Carpe diem!
Citando Orazio "Parliamo e fugge il tempo geloso: carpe diem, non pensare a domani."
Spesso il Maestro Shiari ci si avvicina e dice: "..... non parlare..... fare, fare più forte! ... non avere fretta, aspetta il momento, non scappare!"

Il Maestro Giordano e il Kyoshi Claudio Ceruti ben hanno diomostrato questo concetto.

Attendere consapevolmente e lucidametne l'evolversi della situazione senza precludere l'azione sia essa istintiva o calcolata. Aspettare il momento giusto, il momento ultimo dove chi colpisce crede già di aver risolto,a suo favore, l'azione offensiva. Per comprendere che solo sul presente l'uomo può intervenire e solo sul presente, quindi, deve concentrarsi il suo agire, che, in ogni sua manifestazione, deve sempre cercare di cogliere le occasioni, le opportunità, le gioie che si presentano oggi, senza alcun condizionamento derivante da ipotetiche speranze o ansiosi timori per il futuro.

Ieri oltre alle altre cose anche questa è stata una parte, molto importante del suo insegnamento. Nell'applicazione dei Kata Goshin Taikioku Ichi - Ni - San il Maestro ha sintetizzato un allenamento prezioso, dedicato anche ai molti bambini che ieri, richiamati dall'iniziativa del Maestro Pitteri, si sono ritrovati nella splendita e oramai conosciutissima Palestra dell’Istituto Comprensivo in Località ValleOmbrosa di Fiera di Primiero in occasione dello stage diretto dal Maestro Hiroshi Shirai.

Ci siamo trovati così solo con il tempo dell'azione, non c'era tempo di parlare e, chi lo ha fatto, non ha colto il momento per tacere e fare!
Chi non c'era non ha colto l'opportunità di esserci e fare! Chi non ha dato modo di partecipare non ha colto il momento di crescita che, incontri di questo livello, offrono ai più grandi e ai più piccoli ( sia di tecnica che di età).

Un altro momento è venuto in occasione della cena molto intima, devo dire, che il Maestro Pitteri e il suo staff ha offerto al Maestro e ai pochissimi fortunati presenti.

Carpe diem, l'ora, l'adesso era con il Maestro e di certo ne io ne Luigi ne Marco ci saremmo fatti sfuggire una così ghiotta occasione! Così Giampietro ci ha ospitati in un piccolo ed angusto ristorantino in mezzo ai monti e, nonostante la pioggia e il maltempo, siamo riusciti a cogliere, per un momento uno splendido panorama tra le nubi minacciose che a quell'ora avvolgevano Fiera.

Una cena stupenda con Angelo che incantava la moglie del Maestro raccontando dei suoi avventurosi viaggi sempre in terre lontane e "vergini". Il Maestro, curioso che sempre vuol sapere di dove abito, dov'è la Giudecca, e che si informa sempre dell'acqua alta o di dove e come si pesca. Il Maestro che racconta e che attraverso queste piccole, ma importanti occasioni, ti da, mi da, modo di conoscerlo sempre più e sempre meglio.

C'è un buon feeling tra me e il Maestro e sinceramente non comprendo il timore e la reverenzialità dei molti che tacciono o non chiedono. Io parlo, chiedo e apprendo, il racconto che in gioventù nulla sprecava della balena che mangiava, delle sue battute di pesca nel suo piccolo gommone, del piacere di conversare, del sorriso che passa e che ti passa, il sorriso di un uomo riunito a tavola con la sua "famiglia, con i suoi figli" queste sensazioni sono le stesse di quando, a cena con il Maestro Kase, parlavi tra mille difficoltà e ti capivi ugualmente. Con il Maestro non c'è la difficoltà della lingua c'è solo il piacere di conoscersi sempre di più.

Grazie a Giampi se anche ieri sera mi è stato fatto questo dono.

Aspettando la foto di Daniele che come al solito è in ritardo.......