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KUJIKERUNA Non Mollate MAI!


KUJIKERUNA

Non cedere, non mollare mai
Un insegnante e un maestro
Tratto da un testo di Osho
Commento personale: Questo è un pensiero del guru indiano Osho e non certo tutti i suoi scritti ed i suoi pensieri sono oggi attuali ma pongono l'accento su alcune questioni che possono stimolare una riflessione personale.
Certe parole devono essere prese così, perchè dette da un filosofo, in una parte della sua vita.

Nel Karate esistono diversi livelli che si riferiscono non solo alla tecnica ma al rapporto nella forma piramidale e nella natura stessa delle Arti Marziali. Senpai ( allievo anziano) e Sensei ( Maestro, capo scuola).

Il Sensei oprera il suo insegnamento anche in forme diverse attribuendo il ruolo di Uchi Dechi ( Discepolo diretto, allievo interno, che vive nel Dojo e si dedica all'allenamento e al mantenimento del DOJO. Talvolta al servizio personale del SENSEI) e Soto dechi ( Allievo esterno potrebbe anche essere più bravo tecnicamente del Uchi dechi ma il suo ruolo non è quello di portare avanti l'insegnamento del Maestro ma solo quello di rappresentarlo all'esterno)
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OSHO:

Il saggio non è un insegnante; può essere maestro, ma non un insegnante.
Che differenza c'è fra le due cose?

Un insegnante è sempre pronto ad insegnare; è in un atteggiamento attivo, aggressivo.
Un maestro non è mai pronto a insegnare; il suo atteggiamento è passivo, non aggressivo.

L'insegnante ti insegue e ti costringe a caricarti la sua conoscenza sulle spalle.
Il maestro aspetta. Da lui devi tirar fuori le cose, e, per far ciò, devi sedere alla mensa del suo essere; lui non ti insegue, non ti costringe, non viene nemmeno a bussare alla tua porta; si limita ad aspettare. Puoi partecipare al suo essere, entrare nel suo vuoto interno, nel suo palazzo, nel suo regno, ma dipende da te; sta a te fare tutto il lavoro; il maestro è solo una presenza. Se quella presenza ti attrae, ci cadi dentro.

L'insegnante ti chiama, ti cerca, si sforza in ogni modo di farti capire; il maestro si limita ad esserci. È aperto, naturalmente, assolutamente aperto, puoi entrar in lui quando vuoi; ma, da parte sua, non fa neppure un gesto. Perché anche solo un gesto può essere un'aggressione, può indurti ad entrare contro la tua volontà; e ciò non è bene, ti metterebbe su un cammino sbagliato.
Il maestro è una persona silenziosa. Da lui si può imparare; ma lui non insegna nulla. Con un insegnante si è studenti, ci si trova in rapporto con lui, e lui è in rapporto con noi. Con un maestro si può solo essere discepoli che non è un rapporto di scambio, ma un rapporto a senso unico, in cui si può solo imparare. Se impari, impari, e se non impari, non impari. Il maestro è una tale pienezza di essere per conto suo che a lui non importa; se impari ti benedice; se non impari ti benedice ugualmente; il maestro è lui stesso una benedizione.
Presso un maestro non ci sono esami, perché nella vita non ci sono esami; e pensare in termini di esami è sciocco. Non stupisce perciò che le università continuino a sfornare degli sciocchi: perché l'intelligenza sfugge ad ogni esame, non è valutabile per mezzo di nessun criterio; tutt'al più si può valutare la memoria, la capacità di accumulare nozioni, ma non la capacità di conoscere. Perciò un mastro non sottopone a nessun esame. Da lui si entra, si impara, si condivide. Il maestro è un'apertura sulla vastità infinita

.
L'erudito diventa insegnante, e milioni accorrono presso di lui, perché nell'imparare l'ego si sente rafforzato. Ma rari sono coloro che sentono il richiamo di un maestro, perché con un maestro non si impara, ma si disimpara; con un maestro si va verso la propria morte, verso la completa distruzione dell'ego; solo in tal modo è possibile entrare nel tempio, nel santuario interno dell'essere del maestro.
Un maestro è un saggio; ma la sua comprensione è tanto profonda, che è impossibile capirla; puoi solo viverla. Il maestro sa; ma sa in profondità, là dove gli opposti si incontrano, dove vita e morte diventano sinonimi, dove l'esistenza e la non-esistenza non si oppongono l'una all'altra, dove tutti i fiumi confluiscono nell'oceano; il maestro vive in quelle acque profonde. È difficile capirlo: ogni comprensione resterà sempre superficiale, resterà sempre in una certa misura incomprensione. Non cercare di capirlo.

Come puoi capirlo?
Come puoi capire un fenomeno infinito?
Puoi viverlo, puoi scioglierti in lui, puoi lasciare che si sciolga in te; è tutto quel che puoi fare.


Osho
Tabella testi Davide - Scritti da noi

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