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KUJIKERUNA Non Mollate MAI!


KUJIKERUNA

Non cedere, non mollare mai
Da Monica a Monica!
I testi sono degli autori
CeolinMONICADOPO AVER LETTO LO SCRITTO DI MONICA SOMMACAL

Inizio ricordando un radioso sorriso all’entrata della pizzeria, un sorriso sincero, vivo ed  incorniciato da due vispi occhi che catturano ogni momento di vita che passa loro davanti. Raramente si vedono luci uguali sul volto delle persone; quando ne vedo il primo pensiero che ho è cosa rende speciale a costui sorridere e vivere così? Cosa ha reso quella persona così radiosa, cosa avrà mai scoperto?

Arriva venerdì 22/01/2010 una mail del Maestro e dentro quella mail c’è la spiegazione di tanta voglia di Vivere (e ci tengo alla V perché è così che la sento); ho riletto più volte il pezzo scritto da Monica, c’era qualcosa che non trovavo, o meglio vi sono tutte parole positive  -lucidità, forza, esercizio, imparare, risorse, conoscenza, utilità, vero, relazioni-  che nascono dall’unica cosa che tra quelle righe interpreti ma non emerge: dolore.

Ognuno di noi a qualsiasi età, di qualsiasi estrazione, ricco o povero che sia cade nel pianto e nello sconforto almeno una volta nella vita, quell’attimo anche se passato resta con noi nei giorni a venire, possiamo escogitare ogni genere di artifizio ma questo esce, o con una parola o con un gesto o con lo sguardo….. esce!
Allora il suo dolore dov’è? Non l’attimo della scoperta, non parlo delle terapie, parlo del Dolore quello di una giovane ragazza che ha una vita davanti e che, per logica dovrebbe vedere brutta per una colpa non sua; dove sta questa realtà?

Non c’è, perché lei è una guerriera. Ha preso il suo sapere e lo ha messo al lavoro; Si è messa in kamae ed ha atteso che il suo avversario si mostrasse e lo ha combattuto fino al k.o..
Leggo parole sincere e non di cortesia, senza pietismi, senza buchi in cui versare lacrime, è un pezzo compatto dove far scorrere il sapere, dove si palesa che la “teoria” della palestra diventa “pratica” nel quotidiano. Durante le lezioni si parla di avversario e di immaginarlo, qui si legge l’incontro concreto.
La disciplina che noi conosciamo e cerchiamo di imparare si concretizza in pugni, calci, parate e via dicendo, o meglio questo è quanto noi mettiamo in una scala del karate-do all’inizio; dimentichiamo spesso il rigore dei piccoli gesti: come togliersi le ciabatte, entrare  facendo l’inchino rivolto alle icone dei Maestri, come scendere e salire per fare il saluto….. queste dimenticanze sono un’educazione mancata al nostro spirito. La vigilanza costante su quello che siamo e facciamo ci rende meno vulnerabili agli attacchi e Monica ne è la prova. Forse noi siamo “piccoli” nella conoscenza per cogliere a pieno questa trasposizione, ma vedere come le parole sentite in questi anni si concretizzano è la migliore lezione di Karate-do che si possa fare.

Cara Monica personalmente ti dico che non il tuo scritto bensì la tua presenza lascia in me qualcosa di positivo e costruttivo, l’educazione spirituale che hai concretizzato è ben visibile. La guerra più dura è quella contro le difficoltà morali e spirituali: lasciarsi andare. Tu sei rimasta in piedi davanti all’avversario e hai studiato per vincerlo. I miei ringraziamenti per i doni enormi che hai portato nella mia giornata e in bocca al lupo per i tuoi giorni a venire.
OSS

Monica Ceolin

Tabella testi Davide - Scritti da noi

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