Ponzano 17 Marzo 2010
Finalmente a Treviso con il Maestro e il suo goshindo, anzi il nostro Goshindo!
Ho appuntamento con
Francesca e
Nicola a Piazzale Roma alle 17.00,
Donato arriverà direttamente sul posto si, lo so! è presto ma conoscendomi e da come guido ultimamente so per certo che arriverò con solo un piccolo anticipo.
Da subito il Garmin fa le bizze e io sinceramente di questa signora che mi dice continuamente " ricalcolo" mi sono rotto gli zebedei.
Francesca ride, anzi sorride dai suoi 20 anni e da neo patentata, mi dice..." Maestro se ti dice di girare a destra vai a destra, no?"
ma io imperterrito tengo il terraglio sotto le mie ruote, so dove è Treviso.
Il viaggio è tranquillo e sereno con Francesca parliamo delle suo nuove esigenze, gare, allenamenti e agonismo, ci liberiamo dei nostri pensieri e tutto coincide, è sempre così tra Maestro ed allievo, come per Luciano con me.
Quando arriviamo sono le 18.30 perfetto. il Maestro è già nello spogliatoio con i suoi assistenti.
Iniziano ad arrivare un po tutti Gianfranco, Gianpietro e Daniele, Carlo e Matteo, cavolo manca Valentina, arrivano Emiliano e Umberto, Mestre è al completo, bene mi pace, l'atmosfera è delle migliori, facce sorridenti e buon energia.
Lo stage a Treviso è importante perchè diventerà un appuntamento costante per il Maestro. Ofelio fa gli onori di casa e l'organizzazione, come solo lui sa fare è perfetta, forse uno spogliatoio in più non sarebbe stato male ma non importa.
Donato è arrivato, Francesca è pronta e sorridente, Nicola dall'alto dei suoi 2 metri osserva il muoversi delle persone, il Maestro entra ed è subito energia pura.
Tocca a Giordano aprire lo stage, Goshin taikyoku shodan possente, inamobibilmente elastico, così si presenta il secondo "gigante" d'Italia, il primo, dice il Maestro, è Claudio.
E' bravo Salvatore e quando il Maestro gli chiede come si sente dopo il kata dice sorridendo" Benissimo". nessuna sbavatura, nessuna indecisione ne imprecisione, questo è Goshindo " ESSERCI Sempre!"
Iniziamo così questo percorso ma al terzo Taikyoku shodan sento un dolore forte alla spalla sinistra, uno strappo, peccato ma continuo a fare, il dolore persiste e devo diminuire la potenza delle tecniche, il mio compagno è un "anziano" come me e ci capiamo, il suo sguardo basso mi fa un po temere ma sto attento e non succede nessun incidente.
Il Maestro continua a ripetere chi non può fare forte faccia pianooooo, forse ha visto che mi tocco in continuazione la spallan mah, non so forse pecco di presunzione!
Shirai ci da una bellissima e concisa spiegazione sulla forma del saluto, io, dice, saluto me stesso e saluto il mio avversario, in questo modo se io o lui muoriamo sappiamo chi siamo, perchè abbiamo combattuto con onesta e sincerità.
Una metafora che in questo momento rende il saluto vero, reale, ci si osserva con introspezione, ci di libera dall'incertezza, tutto scorre.
Tecnicamente lo stage è stato di altissimo livello, abbiamo applicato tutto il secondo taikyoku con alcune applicazioni nuove ma nessuno si è allontanato da quanto proposto.
Ogni tanto il mio occhio correva ai miei allievi, vedevo Donato e Francesca fare un po di confusione sulla posizione ma sono stati bravi, e il Maestro era sempre li vicino, essere in prima linea questo è il nostro dovere.
Alla fine
, su invito del Maestro Michielan ci siamo diretti in un bel ristorantino a Treviso, cena con baccala e seppioline e il Maestro con la sua verdura.
La cena così come la compagnia è stata ottima. Alla fine però visto il dilungarsi e l'ora tarda il Maestro si è accomiatato e così ci siamo trovati a parlare tra di noi del nostro mondo, dei nostri progetti.
Ringrazio Ofelio per la compagnia e per l'ottimo livello di discussione.
Oss
Oss Maestro, grazie per la lezione e......
Karate no shugyo wa issho de aru
Il karate si pratica tutta la vita così come il Goshin-DŌ
Davide Rizzo