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L'abate zen e il samurai – Storiella zen
A cura di Davide Rizzo
Intorno al 1400, al tempo in cui i Giapponesi facevano scorrerie nella Cina, a causa della guerra tra i due Paesi, un giorno un Samurai col suo esercito capitò in un piccolo villaggio di montagna, con l’intenzione di depredarlo.

In questo villaggio, vi era un monastero con un Abate che aveva raggiunto l’Illuminazione e se ne stava tranquillo in meditazione nella sala del tempio, mentre tutti i monaci e gli attendenti del monastero si sparpagliavano e fuggivano terrorizzati, a causa della loro paura di morire sotto le spade degli shogun Giapponesi.

Il loro capo, il grande Samura, penetrando all’improvviso e con violenza all’interno della sala del tempio, vide l’Abate immerso in una profonda meditazione e, avvicinandoglisi, lo scosse e gli disse con impeto:

“Ehi, tu, perchè non scappi? Non hai paura? Non sai che io sono uno che con questa spada può tagliarti in due senza batter ciglio!”
E l’Abate, senza scomporsi troppo, gli rispose: “E tu non sai che io sono uno che può essere tagliato in due, senza batter ciglio!”

Il Samurai rimase un attimo interdetto, poi, vedendo la serena compostezza del maestro, capì di trovarsi di fronte ad un vero illuminato e, quindi, si inginocchiò e si prostrò davanti a lui…
Dopodichè, lasciò il monastero con tutti i suoi uomini…

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