Log dis           Log dis

| Home | Aree RISERVATE | AGENDA Attività | Webmaster - Davide Rizzo |


Menu verticale jQuery con effetto fisarmonica | MaiNick Web
Il contributo di Monica

CORSO DI AUTODIFESA
Scarica la LOCANDINAAnche oggi si legge e si sente di donne aggredite, di bambini aggressivi e di giovani che non rispettano l’altro.
Sembra quasi tutto regolare, se non c’è uno scippo, un’aggressione, o qualcosa anche solo simile al male verso l’altro neanche comprare il giornale o ascoltare le notizie del telegiornale, tanto non è successo niente!
Non lasciamo più giocare i figli in strada perché è pericoloso, non ci fidiamo più a camminare da sole di sera perché non sai chi incontri, non apri la porta sennò chissà chi ti entra in casa……. Cosa fare per sentirsi meglio con il mondo attorno? Imparo a difendermi. O meglio cerco di imparare qualcosa che mi faccia sentire più sicura quando esco di casa.
Si perché in poche lezioni non è che diventi Wonder Woman, ma almeno sai che ci sono dei comportamenti che ti aiutano a non essere facile preda ne di chi ti aggredisce ma nemmeno dei tuoi istinti. Si, preda dell’istinto, il nostro peggior nemico. Crediamo che difenderci sia attacco chi mi vuol far male, ma non è così, bisogna fermarsi un attimo e capire cosa succede togliendoci così dalla situazione. Non dobbiamo cercare la soddisfazione di averlo atterrato, ma quella di non avergli permesso di andare oltre il semplice “averci provato a …………”; se poi non capisce due sani ceffoni se li merita, sono onesta!

La mia esperienza sul “mediare tra essere vittima ed essere aggressore” è diversa da quella delle tre  allieve del corso di difesa, io sono una vittima di me stessa, troppo aperta al mondo e poco timorosa a colpire. Poi col Karate-do ho iniziato a chiudere e ad assestare i primi colpi, i primi a vuoto i secondi verso piccoli bersagli e ora pian piano mi sto movendo verso la continua mediazione tra le parti.
Col termine colpire non intendo rompere il naso al primo poveraccio che mi passa a fianco, sia chiaro, intendo dire che chiunque voglia farmi del male, sia esso fisico che morale, viene percepito come una minaccia e quindi devo farlo uscire dal mio spazio vitale – lo elimino – senza fare del male a me stessa – autodifesa-. Il bello di questa situazione è riuscire a non far valere l’istinto ma ragionare su come fare questo.

Il M° ha parlato di togliere – spazio fisico, pensiero, istinto-, se però non riesci a togliere e l’altro entra? Allora li interviene la parte fisica e cerchi di rompere il naso al tuo molestatore. S perché cerco di non farmi aggredire e ti fermo alla prima,  attuata, molestia ( do il beneficio del dubbio….forse). E allora impariamo alcune tecniche semplici di difesa personale. Sono brave  le tre donzelle; tu le vedi tutte belle, truccate, grintose,poi ti assestano di quelle mazzate che stendono anche Tyson (se lo trovano impreparato).

Il bello di un corso così non è solo quello di sapere come si tira un ceffone o come togliersi da una presa, ma anche capire chi è il nostro primo avversario da combattere e come gestirlo, ovvero come gestire il primo impulso di attaccare per difendermi, perché se non sai come attaccare non ti difendi anzi.

Finita la scorsa lezione ho scambiato due chiacchiere con Carlotta e Giulia su questo e il nostro discorso è continuato nella mia testa fino ad oggi. E’ vero che è difficile controllarsi quando un’altra persona ti provoca, è vero anche che siamo subissati di notizie a livello terroristico (secondo me sono peggio i giornalisti di Bin Laden nel fare terrorismo), ma noi viviamo la nostra vita nella nostra città e ci misuriamo con ciò. Io mi difendo da ciò che sento pericoloso e no da quello che altri mi fanno pensare lo sia. Esempio: non tutti gli uomini che camminano di sera soli sono violentatori quindi non vado a pestarli tutti, ma stò in allerta se uno di loro mi fa sentire odore di guai. Questo atteggiamento mi mette in condizione di reagire in modo ponderato e sicuro senza rendermi più debole davanti al prossimo.
Non hai di certo la stessa “soddisfazione” che urlare in faccia una scarica di insulti o mostrare i denti quando ti attacchi al suo braccio se vuole tirarti una sberla, ma di certo io vado via tutta intera e senza rischiare che questi mi seguano per trovarmi da sola.
Io esco, se poi il mondo vuole entrare impari prima l’educazione, così si evita una prima nozione di galateo: FUORI DI QUI!

OSS
Monica Ceolin
Tabella Difesa