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Diario del Corso di difesa personale anno - 2008 -
Scarica la LOCANDINABarra DifesaTutto nasce da una strana considerazione: ".. visto che ci stanno martellando la testa con tutte quest notizie sulla sicurezza, sulla violenza subita" perchè non provare a fare un corso di Difesa Personale?" basato sulla comprensione che bisogna vivere sereni e consci della propria capacità di elusione del pericolo? Partendo dallo sviluppo del se stessi sempre presenti?

Così è iniziato questo percorso, chiedo a Pietro di aiutarmi nella creazione di un volantino ( lui è laureato in scienze della comunicazione!) (carica la locandina.pdf) così tra le mie idee e le sue ne viene fuori una cosa simpatica e accativante, Massimo mi aiuta economicamente alla sua realizzazione, Stefano, il tipografo, fa la sua parte e mi regala una carta eccezzionale. Bene possiamo partire.

Decido che agosto sia il mese migliore per publicizzare la cosa e così decido che a partire dal giorno 16 la cosa possa attivarsi. Passano diversi giorni, poi una sera una telefonata, due coniugi mi chiedo informazioni, poi altre due amiche e un anziano signore, decido che inizio, tanto lo sò, chi arriva al Centro Sport e Cultura non ci arriva a caso, sono persone che hanno un carisma particolare. Alla prima lezione però la coppia non si presenta, sento un po di frustrazione per questo "pacco" ma visto che gli altri ci sono decido di inghiottire l'amaro boccone e continuare. Scopro così che l'anziano signore è stato consigliere FESIKA e che ha un fisico eccessionale nonostante la sua veneranda età, poi ci sono le due amiche, alte e anche simpatiche e un amico di Alice. Il corso inizia con 5 persone si, perchè si è aggiunta anche la Santini che mi aiuta con qualche tecnica a far capire.

20 Settembre 2008:
La lezione inizia con una spiegazione sul come voglio condurre il corso, per onoestà intellettuale spiego che in 10/12 lezioni non ci si deve illudere di acquisire dei comportamenti automatici per potersi difendere da avversari armati o comunque che si deve considerare bene la propria situazione.
Faccio presente che la prima cosa da comprendere nella difesa personale è prendere in considerazione alcuni aspetti molto importanti il primo dei quali è l'organizzazione Fisica - Mentale - Relazionale.Spiego che sono tutte cose che ho intenzione di approfondire, sempre ce ne sia il tempo, 10 lezioni non sono anni di pratica. Stiamo concludendo la lezione e ricevo la telefonata di uno dei due coniugi che mi assicura la sua presenza al prossimo appuntamento, sono contento.

Detto questo passiamo ai primi rudimenti tattici e di posizione, comprendo l'importanza del mio percorso tecnico e mi ispiro alla posizione Goshin Dachi come modello di posizione, vedo delle perplessità nei loro occhi ma vedo anche fiducia e credito nell'insegnante. Un'ora e mezza vola, sono soddisfatti e sudati ci diamo appuntamento per il Venerdì sera, per ritrovarci tutto il gruppo e per decidere sul percorso temporale da tenere.
Il percorso
Documenti di formazione

Difesa
Clik sulla foto per le dimensioni originali
( in ordine da sx a dx - Chiara - Anna - Camilla - Davide - Claudia - Diego - Biagio - Stefano)

26 Settembre 2008:
Mi sento invaso, al corso oltre a Claudia ( la prima a telefonare ) e gli altri che già conosco ci sono altre 5 persone siamo in 11 intuisco già chi non verrà più, e non mi sbaglio, i "vecchi" del corso già se lo chiedono. Ancora spiegazione, ancora studio della posizione e poi la fatidica frase.... " chi ci sarà sabato potrà frequentare per gli altri che non ci saranno, mi spiace ma chiudo il corso". Ci accordiamo per favorire Claudia e ci diamo appuntamento per le otto di mattina del sabato sucessivo.

4 Ottobre 2008:
Cavolo siamo in tre, le assenze sono motivate, ferie e impegni precedentemente assunti. Iniziamo, c'è Diego, Claudia e Anna. Faccio lavorare principalmente sulla posizione e gli spostamenti, verifico che nonostante tutto si muovono con circospezione ma sono ancora mentalmente dentro il movimento. Faticano a comprendere che la tranquillità interiore richiede un cammino lungo e difficoltoso. Prima capiranno prima verificheranno i loro progressi.

11 Ottobre 2008:
Finalmente il corso: Diego, Anna, Claudia, Chiara, Camilla, Biagio, Stefano. Studio della posizione e delle difesa a livello delle spalle, uso delle parti della mano e un sintetico accenno all'uso dell'anca.
Mi guardano un po stupiti dall'energia che uso nelle tecniche ma non demordono e cercano di imitare, non è facile!
Lo sappiaqmo quanto sono esigente. Conversiamo sugli aspetti di organizzazione del Corpo, e nell'uso della posizione e nel comprendere dove mettere la forza, imparano a spostarsi e a sottrarsi alla distanza per poi contrattaccare, studio della rotazione e della guardia, uso del palmo della mano e dell'ipponken. Dò i primi rudimenti per sottrarsi ad una presa e li vedo compiaciuti nel capire che si tratta di tecnica e non di forza. La forza lasciamola a chi non ha tecnica.

18 Ottobre 2008:
Per questa lezione mi sono portato i rinforzi, Andrea, Donato e Caterina fanno la loro comparsa alle 9.00 precise, vedo un po tutti preoccupati, oggi studiamo la distanza, quella che si percepisce, quella in cui ognuno di noi si sente rilassato, quella in cui ci si preoccupa e quella in cui ci si sente proprio a disagio.
YomiDa leggere!
Ho bisogno delle mie nere che dimostrino e che aiutino a capire. Il passaggio è un po troppo difficile ma alcuni ci provano a percepire, forse comprendono più il proprio imbarazzo di fronte all'"estraneo" che il proprio stato d'animo, non importa ci stanno provando ed essendo una cosa nuova non è facilissimo immedesimarsi.

Provo a far capire loro alcuni concetti basati ancora sullo spostamento, l'osservazione del propro spazio e l'attacco o la difesa. Inizia così, nuovamente, quella parte di lezione applicata alle tecniche e ancora agli spostamenti. Sento palpabile la necessità di colpire qualche cosa di reale e li faccio relazionare con il makiwara, Diego, Stefano e Biagio ci danno proprio dentro, le " signore" temono un pò per la loro incolumità ma ci provano e dopo una serie debole iniziano a trovarci gusto.
Continuiamo a questo punto con le tecniche di percossa e ci ritroviamo ad aver esaurito, anche per questa lezione, sia il tempo che il programma.

25 Ottobre 2008:
Siamo in pochini oggi, non importa, Stefano con una massiccia dose di andrenalina accumulata venerdì non è riuscito a dormire e ha preso sonno, Camilla è ad un corso per lavoro e così ci ritroviamo in 5, non importa, ci soccorrono Donato e Francesca. Alle otto iniziamo con un po di ginnastica e rafforzamento dei polsi, passiamo quindo ad un ripasso veloce ma costruttivo della posizione goshin dachi, poi, dopo una veloce, ma spero esaustiva spiegazione del programma passiamo ad attuarlo, uniamo allo spostamento una tecnica di parata circolare esterna con un contrattacco alla parte alta del viso, poi uniamo le tecniche agli spostamenti in avanti e dietro, inizio a vedere che l'atteggiamento, nei confronti della tecnica, sta maturando, bene! Penso sia giunto il momento di iniziare a fare sul serio, posiziono Donato e Francesca a supporto e così si inizia a "sentire" anche la forza della difesa, Biagio non ha problemi ad interpretare la situazione nemmeno a livello mentale, per Diedo la cosa si dimostra ancora basata sulla forza muscolare e questo lo frena non poco, solo con il mio personale aiuto ( lo colpisco) riesce a intuire, prima e ad eseguire, dopo quello che gli viene proposto, per Claudia, Chiara e Anna sento che la loro insicurezza non le fa comprendere lo scopo dell'azione mi rivolgo pertanto all'uso del Makiwara.
Sono un pò perplesse nel vedere la forza e la velocità ma rimangono abbastanza sconvolte dalla percezione di cosa potrebbe succedere se colpèiti in questo modo. Usando il dorso della mano " a mo di manrovescio" faccio capire loro come devono colpire, ci provano, all'inizio, con un po di paura poi... sempre più forte, sempre più deciso. Credo percepiscano la realtà di un attacco.
Approfitto della domanda di Chiara fattami la settimana scorsa per chiarire che per quanto riguarda il colpire i genitali preferisco colpire la zona sottostante ( leggi perineo). Passiamo ad un argomento nuovo, difendersi da una presa a terra, mi servo di Francesca, aiutante leale e coraggio, un pò imbarazzata si presta alla prova, spiego e comprendono che non si deve lottare con l'agressore ma colpire l'agressore, portare la sua forza su un punto preciso, farglici appoggiare sopra l'energia e quindi liberare la parte meno presente in modo da portare un attacco. La lezione finisce qui, siamo tutti abbastanza stanchi ma carichi, fare la lotta significa sentire veramente il proprio corpo, forse non ci snono abituati.

1 Novembre 2008:
Si vede che oggi è festivo, Diego sarà a Milano ad onorare i suoi, Stefano è rotto e bronchitico, Camilla finalmente è occupata e così ci si ritrova in 5 compreso Donato che oramai si vede che ci ha preso gusto. La giornata si preannuncia faticosa, e così dopo un quarto d'ora vedo che non tirano e sono un po stanchi, ne approfitto per stenderli tutti a terra con un compagno sopra, ci sono anche io e vedo Claudia, Chiara e Anna abbastanza preoccupate. Dicono che sono pesante ( nel senso dei miei 81 Kili) e così mi ci metto di impegno per non farmi colpire, Biagio addirittura mi tira una testata che mi spacca quasi un dente e la sua fronte però ha la peggio con un bell'incisivo inciso sopra l'occhio, ( denti da giudecchino maledetto).

Provo a far capire che non devono disvincolarsi ma ceracare di colpire indirizzando l'attenzione dell'agressore verso un punto prestabilito, ad esempèio braccio o poso sinistro e poi colpisco con il destro. Funziona, Anna continua a scivolare come un'anguilla, ma Chiara e Claudia proprio non riescono ad incazzarsi a dovere, studierò qualche cosa di particolare per la prossima settimana. Alle 9.40 smettiamo e usciamo, brutta idea, sta arrivando l'acqua alta, le saluto e rimango ad aspettare Luciano con Donato per aiutarlo.

8 Novembre 2008:
Giornata lunga oggi, sveglia alle 6.00, barba colazione e poi alle 8.00 il corso, poi, velocemente Padova e Lonato per lo stage di Goshindo con il Maestro Shirai.

Il corso inizia puntuale con Diego, Stefano e Chiara, gli altri sono o impegnati o ammalati, ho l'appoggio di Donato e Cecilia Francesca dorme beatamente e Andrea forse sogna ancora la Sardegna!! ( lui sa di cosa parlo). Per questa lezione avevo programmato alcune cose, ma vista la scarsito di materiale umano cambio programma. Inizio come al solito con la richiesta di consolidare la posizione, passiamo quindi all'uso di tecniche particolari, uso delle dita, uso dei palmi e di come posizionare la mano, passiamo ad comprendere cosa significa relazionarsi con l'avversario. Stefano si prende pure un ceffone per non aver difeso in tempo, con Donato mostriamo il giusto atteggiamento, Diego capisce ma deve ancora "scioglierisi" Chiara inizia percepire la posizione ma ancora non capisce la forza che deve usare, imparerà!. Arriva la Santini, arzilola come al solito, velocemente si adatta, è tutta un nervo d'azione, mi diverte questa signora che ha una grande volontà e caparbietà di imparare, il giusto atteggiamento, bello. faccio vedere, in parte, cosa abbiamo fatto la lezione precedente. Alla prossima già vi avverto, sudore e sangue

15 Novembre 2008:
Oggi ci ritroviamo veramente in pochi, Claudia ha saltato a causa notte di lavoro, Chiara con il torcicollo ma per fortuna che Camilla ha ripreso e mi ma fatto piacere vederla. Abbiamo lavorato sulla posizione e su difesa attacco, molto si è insistito sul corretto attegiamento mentale ma si fa un po di fatica, ho cercato di dare delle indicazioni di lavoro che spero trovino riscontro nella prossima lezione.
Comunque tra leve, spinte e attacchi impreovvisi ci siamo passati una bella oretta e mezza. Ci sono stati anche spunti interessanti di discussione, Diego in questo è maestro, se ne inventa sempre una. Sono contento della frequenza anche se qualcuno/a scantina, ma fa parte del gioco. Spero di rivederli tutti alla prossima.

22 Novembre 2008:
Cia ritroviamo solo in tre, Chiara, Camilla e Biagio come al solito assonolito dopo chissà quali bagordi serali, ricordando le parole del maestro Shirai di ieri sera a Padova mi prefiggo l'acquisizione della posizione abbinata a difese e contrattacchi sia in avanti che indietro, e così dopo una buona mezzora di ripasso li piazzo tutti e tre davanti al makiwara, oggetto di verifica e di verità, Biagio come mi apsettavo ci da dentro con tecniche potentio e veloci ma senza alcun appoggio nella parte bassa, Chiara inizia a comprendere come poggiare il peso e si inizia ad intravvedere una certa capacità di portare la tecnica fino alla fine mantenendo concentrazione e forza, per Camilla è ancora un po presto e seppur meglio coordinata fa fatica ad accettare che colpendo il makiwara ci si faccia anche male provando un po di dolore. Rientrati nel tatami coordinaniamo prima parata contraccolpo, poi a seguire calcio ed infine aggiungiamo anche una tecnica di pugno, lavorano in questo modo per altri venti minuti continuatamente, alla fine un po stanche ci salutiamo con la promessa di rivederci Venerdì sera.

28/29 Novembre 2008:
Alla fine è finito, Venerdì sera addirittura per non macare Chiara si è presa una ferie, fantastico! Il venerdì è stato dedicato ad una sintesi tecnica per comprendere ancora una volta come corpo e mente debbano necessariamente essere una cosa sola, difficilmente ci si riesce in breve tempo ma in questo corso nessuno si è tirato indietro da questa prova. La lezione si è conclusa in maniera veloce, i 55 minuti sono volati tra tecniche da soli e in coppia, una sintesi comunque che è servita da dare vigore a corpi stanchi dal lavoro, stanche e doloranti dalla lezione precedente " Anna e Stefano" instancabili, ma li vedo contenti e stimolati all'esperienza.

Il sabato arriva veloce dopo poche ore di sonno, alle 7.40 sono in palestra, Diego arriva presto, forse anche per lui l'età fa di questi scherzi, perfino Biagio arriva presto e non è neppure assonato, lo vedo sveglio, questo ragazzone dal corpo possente, veloce con un kime quasi naturale, peccato per lui che non trovi la giusta via per incanalare tutta la vitalià che sprigiona, ci sarebbe da lavorare seriamente sulla sua mente.
Arriviamo tutti, solo Claudia è in ritardo problemi di "piedi e troppe ore in piedi!". La lezione del sabato, dopo una escursione di 20 minuti in ambito Goshindo con la prova di Goshin Taikyoku ICHI ci vede ancora alle prese con alcune tecniche fatte in modo abbastanza corpore con una fisicità che solo adesso, alla fine del corso, iniziano a comprendere.
Fare forte fisicamente non conta, la mente è tutto, la mente è cuore, la mente è tecnica dove deve collocarsi assieme al respiro e al kime, concetti difficili ma per completare il ciclo è giusto dire, esporsi in prima persona e così iniziamo un altro percorso verso la verità personale, chiedo a turno impressioni e se le aspettative sono state rispettate, da parte di tutti arrivano aspetti positivi e che gratificano il mio essere Maestro, il mio essere persona e uomo.

Io vi ringrazio per la pazienza, per l'aiuto economico, per esser rimasti fino alla fine e per avermi fatto capire che ogni persona uomo o donna che sia ha una sua vivacità che mi auguro si esprima sempre.

Oss e grazie per la vostra presenza.

Il contributo di Chiara

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