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Mantenere la calma
A cura di Davide Rizzo
Se il nostro avversario si fa prendere dalla rabbia, mantenere la calma diventa la nostra arma migliore.

Tra le storie zen si narra di un giovane monaco al quale era stato chiesto di recapitare una lettera molto importante. Arrivato quasi a destinazione, si trovò a dover attraversare un ponte presidiato da un samurai molto esperto nell’uso della spada che aveva fatto voto di sfidare i primi cento uomini intenzionati a passare da una sponda all’altra del fiume.
Prima dell’arrivo del monaco, il samurai, aveva già sfidato e vinto novantanove malcapitati. Il giovane chiese la grazia di passare e portare a termine il suo compito, ma promise anche che, una volta consegnata l’importante lettera, sarebbe tornato e avrebbe accettato la sfida. Per quanto titubante, il samurai accettò la proposta e lasciò che il giovane proseguisse nella sua missione.

Consegnata la lettera il monaco si recò dal proprio maestro e gli disse: “Devo combattere contro un grande samurai, invincibile nell’arte della spada, non so che fare e credo mi ucciderà”. Il maestro rispose: “Sì, morirai però ti insegnerò come morire dignitosamente. Tieni la spada sospesa sopra la testa, chiudi gli occhi e aspetta, quando sentirai la lama sul capo vorrà dire che sarà arrivata la morte. Lascia quindi cadere le braccia e tutto ciò che pensi di possedere. Questo è tutto”.

Il giovane monaco si congedò dal maestro e tornò al ponte pronto ad affrontare la morte, schieratosi davanti al samurai fece ciò che gli aveva detto il maestro. Di fronte a questo atteggiamento che non lasciava trasparire alcuna paura, il samurai, si insospettì al punto da pensare che il monaco fosse un grande guerriero, in possesso di una forza straordinaria e ne ebbe paura.

Il monaco nel frattempo si era quasi dimenticato del samurai, concentrato com’era a seguire il consiglio del suo maestro e a morire con dignità. Era lì, fermo, calmo e libero da ogni coinvolgimento terreno.

Oramai il samurai era giunto alla conclusione che il monaco lo avrebbe tagliato a metà non appena avesse sferrato il suo attacco e quindi, con voce implorante, disse: “Ti prego abbi pietà di me e non uccidermi. Pensavo di essere un maestro nell’arte della spada, ma credo di aver incontrato un maestro molto più forte di me. Risparmiami la vita e prendimi come tuo allievo, insegnami la via per l’arte della spada”.


Nella pratica delle arti marziali e del combattimento, se il nostro avversario si fa prendere dalla rabbia, mantenere la calma diventa la nostra arma migliore, scriveva infatti Miyamoto Musashi: “Se non sai quale sarà il primo passo dell’avversario, limitati a una sortita improvvisa e lui con la sua spada ti mostrerà le sue reali intenzioni”.

Davide Rizzo
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