Con Enrico l'amicizia si è rafforzata nel tempo, con lui ci si sente quasi quotidianamente attraverso gli strumenti che la rete ci permette di usare in piena libertà. Dopo aver letto l'intervista del Maestro Costa mi è venuta l'idea di estenderla anche al Maestro Cembran che ha accolto con favore la richiesta, questo quanto prodotto.
DR: "Enrico,quanlche
Domanda sulla via del Goshindō"
EC: "Perchè no?"
DR: "Ci fornisci qualche tua nota biografica?
EC: "Enrico Cembran sono medico ed odontoiatra. Pratico Karate Shotokan da quasi quarant’anni, insegno da quasi 35, sono 6°dan, ed insegno nella città in cui vivo, Roma, all'ASD Taikyoku Karate Kai della quale sono socio fondatore e presidente eletto. Sono Renshi di Goshindo . Nella Fikta ricopro il ruolo di responsabile del Settore Arbitrale del Lazio
DR: "Enrico ricordi quando hai praticato per la prima volta il Goshindō?”
EC: "Circa 25 anni , saltuariamente, non essendoci un insegnante a Roma, le cose sono cominciate a migliorare quando Hanshi Claudio Ceruti ha cominciato a venire nel Lazio con frequenza.
DR: "Il Maestro, all’inizio di questa nuova pratica ha spiegato quali erano le relazioni con il Karate Tradizionale che stava già insegnando?
EC: "Si, ci disse che era un evoluzione del Karate Shotokan, legata alla Sua immensa esperienza. Chiarì da subito che non si sarebbe fatto nulla di "circense” o "funambolico”, garantì però che avendo praticato con assiduità, avremmo migliorato il nostro approccio all’autodifesa.
DR: "Per quanto riguarda le posizioni leggermente più ampie ma più alte "vedi di
Goshin dachi”, il Maestro cosa diceva?”
EC: "Diceva che a differenza delle posizioni già apprese nello Shotokan, queste ci avrebbero permesso una pratica più agevole perché meno impegnative in senso osteoartromuscolare.
DR: "Perché il Maestro fa allenare tutte le tecniche a una velocità molto lenta, a volte quasi-statica?”
EC: "Perché il praticante possa approfondire la dinamica e le relazioni fra questa e la postura, parlando in termini "arbitrali”, la "transizione”.
DR: "Negli anni hai praticato il Karate Shotokan Tradizionale insieme al Goshindō, quali sono i punti di contatto tra i due?”
EC: "Beh, soprattutto i "fondamentali”, sono quasi tutti estrapolati dal primo, gli altri (credo ) da Gojuryu.
DR: Trovi delle difficoltà nell’insegnamento del Goshindō ai principianti?
EC: "No, anzi, ho creato un gruppo di persone over 50 che hanno cominciato da zero con il Goshindo (non avendo praticato prima Karate)e che si sono trovate da subito bene salvo i problemi di coordinazione, ma quelli (credo) li abbiamo avuti tutti.
DR: Secondo la tua esperienza trovi corretto avvicinarsi al Goshindō senza prima aver fatto esperienza nello Shotokan?
EC: "Noi lo abbiamo fatto con le persone di questo gruppo, sembrerebbe nell’insieme che l’approccio abbia funzionato……………
DR: " E’ corretto affermare che il Goshindō mette in pratica le tecniche del Karate Shotokan ricercando il miglior equilibrio e rendimento nell’applicazione?
EC: "Si, Ma non solo, come dicevo sopra, ci sono anche tecniche dell’area SHO REI, in ogni caso si, credo che il Goshindo aumenti la "resa” delle tecniche dello Shotokan.
DR: "Enrico, fino a ora si è parlato di tecnica del Goshindō, ma, dalla mia breve esperienza, mi sembra che il Maestro dia molta importanza all’allenamento dello spirito, Tokon ( spirito di lotta) ne è l’espressione. Cosa mi puoi dire a riguardo?”
EC: "Credo che già dalle prime lezioni l’allievo si renda conto che quello che si ricerca è proprio questo, mi spiego: nello stile Shotokan classicamente le tecniche di difesa BASILARI si eseguono con il difensore in posizione statica, mentre nel Goshindo, il difensore deve SEMPRE andare incontro all’attaccante ( o al limite se inseguito, girarsi rapidamente per fronteggiarlo nella posizione più vantaggiosa), e devo dire che la grossa difficoltà sta’ nel percepire l’istante unico ed irripetibile nel quale assumere (per l’attaccante) la posizione ed atteggiamento di Kamae, onde non dare la possibilità al difensore di defilarsi, o peggio subire un attacco preventivo, per il difensore, sta’ nel capire di non assumere a sua volta un atteggiamento difensivo troppo presto, tale da stimolare l’attaccante ad effettuare azioni diversive
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DR: "Te la seti di fare un prognostico sullo sviluppo e sulla divulgazione del Goshindō in campo nazionale ed europeo portato avanti dall’Associazione Culturale Hiroshi Shirai Goshindō?
EC: "Beh, lo vedo in crescita, 25 anni fa era ”roba da intenditori”, guarda adesso agli stage nazionali, i palazzetti non sono mai abbastanza capienti.
DR: " Vuoi aggiungere qualche cosa di personale oltre a questa intervista per la quale ti ringrazio della tua disponibilità.
EC: "Ringrazio moltissimo il Goshindo, perché mi ha permesso di evolvere ulteriormente le mie conoscenze e mi ha messo in condizione di tirare su un gruppo di amici molto avanti negli anni che altrimenti non avrebbero mai ripreso a fare Karate, ovvero a coinvolgerne altri che da moltissimo avevano rinunciato a svolgere attività fisiche (che in questo caso sono più mentali che fisiche…….) e che adesso sono quelli che mollano la palestra il 10 agosto e la riprendono il 25………………i LUPI GRIGI!