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KUJIKERUNA Non Mollate MAI!


KUJIKERUNA

Non cedere, non mollare mai
Il mio rapporto con voi
A cura di Davide Rizzo
Non è con poco imbarazzo che mi appresto a rispondere a Roberto Zammattio sul mio rapporto con i miei allievi.
In primis vorrei dirvi che Voi non siete MIEI, voi appartenete al mondo e a Voi stessi, premesso questo sinceramente non so da dove cominciare e probabilmente sarebbe corretto iniziare come a fatto Roberto dalla fine e cioè dal mio rapporto con Roberto e per questo con un allievo.

Zio Zam così lo chiamano alcuni è un tipetto molto stano, alle volte il suo ardore e la sua indisponente disponibilità lo portano ad avere comportamenti un po folli e molto fuori dal normale, detto questo devo dire che se tutti i miei allievi fossero come Lui io sarei nominato santo ancor prima di morire, spero tardissimo.

Bene, il mio rapporto con voi?
Vi voglio un sacco di bene! Logicamente, come un buon padre anche io ho le mie preferenze che cerco di mascherare il meno possibile anche perchè come avrete capito sono un libro aperto su questa pagina. Lo so non si dovrebbero avere delle preferenze ma come si fà a non tenere a: Laura, Veronica, Filippo, Francesca, Roberto.B, Elia, Chiara Busetto, Isabella, Alice, Enrico, Gabriele, Pietro, Andrea, Donato, Giulia, Sara, Giacomo, Marco.L, Luigi, Alvise, Enrico.M, Nicolò, Giovanni, Federica, Giacomo.I, Luca, Marta, Massimo, Luca.P, Marco.S, Monica, Alberto, Elisa o Roberto.

Comunque al di la di tutto da quando ho iniziato questo percorso formativo, questo percorso di insegnamento, il mio unico desiderio, oltre a quello di migliorare la mia qualità di vita, ero quello di credere di aver qualche cosa da dire:

  • rispetto alla vita;
  • al comportamento:
  • all'etica:
  • alla morale;
  • al Karate.
Perchè ho messo il karate alla fine? Perche come ho sempre e come continuo a dire:
  • la Vita è Karate;
  • il Comportamento è Karate;
  • l'Etica e la Morale sono KARATE
Di questo ne sono fermamente convinto.
Dicevo, da quando ho iniziato questo percorso ho avuto 206 allievi molti non ci sono più, altri ci sono ancora (34) altri ancora sono passati nei corsi con Luciano e spero non abbiano scordato chi ha insegnato loro heian shodan.

Li ricordo perfettamente tutti, ricordo i loro volti anche adesso che sono cresciuti, quando li vedo passeggiare per Venezia magari con le loro ragazze perchè si sono fatti uomini o con le loro mogli perchè sono diventati degli uomini bene mi chiedo sempre, avranno capito cosa hanno fatto per un periodo più o meno lungo della loro vita?
Spesso trovo delle foto, foto di voi, giovani, piccoli e sbarbatelli anche se avete oramai 20/25/35/40 anni e vedo una luce diversa, vedo un qualche cosa che assomiglia al Centro Sport e Cultura.

Vedo questo solo in chi persevera, lotta contro la pigrizia e la superbia di arrivare per forza all'agognata cintura nera.
Quanto mi rompete con gli esami!
Ma avete ragione, continuate a rompere! tanto, rompo ancora io a °Dan!

Poi vedo quelli che hanno smesso, mi rattrista questo , ed è la cosa che durante questi anni ho fatto più fatica ad accettare, anche qui devo essere sincero ( mai dimenticare il dojo kun) alle volte mi ha anche fatto piacere che qualch'uno se ne sia andato perchè rompeva, perchè non ci teneva ad imparare perche non voleva imparare, lo dico sempre non siamo a scuola o al lavoro in palestra non ci si viene obbligati. Si sceglie.
In voi vedo la forza del Karate, però devo spezzare una lancia in favore delle ragazze, sono stupende. Apprendono in un modo più veloce e si applicano, a modo loro, molto di più dei maschietti. Inutile mentire. E' vero.

Alle volte sento alcuni di voi lamentarsi, la spalla, la gamba, lo studio la morosa ecc... le ragazze? Non dicono niente, vengono fanno il saluto e si fanno un culo così grande che poi alla fine diventano veramente brave.
Penso sempre al pre esame di Elisa con un Michielan annichilito dall'atteggiamento mentale e dalla determinazione di questa "ragazzina", certo si è abituati a vedere il karate al maschile ma insegnare alle bambine e alle ragazze dovreste provare per capire, anzi già che ci sono nessuno vuole fare un corso per istruttori, così Luciano mi manda in pensione anticipata?
Il rapporto con i ragazzi, sopratutto con gli adulti, è sempre un po più conflittuale, c'è sempre il complesso del Gallo Cedrone, lo trovi sempre il galletto, in ogno corso ce ne uno! Anche in questo caso il rapporto con l'allievo Gallo deve avere una logica perversa e adottare tutte le streategie necessarie per garantirgli la sua supremazia, raggiungendo così due risultati:
1) lo fai felice perchè si sente la prima donna;
2) la smette di rompere e finalmente prova ad usare quell'energia per imparare e capire che ci sono anche altri modi di agire.
Alla fine il "Gallo" capisce e rinsavisce (Ps. per gallo intendo anche Galline no! senno so già che qualcuno di voi al posto del termine Gallo legge il proprio nome e cognome!). Tanto sappiamo tutti di chi stiamo parlando (che perverso che sono)

Ecco, questo è il mio rapporto con voi. Un rapporto che vuol essere non troppo sereno, non troppo conflittuale, non troppo amichevole, non siamo amici, siamo persone che stanno provando un percorso assieme, che stanno vivendo una stagione straordinaria. Veramente straordinaria!

Essere amici è un altra cosa, un Maestro non ha amici, non ne può e non ne deve avere! Solo alcuni di voi, hanno l'opportunità di conoscermi meglio di altri o frequentarmi più di altri ma non siamo amici siamo quello che dobbiamo essere Maestro e Allievo.
Non credo sia poco ne per me ne per voi.

Ricordo un concetto che ho scritto a Chiara Ballarin (altra che ha mollato) in risposta ad una sua lettera "Alberi Maestri" bellissima tra l'altro e, anche se redatta in modo privato, spero non se ne sia voluta a male se l'ho pubblicata ma ripeto, quello che siamo deve essere patrimonio di molti altrimenti che senso ha vivere.

Sui sentimeni verso il Maestro avevo scritto questa che può trovare la sua giusta collocazione anche parlando del rapporto tra Maestro ed Allievo:"......Sentimenti che alle volte ti fanno pensare di essere e di vivere in un altro mondo. In un epoca dove la lealtà, il senso dell'onore e il senso dell'onorare erano profondamente insiti nell'essere umano. Sai, io, al mio Maestro aggiungo Allievo ho sempre dedicato me stesso e alle volte, molto spesso, ho tolto a chi aveva bisogno di me molte cose, cose che hanno lasciato segni profondi e indelebili, cicatrici che a fatica si rimargineranno".

Ecco questo è solo una parte del mio rapporto con gli allievi, l'altra, quella più intima per cortesia fatemela vivere da solo.

Spero che Roberto sia soddisfatto della mia risposta e vorrei ringraziarlo per avermi dato l'opportunita di mettermi in discussione, d'altra parte anche questo è KARATE-DO.

Davide Rizzo
Tabella testi Davide - Scritti da noi

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