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KUJIKERUNA Non Mollate MAI!


KUJIKERUNA

Non cedere, non mollare mai
Sogno e realtà
I testi sono degli autori
Eravamo ai giorni nostri, non mi chiedere come lo so, ma ne sono sicuro, per quanto sicuri si possa essere delle cose che succedono nel mondo onirico.
Eravamo ad uno stage importante, (come se ci fossero stage meno o piu’ importanti di altri) mi sembra di ricordare in un posto tipo La Ghirada a Treviso, c’ eravamo quasi tutti, io te e tanti altri; e questo e’ strano perche’ le facce che ricordo, sono le facce delle persone che si sono susseguite nell’ arco degli anni nella mia vita sportiva, c’era uno strano mix di “vecchio” e “nuovo”, atleti ed amici che hanno iniziato con me l’ attivita’ nel 1990 e anche molti degli attuali. Ed ovviamente c’ era lui il maestro Kase con la sua aura di potenza e solidita’, sia morale che fisica.

Abbiamo fatto il saluto poi abbiamo iniziato lo stage, e qui piu’ che immagini ricordo sensazioni, emozioni: la voglia di apprendere da una figura cosi’ importante e soprattutto dimostrare, piu’ a se stessi che agli altri, quanto eravamo in grado di fare. Cosi’ il maestro ha cominciato a spiegare l’ importanza di una tecnica, in senso lato, eseguita correttamente e per noi è stata una gioia poter mettere in pratica i suoi suggerimenti.

Ad un certo punto nel bel mezzo dello stage, io “sentivo” che ero stanco ma felice, Lui mi si avvicina e non parlando, o forse pensandolo mi dice: “fai una tecnica che vuoi, pero’ deve essere la piu’ forte della tua vita” e per forte oltre ad intendere veloce e potente intendeva dire di mettere tutto lo spirito e tutto se stessi nella tecnica; a questo punto allo stesso suo modo telepatico gli chiedo: “io non l’ ho mai fatto maestro, qual’ è il segreto?........ e lui me lo disse………. cosi’ una volta “metabolizzata” questa sua rivelazione, con tutte le persone presenti allo stage che nel frattempo si erano fermate a guardarci, io sentivo il peso degli squardi su di me, cosi’ mi concentrai ed eseguii uno gyakuzuki potente e perfetto con tutto il mio “io interiore” che sentivo fluire dai piedi, prima piano, poi piu’ forte e con maggiore intensita’ in tutto il mio corpo fino a letteralmente esplodere al di fuori del mio pugno.

Da qui in quell’ attimo impercettibile che unisce il mondo dei sogni al mondo reale, mi ritrovai nel letto di casa mia nel pieno della notte con lo squardo di mia moglie che mi fissava prima attonita, e poi ritrovando un po’ di controllo con un filo di voce mi chiese: “ stai bene? Contro chi o cosa stavi lottando?” cosi’ capii che la tecnica “omnia” non l’ avevo eseguita solo allo stage ma l’ avevo portata anche nel mondo reale, cosi’ minimizzai e dissi :” niente cara tutto a posto, ho solo ritrovato un vecchio amico”.

Non voglio rivelare il “segreto” che il maestro mi rivelo’, anche perché penso che questo cambi da persona a persona, ed ognuno probabilmente dovrebbe trovarlo dentro di se.

Questa esperienza mi ha lasciato due sentimenti contrastanti: uno di felicita’, per la “tecnice perfetta” anche se so che nella realta’ non ripetero’ piu’ una performance del genere; e uno di rimpianto: che fosse solo un sogno.

Davide Perolari
Tabella testi Davide - Scritti da noi

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