quando noi genitori, per primi, non abbiamo capito quello che il maestro ha "dovuto" spiegare ai BAMBINI, semplicemente perché NOI genitori siamo stati incapaci di spiegarlo ai nostri figli, perché non l'abbiamo capito noi per primi.
Non abbiamo capito due concetti semplicissimi: la disciplina per raggiungere un obiettivo e lo spirito di squadra. Riguardo al primo punto, i nostri figli  hanno scelto di praticare un'arte marziale, non uno sport qualunque.
Un'arte marziale si pratica, non si discute.

Il maestro a noi, come genitori, credo l'abbia ripetuto fino alla nausea, chiedendoci di non intrometterci nelle sue lezioni, di non disturbare, di fare silenzio, di non "essere presenti": ieri il maestro Puricelli, quando Susy stava male, mi ha detto: "voi ora non esistete".
E' stata una frase dura, ma determinante per il risultato.
Così mi sono "dissolta" fino a fine esame.

Perché quello del Maestro con i suoi allievi è un percorso che non ha bisogno di intromissioni: ciò che sembra insensato, assurdo, ingiusto ai nostri occhi, in realtà ha una strada, un obiettivo.
Io, da genitore, ho fiducia nelle sue certezze, nella sua esperienza, nel suo percorso di apprendimento insieme ai bambini, che non deve tener conto del tempo, della rapidità o lentezza con cui si ottiene un risultato, né del colore della cintura.
Lui li conosce perfettamente in quanto allievi, conosce la loro bravura ma anche i loro limiti. A chi non si è mai permesso di mettere in discussione noi in quanto genitori, dobbiamo sempre il massimo rispetto.
Facciamo quindi il mestiere di genitori, ma lasciamo al maestro il mestiere di maestro.
Riguardo allo spirito di gruppo, è bello quando i nostri figli portano a casa la medaglia, ma mi dispiace quando gli stessi allievi vincitori non capiscono che dietro ad una medaglia personale c'è un lavoro di gruppo, che noi non dobbiamo ostacolare in nessun modo. E, nel caso di ieri, una cintura non è una medaglia, ma è il segno di un percorso che si fa insieme.
Devo ammettere che mi ha ferita un po' la delusione di alcuni genitori che, anziché provare soddisfazione per i compagni che, grazie al lavoro del maestro e al supporto dei loro figli, hanno ottenuto grossi risultati in minor tempo.

Io, per i risultati di ieri da parte dei più "giovani", mi sono sentita orgogliosa di Susanna, Veronica, Vlad ed Adrian, per il loro contributo. Perché incaponirsi in un individuale senso di competizione da inculcare ai nostri figli?
Io, da allieva, sosterrò presto un esame con due giovani cinture arancioni che, se tutto andrà bene, raggiungeranno il mio stesso "colore". E sarò felice per le mie colleghe. Il loro risultato sarà dovuto in parte al nostro percorso insieme, nonché quasi esclusivamente alla fatica del maestro per riuscire a metterci alla pari e quindi a lavorare meglio tra di noi, a creare una sintonia tra livelli diversi.
Se qui, ora, vi esprimessi il mio disappunto per il loro futuro risultato, mi coprirei di ridicolo: mi ridereste in faccia per la mia presunzione. E avreste ragione. Non so se mi spiego...
Oss

Risposta ad Anna
Anna Santini

Tabella testi Davide - Scritti da noi

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