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Tributo al Maestro Kase
di Bruno Demichelis - 24 Novembre 2023
Maestro Kase in Gedan Kamae Moltissime volte ho avuto il privilegio di allenarmi con lui ,il maestro Kase. Personalmente mi era molto simpatico.

Un giorno, credo a metà degli anni 70', in occasione di un importante raduno, allenamento, stage a Venezia(mia città di origine e nella quale era ubicato il mio dojo, fu deciso di andare in spiaggia al Lido di Venezia tra una attività del mattino e quella pomeridiana.
Io potevo ospitare, in una capanna di uno stabilimento balneare. Il maestro Kase sembrava particolarmente felice e soddisfatto di questa iniziativa. Dopo essersi cambiato, uscì, in costume da bagno, e si diresse verso il mare.
Pochi passi ed eccolo entrare in acqua e camminare, lentamente, presente, sorridente fino a quando l'acqua gli arrivò alla cintola. Si fermò, assunse una posizione più bassa allargando le gambe, presumo fosse Kiba dachi o Shiko dachi. Si sistemò il sempre presente asciugamanino attorno al collo e, a questo punto, si voltò verso di me.
Io lo avevo infatti seguito, un mezzo metro più indietro, stando al suo fianco. A quel punto ero a un metro da lui, vicino, alla sua sinistra.

Contagiato da quel faccione sorridente, rassicurante mi trovai a sorridere anch'io. In uno stato di calma, contentezza interiore. Ci guardammo per un bel pò, continuando questa ricca comunicazione non verbale.
Poi, lentamente, progressivamente, con tatto e considerazione (quasi per farmi capire che non mi stava abbandonando, bensì indicarmi che stava per rivolgere la sua attenzione altrove) volse il capo e lo sguardo in avanti. Feci anch'io la stessa cosa.  E rimanemmo lì, immobili a contemplare l'orizzonte, sotto un bellissimo sole estivo e un pò di brezza marina. Ma la mia mente continuava il minestrone di pensieri: cosa avrà in mente di fare? Cosa dovrei fare io? Quanto durerà? E alla calma iniziale subentrò uno stato di inquietudine, come conseguenza di quel fastidioso dialogo interno. Ed ecco che, nuovamente la testa del maestro si gira mi ritrovo davanti quel faccione sorridente. E mi sono ritrovato a casa, dentro di me.

Questo episodio si è ripetuto più volte, finché mi sono ritrovato ad essere semplicemente lì.
Stupito, io stesso, dell’assenza di pensieri. Che quasi, quasi mi stava facendo preoccupare. In quello stato estatico rimasi, secondo la mia percezione e stima una quindicina di minuti. Invece passarono quasi 90 minuti! E sarei rimasto lì all'infinito. Finché un'ulteriore incontro di sguardi con il maestro Kase mi fece capire che era giunto il momento di uscire dall'acqua. Senza profferire una parola, lentamente si girò e si diresse verso la spiaggia e verso la cabina. Seguito sempre da me. Non mi parlò successivamente di quella strana, per me, esperienza. Qualche mese più tardi mi disse a bruciapelo, all'improvviso, inaspettatamente: "quel giorno, in spiaggia, hai fatto un importante passo in avanti nel tuo karate". Procedi con questo lavoro, incontrerai la tua dimensione sconosciuta. E' un buon percorso, per te. Io rimasi allibito e ancora lo sono. Perchè, dopo molti anni ho sperimentato che aveva ragione e mi aveva mostrato una via, per me, importante.
E' stato, forse , uno dei migliori allenamenti della mia vita.


24 Novembre 2023 - Bruno Demichelis

Tabella Maestro Kase