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KUJIKERUNA Non Mollate MAI!


KUJIKERUNA

Non cedere, non mollare mai
La carica dei 1001 - Bassano del Grappa
11 Aprile 2010
I testi sono degli autori
Oggi è un giorno importante per la maggior parte dei bambini della nostra palestra: avrà luogo la loro prima gara di kata, la Carica dei 1001. La sveglia suona presto questa mattina, alle 5.45, faccio fatica ad alzarmi ma il senso di responsabilità non mi fa avere esitazione. E poco dopo mi arriva un messaggio inatteso dal maestro che mi mette subito di buon umore! Ricordo come se fossero ieri le mie prime gare, e mettendo insieme l’esperienza di allora e quella di oggi mi preparo già il discorso per i bimbi che si preparano a percorrere, si spera, anche la strada dell’agonismo. Io e la Cha arriviamo a Ple Roma puntuali, subito vedo il maestro che ci aspetta, ci chiede come stiamo perché ci vede un po’ stanchine e appena arrivano i bimbi, i genitori e Anna partiamo per Bassano del Grappa. Dopo un’ora e mezza di macchina fra discorsi di ogni genere e canzoni cantate a squarciagola arriviamo finalmente al palazzetto. Ci viene subito incontro il resto dei nostri karatekini, che avevano dormito a Bassano, e subito porto le bambine in spogliatoio per cambiare loro e me! Io e la Cha ritagliamo uno spazio fra gli spalti per allenare le cinture arancioni, c’è chi è da subito determinato, chi fa lo sciocchino, chi è preoccupato e chi ancora un po’ assonnato, sono piccoli ma tutti bravissimi!

Metto a tracolla la mia inseparabile macchina fotografica e raggiungo Antonio, Nicholas e Francesco, le nostre cinture gialle. Li faccio allenare un pochino ma non facciamo a tempo a finire il secondo kata che subito gli arbitri richiamano la nostra attenzione per cominciare la gara.
Mi sorprendo per la velocità, si vede che qualcosa sta finalmente cambiando in federazione a proposito di tempistica e burocrazia. Tutte le cinture bianche-gialle fanno il saluto e si preparano per cominciare; aspettiamo una mezz’oretta scarsa e Francesco inizia il suo kata, è bravissimo!
Il secondo kata lo fa un pochino peggio, ma non importa, sono piccoli ed è la loro prima gara e sono sorpresa per come stanno tenendo bene la tensione! Francesco si classifica quarto fra tantissimi bambini, se avesse fatto più kime sarebbe sicuramente arrivato più in alto, ma va bene così! Sono sicura che questa medaglia gli farà avere più fiducia in se stesso, cosa che gli manca durante l’allenamento.
Antonio e Nicholas non sbagliano, fanno bene, ma in mezzo a così tanti bambini è difficile arrivare al podio, ma loro sono contenti lo stesso, è tutta esperienza!

E’ l’ora delle cinture arancioni finalmente ma un arbitro mi chiede se sono brava in matematica e mi porta al tavolo della presidentessa di giuria per aiutarla!
Da lì a poco il mio compito cambia, non devo più semplicemente segnare i punteggi dei kata ma anche assicurarmi che siano i bambini della lista ad eseguirli! Mi concentro nel non sbagliare l’assegnazione dei punteggi ma la mia preoccupazione è sempre per i miei bimbi e ogni trenta secondi giro la testa per guardarli e lanciare segnali alla Cha e assicurarmi che lei li rassicuri e gli dia i consigli giusti! Arriva il momento di Susi e rimango a bocca aperta, fa un kata molto buono tanto che prende un punteggio alto, cosa che andava al di là delle nostre aspettative, ma sfortunatamente non va così bene il suo secondo Kata, ma non importa! Anche lei è stata bravissima! Poi tocca Veronica, controlla l’emozione, esegue un kata discreto ma si frega nelle ultime quattro tecniche di Heian Shodan, e così anche nel secondo kata, peccato. Ma anche lei mi emoziona appena la vedo! Toccano le due pesti, ovvero Vlad e Adrian, che sono in due categorie diverse.

Eseguono bene entrambi i kata, Adrian meglio che in palestra, Vlad il contrario. Ma paradossalmente Adrian arriva quarto e Vlad secondo. La gara dei bambini finisce e io, assieme alla Cha e al Maestro, mi complimento con loro, scatto l’immancabile foto e stanchi tornano a casa assieme ai genitori orgogliosi!
In quel momento di pausa il maestro mi presenta a Marco Bacchilega, l’allenatore del csak di kumite, lo avverte che al prossimo csak ci sarò anch’io e gli chiede cosa penserebbe se andassimo da lui ad allenarci ogni tanto, Marco è entusiasta, ci propone anche di fare una specie di ritiri per introdurre i ragazzi al kumite, il maestro annuisce e la conversazione finisce piena di buoni propositi.

La gara continua, il maestro deve fare l’arbitro quindi deve rimanere, la Cha si cambia e raggiunge sugli spalti Anna e Susi (arrabbiatissima per non aver vinto nessuna medaglia, ma dice che non molla finché non ne vincerà una sennò Adrian la prenderà in giro J) io invece continuo ad aiutare la presidentessa di giuria. Ci sono un sacco di persone che mi salutano, compagni di csak, compagni di Goshindo e maestri che ormai mi riconoscono, è bello partecipare a questi eventi, anche quando non ti riguardano direttamente come atleta, e vedere che la maggior parte delle persone è contenta di vederti e di sapere come procedono i tuoi impegni da karateka!

Come dice il maestro, non bisogna restare sempre chiusi all’interno della propria palestra ma partecipare a tutto quello che viene offerto: che siano gare, stage, lezioni o csak! E’ solo così che puoi farti un’idea più ampia di cosa sia il karate e fare questa ‘benedetta’ esperienza.

Ad un certo punto sento il maestro che mi chiama (urla più che altro), vado da lui e mi da in mano una lista di atleti e mi dice di occuparmi di mandarli sul tatami giusto e di metterli in fila in ordine alfabetico. Lo faccio. Altra cosa che non avevo mai fatto. Sono tantissimi bambini ma appena capisco come funziona il tutto ci prendo la mano e la gara procede bene senza intoppi. Anche le premiazioni degli ultimi atleti hanno luogo e la gara della Carica dei 1001 finisce sulle 14.00. Credevo andasse molto peggio, invece tutto sommato è finita ad un’ora decente senza che i bambini aspettassero troppo.

Bene, prossima settimana tocca a me. Mi batte il cuore a mille.

Bin Francesca

Tabella testi Davide - Scritti da noi

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