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La formazione di un allievo
A cura di Davide Rizzo
Miyamoto MusashiQuesta è una famosa storia concernente Miyamoto Musashi, celebre ed imbattuto combattente.

Un giovane allievo si presentò dal celebre Maestro per essere iniziato all'arte del Kendo. Per tutta risposta fu inviato con una scure a spaccar legna.

La pazienza e la costanza dell'allievo furono premiati dopo sei mesi, quando gli fu concesso di entrare nel Dojo ma esclusivamente per un singolare compito: avrebbe dovuto camminare senza mai sbagliare sulla stretta striscia cucita che unisce i vari tatami tra loro. L'allievo si applicò diligentemente per altri sei mesi, mentre vicino a lui gli altri allievi si battevano con le shinai,poi si rivolse al maestro: "Maestro, mi sono conformato ai vostri insegnamenti, ma sono venuto da voi per apprendere l'arte del kendo e non ho ricevuto, sino ad ora, nessun insegnamento specifico, sono deciso a partire". "Aspetta ancora un giorno"replicò il maestro, domani ti mostrerò il segreto del Kendo".

L'indomani i due si arrampicarono sulle montagne sino ad un punto in cui era richiesto, per passare sull'altro versante, attraversare un tronco gettato a mò di ponte fra i bordi di un precipizio. La corrente fragorosa di un ruscello scorreva parecchi metri più sotto.

Il maestro invitò l'allievo a passare sullo stretto ed improvvisato ponte, certamente più grande della sottile linea su cui aveva l'abitudine di camminare nel Dojo. Il giovane allievo preso dall'incertezza indugiava.
Miyamoto Musashi Nel frattempo arrivò dall'altra parte un cieco che, tastando con il suo bastone, attraversò senza incertezze.

Il giovane comprese prontamente ed attraversò a sua volta il ponte. " Vedi, disse il maestro, ora sei libero di imparare la tecnica (Gi) da uno dei tanti maestri che esistono nel Giappone io ti ho costruito un corpo forte (Tai) e dato un giusto spirito (Shin)".

Anche oggi non è molto differente: se da una parte i buoni tecnici possono essere ormai trovati un pò ovunque, i Maestri, gli educatori veri e propri, scarseggiano alquanto.

Per di più mancano degli allievi che abbiano una sufficiente « educazione, amore per l'arte che intendono studiare e fiducia profonda nell'insegnante »

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