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Le risposte di Saffioti Mirko
A cura di Davide Rizzo
1) Come e dove sei entrato in contatto per la prima volta con il karate ?
Ho iniziato per puro caso, nel Settembre del 1988 , un amico mi invitò a partecipare a una lezione.
In casa mia il karate è sempre piaciuto, mio padre aveva praticato a Genova con Parisi, ma era arrivato fino a cintura arancione credo, questo fece si che le sere quando trasmettevano la serie di film di Bruce Lee eravamo sul divano a guardare la tv, la stessa cosa accadeva quando su rtv38 c’era Catch con Antonio Inoki, poi io mi guardavo tutti i cartoni animati giapponesi da Roky Joe a l’Uomo Tigre a Jodo Boy ..Sasuke… poi a scuola si giocava a fare a cazzotti….
Risultato a scuola le prendevo e le davo, a casa le prendevo sempre !

2) Secondo te nel karate ci sono segreti ?
Secondo me no! Ci sono momenti storici diversi con esigenze diverse.
C’è il CONOSCERE e COMPRENDERE quello che per un gran Maestro è una cosa chiara e banale, per me che non la conosco potrebbe essere un segreto, in realtà non lo è sono io che ancora non ho capito…
Ci sono diversi modi d’insegnamento, uno di questi è quello di trasmettere un concetto e lasciarlo un pochino in sospeso, dare tutte le chiavi per capirlo fino in fondo ma non spiegare tutto in modo analitico, questo metodo lascia che l’allievo studi si applichi si alleni e maturi tanto da fare propria quella cosa….. ed ecco che il segreto è svelato !

3) Attraverso la pratica del Karate le persone possono migliorare il loro carattere?
Che il Karate sia un’Arte Marziale e che abbia in se delle regole da rispettare e praticare è indubbio.
Se questo con la pratica modifica e migliora il carattere non so’…magari lo peggiora! fa diventare più testardi e cocciuti!
Secondo me qualsiasi cosa fatta con passione e dedizione per lungo tempo, va ad influire sulla persona e di conseguenza sul suo carattere.
Probabilmente ogn’uno di noi ha una predisposizione nell’accettare e far proprie certe cose…
Io pratico da quando avevo 12 anni, prima ero un bambino irrequieto che non stava mai fermo e giocava nei cortili, nelle piazze come tutti… poi si mi sono un po’ calmato, ma non so dire se per merito del karate oppure mi sarei calmato ugualmente, anche perché da quando avevo 12 anni che ho iniziato la pratica non ho mai smesso quindi non ho un metro di paragone.

4) Il karate ha cambiato il tuo modo di pensare la vita di tutti i giorni?
Un’altra bella domanda!
Mi ripeto non so quale sarebbe stato il mio modo di pensare se non avessi praticato karate.
Posso dire che quando i miei amici andavano in giro a divertirsi, io stavo in palestra ad allenarmi, oppure a casa perché il mattino successivo mi sarei dovuto svegliare prestissimo per andare a uno stage…
E adesso che sono cresciuto…. I miei amici lavorano mentre io appena posso scappo dal lavoro per andare in palestra a insegnare oppure partecipare a uno stage! ah ah

5) Che importanza hanno la mente e il cuore nella pratica del karate?
Sono importantissimi!
Secondo me non si può fare una cosa con il massimo dell’impegno, mettendoci tutto se stessi senza che in quel momento non ci sia a pieno la mente e il cuore.
Dipende molto anche da come ci si approccia, se una persona pratica karate, così perché gli piace, per farsi una sudata…magari il suo apporto di mente e cuore è limitato… se invece mira a migliorarsi in molti aspetti..credo sia inevitabile!
Anche dal punto di vista Agonistico credo che senza MENTE determinata a raggiungere l’obiettivo preposto e CUORE inteso come volontà, coraggio, sincerità nell’accettare di andare fino in fondo, di spremersi completamente per permettere di aggiungere un piccolo strato in più ogni giorno…. Non si vada molto lontano.

6) Sai dirmi che cosa è il KI e perché dobbiamo conoscere e usare il KI?
Escludendo tutte le spiegazioni filosofiche sull’energia interiore, la sua fonte…. direi che tutte le discipline orientali hanno di base l’utilizzo del KI.
Quindi il karate non è escluso, qualsiasi tecnica che facciamo deve essere fatta con l’utilizzo di questa energia.
Questa non è astratta, anzi è molto evidente, e quando vedi qualcuno che la sa usare ne rimani affascinato!
Credo che il karate (perché di quest’arte si stà parlando ) sia un percorso che, in modo propedeutico, dia tutti gli insegnamenti per imparare ad usare questa forza, dove vi sono diversi fattori che vanno ad incidere, dalla respirazione, alla comprensione tecnica, all’aspetto mentale…
Il fatto è che non tutti arriviamo a quel livello, quindi se per esempio la nostra conoscenza si limita alle scuole superiori, e questo è il nostro massimo, difficilmente avremo la stessa conoscenza di una persona laureata!
Per laureata intendo colui che è riuscito a capire l’utilizzo di questa forza, e la sa usare a suo piacimento.
Non è detto che colui che affascina alla vista, sia padrone dell’utilizzo del KI , magari è solamente molto più bravo di noi.
In definitiva credo che saper utilizzare il KI sia una cosa, pregiata, prestigiosa e difficilissima da incontrare, anche se non impossibile!

7) Come interpreti la parole del M° Funakoshi “ Karate ni sente nashi “ ?
Lo interpreto in questo modo, le Arti Marziali Giapponesi si rifanno al concetto di Budo.
Si lega quindi, a degli insegnamenti, che vanno ad incidere sia a livello comportamentale che a livello mentale e di spirito, al miglioramento della persona, la quale si deve elevare anche socialmente.
Il concetto potrebbe essere allenarsi alla guerra, per essere pronti al bisogno, ma avere la forza e la sicurezza in noi stessi tale, da non dover ricorrere all’utilizzo della forza.

8) Qual è il tuo obiettivo personale per il futuro?
Raggiungere l’Equilibrio
Ci sono cose che vorrei fare, anche inerenti al Karate, altre che devo fare, per mantenere la mia famiglia.. cose che mi piacciono e altre che mi permettono di fare quello che mi piace…
Riuscire in questo per me è importante, e lo pongo come mio obiettivo futuro, trovare quindi un equilibrio tra i desideri, gli obiettivi, e i risultati … per sentirmi felice e sereno con tutti.

9) Che rapporto hai con i tuoi compagni ?
Eh….. io credo buono, per lo meno questo è il rapporto che sento io nei loro confronti, al contrario , dovremmo chiederlo a loro!

10) Cosa ne pensi della competizione ? Provi invidia nei successi dei tuoi compagni ?
Essendo stato un agonista fino a ieri, non posso che pensarne bene!
Penso sia un momento del percorso di un karateka importante, anche qui, subentra molto il livello di agonista, credo che un buon agonista si evidenzi in un gruppo, anche dopo aver cessato la suo periodo di gare, rimane un atteggiamento particolare, un ottimo utilizzo della relazione spazio tempo, e un modo di affrontare il karate diverso.
Per essere un agonista di primo livello, devi un po’ desiderare di primeggiare e lavorare sodo per quel risultato, io personalmente non credo di essere stato mai invidioso per i risultati altrui, di certo non sono mai stato felice in seguito ad una sconfitta, pur riconoscendo che in quel momento chi ha vinto è superiore a me.
Mi è sempre ribollito il sangue di fronte ad una sconfitta figlia di un’ingiustizia… magari non volontaria… ma comunque pur sempre un ingiustizia !
Per un agonista l’obiettivo è vincere, e tra questo e il secondo posto c’è tanto!!!

11) Il karate ha cambiato il rapporto con i tuoi genitori?
Non so’! io ho un ottimo rapporto con i miei genitori e non so’ come sarebbe senza karate!
Posso dire però che, nel mio percorso di karateka, devo ringraziare tutti coloro che mi hanno insegnato, ma in primis i miei genitori, escluso l’aspetto economico, che senza di loro non mi sarei permesso di viaggiare andare in tutta Italia per allenarmi…è la propria famiglia che forma il carattere, l’educazione di un bambino, e soprattutto è la famiglia che ti aiuta quando hai un momento di debolezza, legato al fatto di voler cambiare sport, piuttosto che di fronte ad una sconfitta, o ad un insegnamento del tuo Maestro che al momento non riesci a capire !

13) Ti va di raccontare il tuo rapporto con il Maestro ?
Da circa 14 anni il mio Maestro è il M° Hiroshi Shirai.
Il rapporto con lui è fenomenale e stranissimo, ho la fortuna di poterlo seguire anche oltre la normale lezione bisettimanale, ma non saprei definire il mio rapporto con lui.
Io seguo in tutto e per tutto ciò che mi dice, sia negli insegnamenti tecnici che non, con la speranza di migliorarmi come persona e come karateka.
Posso dire che con lui, si fa pratica in ogni momento del giorno e della notte, quando ho la possibilità di stargli vicino, mi sento appagato tranquillo in pace, e questo mi fa sentire benissimo!

Mirko Saffioti

Le interviste del Mushotoku