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KUJIKERUNA Non Mollate MAI!


KUJIKERUNA

Non cedere, non mollare mai
Rapporto Maestro Allieva
28 Aprile 2010
I testi sono degli autori
FrancescaSta per finire il mio nono anno di pratica. Ho passato praticamente metà della mia esistenza a fare Karate e solo adesso comincio a sentire, in alcuni momenti, il frutto di tutti i miei sacrifici.
Ha proprio ragione il Maestro quando dice che si comincia a capire e sentire il karate dopo 10/15 anni di pratica.
E’ un percorso difficilissimo ma bellissimo.

Come ieri; stage a Sant’Alvise con quasi tutta la palestra del CSC e i padovani. Ieri è stata una mattinata fantastica, io impazzisco quando si vengono a creare questi momenti per stare assieme e fare tanto tanto e tanto karate. La cosa che mi rende più felice è fare karate con i miei amici, visto che non ho sempre la possibilità di allenarmi con persone della mia età diverse da quelle del CSC, quando succede me la godo fino in fondo! Ieri, a parte l’ultima mezzoretta, non ho mollato un secondo, ho tirato fino a vomitare e fino a quando le gambe tremavano dalla fatica.

Menomale che il Maestro si perde spesso nelle sue digressioni ‘filosofiche’ e posso riposarmi. Ho notato che quando facciamo allenamento con altri ragazzi si concentra molto su di loro, su quelli che secondo lui hanno qualcosa in più.
E’ molto bello questo perché evidenzia il fatto che la sua conoscenza non vuole riservarla solo ai suoi allievi ma divulgarla.
Nonostante questo, si percepisce da fuori che vuole sempre dimostrare che la sua tecnica è migliore, o meglio, diversa. Io so cosa intende perché lo conosco da dieci anni, mi ha accompagnato nella pratica e nella vita come un papà da quando ho 11 anni, si è sorbito la fine della mia infanzia, il pieno della mia adolescenza e gli albori della mia maturità.
Io capisco, gli altri possono fraintendere.

Il Maestro è una persona schietta ed esplicita cosa che nel mondo del karate si traduce in 'scomoda'.
Anche nel resto del mondo in generale, ma dato che stiamo parlando di karate... Penso che le persone che gli vogliono bene e hanno imparato a conoscerlo abbiano una stima per il Maestro Davide che va al di là di ogni immaginazione.
Un problema che può sorgere con questo Maestro fuori dal comune è non dosare quello che dice, bisogna pensare che le sue esperienze di vita non le possiamo imitare adesso, in questo periodo storico, è cambiato tutto, ma nonostante ciò ci sono dei suoi allievi che prendono le sue parole come oro colato e da quando gliel'ho fatto notare si sente il peso di questa cosa e cerca sempre di non esagerare. Non oso immaginare la responsabilità che si debba sentire addosso un Maestro al cospetto dei suoi allievi. Ma sopratutto il Maestro Davide, perchè lui da tutto se stesso, racconta aneddoti e storie che a quanto pare la sua famiglia non sa, lui non rispetta l'etichetta del Maestro standard perchè non limita il rapporto Maestro-allievo nel dojo ma 'interferisce' nelle nostre vite anche fuori. Sopratutto con me.

Ho già detto che è come un papà. Il Maestro sa praticamente tutto di me, scuola, morosi, amici e famiglia. Quando ho un problema lo capisce, non so come, e insiste perchè io gliene parli, quasi sempre mi aiuta, si spoglia dell'atteggiamento di adulto senza sminuire i miei problemi da bambina e prova a immedesimarsi, cosa che altri adulti non farebbero perchè loro hanno altri problemi, più seri.

Il problema del brontolio della pancia quando sei innamorato o credi di aver fatto la cazzata più grande della tua vita loro non lo capiscono più, il Maestro invece sì. Quando mi dice che è ancora innamorato di sua moglie, o quando leggo i suoi articoli e tutta la passione che ci mette mi fa strano, non sono abituata a questi adulti. Gli adulti che si emozionano perchè guardano paesaggi al tramonto o guardano i loro nipotini crescere e poi LO ESPONGONO sono pochi, io li ritrovo solo nei romanzi adulti così.

Sono contenta che il mio Maestro sia così, credo che non ci metterei così tanta passione nel karate se non avessi un rapporto con il Maestro che mi fa stare tranquilla. Anche se non mancano le volte in cui mi fa arrabbiare ma il bello è che glielo posso dire, forse in altre palestre non si può fare e finisce con l'abbandono dell'allievo perchè non c'è stata la possibilità di un dialogo.

Poi noi siamo una palestra con pochissimi allievi penso sia anche normale che il rapporto sia diverso, noi non facciamo numero, siamo persone. Il Maestro sta male se qualcuno di noi molla, non ci allena per diventare campioni del mondo e per avere visibilità, anche se non gli dispiacerebbe, son comunque soddisfazioni!

Dice sempre che le persone che ci sono in palestra sono speciali, quelle che non lo sono mollano la palestra e smettono di praticare.
Non credo disprezzi gli allievi delle altre palestre, non sarebbe un atteggiamento corretto, forse però a volte cade in questo errore ma è più forte di lui.
Io non lo so se davvero noi siamo speciali, se ci sopravvaluta, se davvero abbiamo qualcosa di diverso dagli altri, non mi pongo questo problema, vorrei rimanere sempre una persona umile e pronta ad accogliere gli altri senza pregiudizi. Il Maestro mi mette sempre in guardia per questo atteggiamento perché dice che gelosie e cattiverie sono sempre dietro l’angolo, soprattutto a contatto con l’ambiente che frequento io a differenza dei miei compagni, l’agonismo.
E’ un ambiente grandissimo che ti offre milioni di possibilità, che ti fa conoscere tantissime persone, ma purtroppo c’è sempre l’altra faccia della medaglia, c’è moltissima competizione, voglia di sotterrare l’altro e arrivare in alto in tutti i modi.

Io sono fortunata e credo di esser stata anche intelligente dando ascolto al mio Maestro dando confidenza solo a persone che ho imparato a conoscere bene negli anni e che mi ispiravano molta fiducia e sincerità, come la Marina, Danijel, Elena, Diego e altri…

Il Maestro ha paura di questo percorso che voglio intraprendere, è pericoloso lo so, e lui è pur sempre un uomo ha le sue paturnie, ma io voglio provarci, l’esperienza, bella o brutta che sia è una cosa che bisogna avere se si vuole diventare migliori e insegnare qualcosa a quelli che verranno dopo di te.
Io credo che potrò superare tutte le delusioni perché so che il Maestro mi starà vicino e so anche che rispetterà le mie scelte, forse a malincuore.

Per ora questo percorso lo stiamo attraversando insieme, da soli purtroppo ma cosa possiamo farci? Non sanno cosa si stanno perdendo gli altri.
Io mi sto ancora pentendo di non aver cominciato prima, nonostante il Maestro insistesse.
Questo prova che alla fine lui non ci costringe mai a far niente però poi non si risparmia i : TE L’AVEVO DETTO!

Bin Francesca

Tabella testi Davide - Scritti da noi

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