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KUJIKERUNA Non Mollate MAI!


KUJIKERUNA

Non cedere, non mollare mai
CAMPIONATI ITALIANI 2010 MILANO
8/9 Maggio 2010
I testi sono degli autori
L'8 e 9 Maggio 2010 si terranno i Campionati Italiani a Castellanza ( Varese), mi dice il Maestro, ci vuoi venire anche se non hai passato i regionali? Io rispondo immediatamente sì. Ormai ho capito cosa vorrebbe da me il Maestro: che io ci sia sempre. E, se posso, sarò ovunque si faccia Shotokan Karate-Do.

Il ritrovo è al tronchetto alle 5.45 e io puntualmente sbaglio strada e arrivo un pochino in ritardo! Partiamo e passo tre ore con il Maestro a parlare di qualunque cosa ci passi per la testa, come al solito, come piace a lui.
Ridiamo, mi prende in giro inventandosi cotte inesistenti per campioni di kumite, si confida, mi chiede come sto, cantiamo, discutiamo, mi fa arrabbiare, mi fa riflettere, mi rassicura e mi provoca. Cose all'ordine del giorno!

Dopo una piccola sosta all'autogrill, dove ci troviamo con il Maestro Gianfranco, Marina, Elena e Martina, arriviamo a Castellanza e andiamo subito al palazzetto. Io non riesco ad avere il pass come fotografa e allora me ne vado in tribuna a mettere apposto le due macchine fotografiche, prestate gentilmente dal Maestro, e la telecamera.
Aspetto l'inizio della gara godendomi la preparazione e improvvisamente mi sento emozionata, non capisco bene perché, io non devo gareggiare, eppure mi sento il cuore scoppiare.Gli atleti vengono chiamati per il saluto iniziale e incrocio lo sguardo di tutti i miei compagni per l'in-bocca-al-lupo. Francesca e Marina Ad un certo punto si siede accanto a me un signore, il Maestro si avvicina e fa una battuta e entrambi si mettono a ridere. Mi chiede se sono allieva di Davide e io rispondo di sì, poi mi chiede cosa ci faccio con delle macchine fotografiche così grandi e io, logorroica, comincio a raccontare e a parlare parlare parlare con questo signore dai modi simpatici. Solo a pranzo scoprirò che ho passato l'intera mattinata a scherzare con il coach della nazionale italiana, Loris Guidetti.
Mi muovo da una parte all'altra per fare foto, cercando di accontentare tutti i miei amici, mentre guardo i kumite incrocio continuamente lo sguardo del Maestro che mi indica chi guardare per prendere spunto.
E' bellissimo, sento la mancanza dei miei compagni di palestra e mi dispiace per loro che si stanno perdendo questo bellissimo spettacolo!
Ogni secondo che passa mi viene sempre più voglia di fare karate, se devo andare in bagno mi muovo come per fare kumite, se devo attraversare il palazzetto prendo a pugni il muro, se devo salutare i miei compagni faccio Uchikomi, non mi accorgo neanche di fare Shuto alle transenne! E' inutile dire che la voglia di entrare in gara è tanta.
Questo mi può solo spronare a fare del mio meglio la prossima volta, ad allenarmi ancora di più in palestra. E penso a quello che dice il Maestro, e mi mangio le mani per aver perso quei famosi due anni perdendo maggior parte delle occasioni per realizzare quello che adesso è il mio sogno.

davide3 ArbiotraIl tempo passa e mi scordo di pranzare, man mano che la gara va avanti mi vengono a trovare i miei amici e come al solito il Maestro, nei pochi momenti liberi fra un arbitraggio e l'altro, viene a scherzare con noi fulminando me con lo sguardo e facendo paura a loro. Io li tranquillizzo, il mio Maestro è un pazzo, dico loro, non abbiate paura di lui. Ma non mi ascoltano e se mi incrociano nel corridoio prima di parlarmi si guardano attorno per vedere se c'è quell'uomo dallo sguardo minaccioso nei paraggi.

Siamo a metà pomeriggio e la gara è ancora lunga, approfittando della sbadataggine dei corsisti riesco a entrare nella palestra dove si riscaldano gli atleti e sto vicino alla Marina, ormai mia fidata amica, la massaggio, ci scambiamo due pugni, parliamo, la tranquillizzo, poi esco e continuo a far foto. Il Maestro mi chiama e mi dice di andare a salutare Luciano, vado dal Maestro e lo vedo sereno ma soprattutto contento; dice che il livello di quest'anno è molto buono e mi chiede se mi sto divertendo, io rispondo di sì, lo ringrazio e ritorno al mio dovere.

La gara finalmente finisce e andiamo mangiare assieme ai padovani in una Steakhouse alle 10.30 della sera!!! Siamo affamati e io non mi reggo in piedi, sono sconvolta e non vedo l'ora di dormire. Arriviamo in hotel e Gianfranco scarica le mie foto sul suo Mac e dopo innumerevoli complimenti sul mio 'culo di fotografa' piuttosto che sulla mia bravura sprofondo nel letto non immaginando che risveglio mi spetta.
E' mattina, manca un'ora che suoni la sveglia, io e la Marina siamo nel mondo dei sogni.
Alle SETTE arriva un pazzo, di nome DAVIDE RIZZO, che spalanca la porta della nostra camera urlando: " MA SE FORA? GAVÈ DORMIO CO EA PORTA VERTA? e apre la luce non facendosi problemi e pensa bene di svegliarmi urlandomi nelle orecchie SVEGLIAAAAAAAAAAA e battendomi sulla schiena!!!
Io e la Marina sconvolte ci alziamo e andiamo giù a far colazione per affrontare un'altra giornata di gare.

Arriviamo al palazzetto e fortunatamente riesco ad ottenere un pass un po' truffaldino. Posso finalmente muovermi liberamente per il palazzetto ma un vecchio corsista mi ferma e mi vieta di andare nello spazio riservato ai coach, la mattina comincia con una bella litigata evvai. La gara inizia, oggi la giornata è più leggera, almeno per i miei compagni.
Francesca e uno del venetoOggi conosco ancora più ragazzi e non c'è un momento in cui non rido. Il Maestro si avvicina e non perde l'occasione per provocarli, poverini loro si spaventano e vengono agghiacciati da questo Maestro esuberantissimo, va sempre a finire così. Mi chiedono se sia mio papà e io rispondo di no, ma è come se lo fosse.
Mi godo gli ultimi kumite della mattinata e giro per il palazzetto sempre più contenta. Incrocio Fabio Luce per i corridoi (il mio incubo, visto quello che mi fa passare il mio caro Maestro a causa di questo ragazzo pugliese!!!!!!!!!!!!!!!vero???????????) che mi racconta che ha parlato con il Maestro per una strana squalifica che avuto la sua squadra di Barletta, incrocio i Bacchilega e i maestri che vedo di solito quando vado dal Maestro Shirai a fare Goshindo.

Mi sento bene in questo ambiente, mi fa piacere essere conosciuta e penso ai miei compagni e a tutte le cose bellissime che si perdono per pigrizia o per mancato interesse per questo mondo! Basterebbe venissero una volta ad una manifestazione importante come questa, che sia karate-do, che sia Goshindo, l'atmosfera, se stai con le persone giuste, ti coinvolge in tutto e per tutto, e una volta che ti sei fatto conoscere e apprezzare non te ne vorresti più andare. Si crea una complicità e una solidarietà unica, almeno è quello che io ho trovato legando con i miei compagni e maestri.

Così cominci a capire cos'è il karate. Non esistono solo i tuoi compagni di palestra. Il karate è fatto per unire. Unire persone che si sacrificano ogni giorno per questa arte marziale che ci accomuna e che amiamo così tanto. Voglio sentirmi addosso la sensazione di quello che ho visto per tanto tempo, per riuscire ad assimilarla in palestra, è così che ho fatto karate in questi due giorni.

Grazie Maestro
Bin Francesca

Tabella testi Davide - Scritti da noi

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