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KUJIKERUNA Non Mollate MAI!


KUJIKERUNA

Non cedere, non mollare mai
Doverosa riflessione
Oggi, 15 Febbraio 2013, ho avuto uno scambio di opinioni con una persona, un "Maestro" che mi fa presente che se negli anni io sono passato dai 94 allievi a 20 un motivo c'è.
Ho chiesto secondo lui in cosa avrei "fallito", per tutta risposta: " Non hai costruito nulla nel tuo insegnamento, non hai motivato le persone a sentirsi onorate nell'aiutarti, non hai creato coesione tra persone".
Sinceramente ci sono rimasto un po male ma, forse con il senno di poi, non ha tutti i torti, Maestri, miei amici, hanno grandi numeri, formano cinture nere, istruttori e maestri, campioni. Io, nulla di questo se non qualche decina di cinture nere.
In cosa ho fallito se, ho fallito,  nel mio insegnamento?

Molti dicono per il semplice fatto che non ho creato una mia scuola, una mia palestra, è vero! Mi sono legato a Luciano e al Centro Sport e Cultura, l'essermi attaccato non significa che mi sono precluso all'insegnamento, anzi, non ho dovuto aver a che fare con Enti, Federazioni, autorità, affitti, bollette ecc.., questo mi ha svantaggiato? Credo di no, e allora in cosa ho mancato nel mio insegnamento e nel trasmettere il mio entusiasmo e gioia che il karate mi da?
Quello che insegno è frutto della genialità di Luciano, della raccolta di entusiastiche sessioni di allenamento con il Maetro Kase e il Maestro Shirai e se mi è permesso dalla mia capacità di analisi e sviluppo di quanto ho appreso in 43 anni di partica che compirò Novembre.
Forse nell'insegnamento ho mancato nel non esigere mi si leccasse il culo ad ogni sillaba? Io non sono così, sono diverso, molto diverso.

Mi sto chiedendo da tanto tempo i perchè di questa pseudo disfatta e non riesco a capire se ho sempre seguito e perseguito l' insegnare con l'esempio "Fu Gen No Kyo" .

Veramente non riesco a capire, è una mia lacuna se tutte le mie cinture nere e non, hanno lasciato?
E' veramente una mancanza nel mio modo di pormi all'interno del mio insegnamento se Francesca e Donato non sentono la necessità di fare di più? di coinvolgersi di più? di aiutare a far crescere la palestra?.

E' un problema mio e/o del mio insegnamento? o è piuttosto che allievi che seguano il maestro ce ne sono solamente pochi e quei pochi non sono i miei?
Forse insegno cose difficili, forse esigo troppo, forse ho la pretesa che la gente comprenda che il karate che pratico è un Karate-Do che deve necessariamente coinvolgere la tua vita e la totalità del tuo tempo, forse l'errore è questo?

Non so, so solo che non demordo, non cedo, continuerò ad insegnare finché la vita e il mio fisico me ne daranno la possibilità ma vorrei trovare delle risposte sensate a tutte queste domande, risposte oneste, serie e ponderate non, le solite melense cazzate: la palestra è piccola, la palestra è sporca ( che non è assultamente vero), non offre comodità ecc... la nostra palestra è un DOJO che molti dei miei " amici maestri" vorrebbero aver la fortuna di avere il nostro dojo non è un MacDojo.

Qualcuno di voi mi può spiegare? Grazie

Davide Rizzo

Tabella testi Davide - Scritti da noi

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