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Gara Regionale FIKTA Abano Terme
16 Marzo 2014
La mia indole mi porta sovente a mettere in pratica una massima nota ai più: ”Se dobbiamo fare una cosa, facciamola bene, oppure evitiamo di farla”. La mia indole mi porta però, a volte, a rimangiarmi le stesse mie parole. E’ il caso di ieri.

Non ero assai convinta della “necessità” di partecipare a questa gara: i ragazzi, almeno i più grandi, Adrian, Vlad e Susanna, non mi sembravano preparati né sufficientemente motivati eppure…eppure chi si ferma è perduto, chi non si mette alla prova non sarà mai abbastanza a conoscenza dei propri limiti e non potrà mai trovare la giusta motivazione per migliorarsi.

Quindi rieccoci noi, pochi, ai blocchi di partenza di prima mattina: Vlad e Adrian accompagnati dalla mitica Aurelia che, pur di far partecipare i ragazzi alla gara, si porta al seguito la figlia piccolina, io e Susanna in macchina del Maestro il cui Navigatore riesce (unico nel suo genere), a farci sbagliare strada e ad impiegare tre quarti d’ora per raggiungere il Palazzetto di Abano.

Monica non è potuta venire e la sua assenza si fa sentire, io sono sinceramente lusingata della fiducia che mi dà il Maestro (unica nota dolente è la sveglia all’alba a ledere il mio metabolismo e i miei neuroni): mi fa piacere seguire i ragazzi, vederli crescere davanti ai miei occhi, soprattutto in un contesto come questo in cui, per mero gioco, si mettono seriamente in gioco.
Mi fa piacere ritrovare, in questo contesto, i Maestri che ho conosciuto grazie a lui.

L’impressione è che, in generale, ci sia qualche problema organizzativo: si inizia in ritardo, si permette a mamme isteriche di accedere alla palestra del piano inferiore (adibita a zona riscaldamento e di chiamata atleti ai tatami) e di interferire con i ragazzi dello staff, di intromettersi, di offrire costantemente “orride” merende ai loro figli solo per fargli ingannare l’attesa, di far scorrazzare i loro pargoli al seguito scambiando la palestra per uno spazio baby sitting per fratellini “under five”. L’impressione mia però è anche che sbaglia chi fa: Marina Gaffarelli ce la mette tutta quando organizza queste iniziative - e i ragazzi dello staff pure - a cercare di gestire la macchina, a rispondere sempre e costantemente a tutte le richieste, a cercare di risolvere in tempo reale ogni problematica, a non perdere le staffe con un manipolo di genitori che sarebbe, alla lettera, da prendere a calci nel sedere (Voi no!!!).

Tornando alla gara, le nostre cinture blu ce la mettono (quasi) tutta. Il grande Vlad ci dà sempre soddisfazione: sfodera il suo miglior sorriso, sembra arrivato lì per caso e poi, già in sede di riscaldamento, comincia come per miracolo a trasfigurare, a far salire la concentrazione e a dare la polvere a Adrian - che raccoglie le farfalle – e a Susanna che si aggiusta la messa in piega. Lui c’è. E si vede. La prima prova è abbastanza buona per tutti e tre ma c’è da ammettere che l’unico capace di migliorare la sua performance iniziale è proprio Vlad, l’unico dei tre capace di alzare il proprio punteggio e regalarci un secondo posto, mentre i suoi due compagni si “siedono” sul risultato iniziale e si giocano un possibile buon piazzamento. Lo stesso vale per il kata a squadre: buonissima la prima prestazione, supponente la seconda.

Estenuante l’attesa di Sofia e Irene, alle quali va il premio Resistenza: convocate alle 10.30, hanno gareggiato due ore dopo (in particolare Irene, premiata quando praticamente stava per entrare il servizio pulizie con Mocio Vileda). Mi scuso se a quel punto sono stata io al limite della perdita della pazienza ma la situazione di “stallo” ha messo a dura prova anni di pratica di autocontrollo. Quindi bravissime queste due ragazze ad affrontare l’attesa nel modo più corretto possibile e poi la gara senza perdersi d’animo. Irene si piazza terza, Sofia un po’ più sfortunata ma comunque bravissima.

Giusto a proposito della mia critica precedente al modello “mamma del Nord-Est”, va il mio sentito grazie a Mara, Paolo, Roberto e Aurelia innanzitutto per aver rappresentato l’eccezione alla regola del genitore-medio e non aver mai interferito minimamente nello svolgimento dell’iniziativa ma, soprattutto, per essere stati presenti tutti fino alla fine della gara, per aver assistito alle prestazioni di tutti.
Questo è gioco di squadra.

Grazie Maestro, per tutto.
Oss
Santini

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