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KUJIKERUNA Non Mollate MAI!


KUJIKERUNA

Non cedere, non mollare mai
Conversando con me stesso
A cura di Davide Rizzo

A chi mi chiede: Perché fai karate?
Rispondo: Per crescere.
Perché vuoi crescere? Per conoscermi
Perché vuoi conoscerti? Per esprimermi
Perché vuoi esprimerti? Per essere artista ( uomo)
Perché vuoi essere artista? Per essere libero
Perché vuoi essere libero? Per avere gioia nella vita

Un veccho articolo del 2005


Karate no shugyo wa issho de aru
Il karate si pratica tutta la vita
Karate Tutta la vitaOltre che ad una affermazione potrei riflettere su una domanda: Il karate si pratica tutta le vita?

Per quanto mi riguarda credo di dar esempio di come si possa vivere veramente con questo spirito. Certo che il Karate si pratica tutta la vita, veramente, il Karate-Dō si pratica tutta la vita! in merito a questa affermazione e a questo modo di pensare e di vivere durante una lezione ho detto e ribadito ai miei giovani allievi il concetto del "non cedere - non mollare" e, in quella occasione ho chiesto al Maestro Matsuyama di aiutarmi nella traduzione di questo concetto in giapponese, ne venne fuori, dopo un pò di discussione a chiarimento del concetto che volevo esprimere, la parola "KUJIKERUNA".
Kujikeruna potrebbe essere uguale al concetto espresso dal Maestro Funakoshi Karate-do no shugyo wa isssho de aru

Il Maestro Taiji Kase una volta disse: "chi smette di fare karate forse non ha mai fatto karate! " a diversi miei "vecchi" allievi questa frase ha dato fastidio anche perchè avevano smesso.

In alcuni principi dello Shoto Nijukun scritti dal del Maestro G.Funakoshi si può leggere:

8) Il Karate non si vive solo nel dojo.
Dojo nomino karate to omou na

9) Il Karate è per la vita.
Karate-do no shugyo wa isssho de aru
10) Lo spirito del Karate deve ispirare tutte le nostre azioni.
Ara yuru mono o karateka seyo; sokoni myomi ari
11) Il Karate va tenuto vivo col fuoco dell'anima; è come l’acqua calda, necessità di calore costante o tornerà acqua fredda.
Karate Wa Yu No Gotoku Taezu Netsu O Atae Zareba Motono Mizuni Kaeru

Queste sono parole "Pesanti", parole "Vere", parole "Sincere", parole "Oneste", e di questo dovrebbe nutrirsi quotidianamente il praticante che intende percorrere la via del Karate-Dō tant'è vero che al terzo punto il Maestro dice che:

3) Il Karate è rettitudine, riconoscenza, perseguire la via della giustizia.
Karate wa, gi no taske

Vivere intensamente quello che si è, quello che si fa è una cosa eccezionale, destinata solamente a persone speciali e coraggiose. Anche vivere una vita "normale" ci vuole coraggio, spesso la quotidianità uccide.

Anche la via del Karate-Dō è fatta di quotidianità, penso spesso ai mie ritmi di vita, famiglia, lavoro, palestra, stage, gare, allenamenti speciali, Goshin-Dō e poi non ultimo il rapporto con il Maestro, la Federazione, i genitori, allievi, grandi e piccoli, tutti i problemi del chiedere sempre e comunque senza mai nessuno che dica, che proponga e poi faccia, nessuno che chieda cosa c'è da fare eh si la via e difficle da seguire ma tutto ha un ritmo spesso costa mantenerlo ma poi ci si accorge che si è fatta tanta strada, veramente tanta e, in effetti, anche il Maestro G. Funakoshi parla di questo ritmo, leggendo la tessera F.I.K.T.A. vi leggerete queste parole:

  • La mente è un tutt'uno con cielo e terra
  • Il ritmo circolatorio del corpo è simile al sole e alla luna
  • La legge include durezza e morbidezza
  • Agisci in armonia con tempo e mutamento
  • Le tecniche si portano quando esiste un'apertura
  • La distanza MA richiede avanzare arretrare, separare incontrare
  • Gli occhi non perdono neppure il più piccolo cambiamento
  • Le orecchie ascoltano in tutte le direzioni

Ho avuto la fortuna di percorre la mia via con diverse persone, persone speciali che hanno condiviso quansi tutto con me, solitudine, lacrime, tensioni, stress emotivi di grande impatto, disavventure, ma molti bei momenti, momenti di verità che in quei frangenti era verità assoluta compreso un bellissimo momento con gli allievi che poi si è disciolto come ghiaccio al sole anche la solitudine fa parte di questa via che non è una via di squadra.

Le parole del Maestro Kase continuano a ritornare sempre alla mia mente, This True or False? Funziona o non funziona, è vero o falso.
La tua vita, seppur reale, la vivi cercando in profondità, la vivi senza dimenticare che la vera ricerca è dentro di te?

Anche nel Dojo Kun viene citato un modello di "vita" non è difficile applicarlo alla vita moderna solo ci vuole coraggio e Kujikeruna non sono regole difficili, basta imporsele e così:
  • Cercare di perfezionare il carattere diventa che si deve cercare di armonizzare il mondo che ci circonda senza creare divisione;
  • Percorrere la via della sincerità è già più complessa come scelta di vita in quanto la verità non va sempre detta in quanto molti non capirebbero e ciò provocherebbe delle incomprensioni;
  • Rafforzare instancabilmente lo spirito rimanendo fedeli ai propri principi e alla propria etica potrebbe voler dire "obbligarsi" ad "essere";
  • Osservare un comportamento impeccabile diventa facile e percorribile se si seguono i principi di "spirito" e "carattere";
  • Astieniti dalla violenza e acquisisci l'autocontrollo questo si che è un problema di fronte a tutte le ingiustizie che si conpiono quotidianamente

Anche il Maestro Shirai esprime questo concetto a riguardo del Karate per la vita: " Il miglior Karate è quello della malattia!, nel senso che, secondo lui ( e per esperienza diretta di vita, come ben sapete... confermo), praticare quando una qualsiasi malattia o menomazione limita e/o compromette le tue capacità, è estremamente stimolante e formativo ed in ogni caso aiuta a recuperare se non altro un equilibrio psico.fisico-biologico.

Vorrei completare e terminare con un bellissimo pensiero scritto dal Maestro Shirai un pensiero che mi ha fatto molto bene in certi frangenti, una frase sincera per quanto volessero far proprio il detto :" Karate no shugyo wa issho de aru ( Il karate si pratica tutta la vita)

La vita del Karate-Dō è bellissima, meravigliosa, molto modesta e difficile e anche molto dura, a volte durissima.

Ma colui che ha il coraggio e sincera fiducia nel Karate e perseverando instancabilmente continua, ..... , continua .... , ad un certo momento comincerà a percepire lontano, una luce. Non bisogna sforzarsi di capire che cos'è.

L'importante è sentire che qualcosa (mi) aspetta e pian piano si avvicina e allora si comincia a capire cos'è.

L'albero di prugno è un albero molto modesto e spesso le persone non vi prestano molta attenzione. Però l'albero è molto forte dentro, molto forte fin nelle radici.

E' un albero che nel gelido inverno mantiene internamente la sua forza e lottando attende la primavera.
Sotto vento, neve e ghiaccio, non cambia, tiene la propria forza.
Poi all'inizio della primavera fiorisce prima degli altri alberi, quasi senza dare disturbo.
La sua fioritura è come il sorriso dal quale esce un fiore bellissimo.

Poi i petali del fiore cadono, ed egli aspetta con dolce tenacia la prossima stagione, ancora, ancora, e così dura per sempre.

Così è la nostra vita, occorre viverla con spirito molto forte, senza mai perdere il sorriso, vivendo con dolcezza, senza litigi con gli altri. Camminando così, solo, sulla sua strada, l'uomo del Karate vive questo "cammino di vita" (Dō ), con forza e serenità, come l'albero di prugno
Hiroshi Shirai
Concluderei il mio pensiero con una frase del Maestro Taiji Kase che forse non è rimasta impressa a molte persone: " Se un praticante smette di allenarsi dopo 10 anni è come se non avesse mai fatto karate, se smette dopo 20 anni è la stessa cosa, e così è se smette dopo 30 anni o 40 o 50 o oltre: è come se non avesse mai fatto!"
Oss
Davide Rizzo

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