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Jiyu Kumite A cura di Davide Rizzo
Jiyu Kumite
A cura di Davide Rizzo
Il Jiyu Kumite è combattimento libero.

Non c'è distinzione tra attaccante e difensore perché entrambi possono trasformarsi sia in attaccante che in difensore.

Anche in questo caso il concetto di "una sola tecnica" deve sempre essere presente, l'assoluto controllo delle proprie facoltà psicofisiche deve essere sempre presente, il controllo della tecnica deve sempre essere massimo, l'incolumità fisica dei contendenti deve essere la prima regola che vige in questo tipo di Kumite.

I contendenti dovranno preoccuparsi di portare tecniche efficaci come stabilito nei  dettami dell'I.T.K.F. che definisce l'esatto criterio per la valutazione della tecnica di karate tradizionale. ( Il karate tradizionale ITKF è rigorosamente basato sul concetto di Todome o Finishing blow o "tecnica definitiva" ( Il karate tradizionale ITKF è rigorosamente basato sul concetto di Todome o Finishing blow o "tecnica definitiva": ovvero una singola tecnica, con l’uso del corpo...... deve essere in grado di distruggere la capacità offensiva dell’avversario.

Al momento dell'impatto la pianta del piede deve mantenere il contatto con il suolo in modo che la contrazione totale della muscolatura del corpo permetta di liberare l'energia massimale sul bersaglio (azione qui descritta evita che il pugno rimbalzi nel memento del contatto, poiché altrimenti si avrebbe una dispersione di potenza. Se non vengono rispettati i criteri grazie ai quali si genera la "forza esterna" (external power) , (connessione completa con il suolo), allora l'energia di base della tecnica non può venire incrementata e non raggiungerà il livello massimo del "finishing blow".) 

In questo senso i contendenti devono ricercare la pienezza del gesto tecnico sia esso di difesa che di attacco l'attaccante anche se avrà altre opportunità di attacco dovrà preparare con cura il momento in cui eseguire la tecnica rompendo l'equilibrio psicofisico dell'avversario (Kyo)  lo studio e la comprensione del Maai, l'uso di strategie sarà preminente, come ad esempio saper invitare l'avversario ad attaccare per poi riuscire a completare il proprio attacco, studio del Tai no sen (attacco al momento della partenza dell'attacco avversario) lo studio e la comprensione del sen no sen (attacco diretto prima che l'avversario decida di eseguire una tecnica).
Come si intuisce non è semplice addentrarsi in tutte queste componenti ma compito di un karateka è superare le difficoltà per perfezionarsi ulteriormente.

ESECUZIONE:
I contendenti si posizionano  per il rituale saluto in posizione musubidachi a una distanza di tre metri.
Punti importanti: Uso della distanza libera, cercare di usare un Maai favorevole anche invitando l'avversario in questo Maai;
Preparare l'attacco creando un Kyo nell'avversario;
Oppure invitare il suo attacco per contrattaccare;
L'uso di Kake e kusushi (finte e rotture di guardia);
Enka-waza (cambiamento improvviso da una tecnica con l'altra)
Renzoku-waza (combinazione di più tecniche).

Criterio di Valutazione
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