Sostegno ATTIVO
Storie e aneddoti su Okuyama
Harada: All'università gli alloggi erano condivisi tra più persone Harada era o stesso alloggio di Okuyama. Si racconta che c'erano notti in cui Okuyama lo svegliava dandogli dei colpi sulle spalle, rimaneva ad osservarlo fisso, e dopo un pò muoveva la testa con senso negativo senza dire nulla e se ne andava via. Faceva ciò diverse volte durante la notte e Harada si ricorda che arrivava a lezione distrutto per il poco sonno.
Altre volte passava tutta la notte guardando una candela al buio e se gli domandavano se stesse guardando le oscillazione destra, sinistra, rispondeva: "no, no, semplicemente osservando".
Un altro giorno Harada lo trovò a dare colpetti leggeri da un piccolo legnetto che aveva legato ad un filo appeso al soffitto e gli disse: " Harada, è molto difficile romperlo. Se lo colpisco da una parte si alza verso l'altra" e andò avanti così tutta la notte.
Durante un corso estivo che si faceva abitualmente con altre università, ci furono problemi con le zanzare e la gente quindi dormiva su materassi con le reti antizanzare. Okuyama rimase a guardare fisso un’asse di legno che era stato gettato sul terreno e disse: “ sembra comodo", lo prese e, senza reti antizanzare, si mise a dormire.
Sempre Harada racconta: "Su comando di Egami Sensei dovetti combattere contro Okuyama. Il Maestro Egami pensava fossi pronto visto che mi ero allenato per 18 lunghi mesi. Quando arrivai a combattere contro il Maestro Okuyama, mi ritrovai steso sul pavimento prima ancora che potessi mettermi in kamae.
Era veramente incredibile “Così veloce!” Okuyama mi attaccò alla testa a mano aperta. Non mi toccò fisicamente “ma sentii la forza, una forza tale come mai avevo sentito prima.”
Okuyama disse: “Prova ancora.“ Questa volta mi permise di mettermi in Kamae ma mi ritrovai ugualmente steso senza capire cosa fosse effettivamente successo. Okuyama guardò verso Egami e gli disse: “ Ma cosa le insegni?“ e scomparve senza dire un’altra parola. Egami disse disperato: “Non lo capisco. Non riesco ad avvicinarmi a lui. Mi arrendo, mi arrendo.“ La tecnica di Okuyama era quella di prendere per dare. Per fare questo, rilassava tutto il corpo per poi, esplosivamente, contrarre i suoi muscoli come un serpente.
Il ricordo è ancora oggi vivo in Harada. Okuyama non era prigioniero del passato come lo erano molti dei suoi contemporanei; egli era interessato al futuro… come migliorare, come evolvere!
Egami in seguito confessò ad Harada che il livello di Okuyama era ancora più alto di quello di Yoshitaka; così alto che infatti nessuno poté seguirlo.
L´esercito Giapponese richiedeva Yoshitaka come istruttore per un gruppo di agenti dei servizi segreti. Yoshitaka, su consiglio di alcuni maestri, che lo sconsigliarono di intromettersi, mandò Okuyama , di questo gruppo facevano parte anche Egami, Kamata, ed altri. Una delle missioni di questo gruppo era quello di penetrare nelle linee nemiche e catturare dei soldati per provare, durante gli interrogatori, l’efficacia delle loro tecniche sui prigionieri. Fu cosí che Okuyama giunse alla conclusione che le tecniche che avevano allenato e studiato non erano sufficientemente efficaci. Questo sta a significare che il mito, con un colpo per uccidere, con lui non funzionava. Quindi, Okuyama si mise a sperimentare e a cambiare il suo concetto di allenamento.
Gli anni della guerra e l'addestramento speciale
di Graham Noble
Nell'ottobre del 2001, Harada era con Okuyama nella sua casa in Giappone. Si dice che lo aveva invitato a bere una birra e durante la conversazione mostrò alcuni esercizi di grande spessore tecnico e Okuyama chiese a Harada se pensava fosse possibile sopravvivere un anno intero con birra e prima della dubbia risposta di Harada, Okuyama gli disse: "certo che si può, io l'ho fatto anche se si perde un pò di muscolatura” Harada diceva che Okuyama era un genio, eccentrico, ma un genio.
Anche il Maestro Kawanabe venne influenzato dal Sensei Tadao Okuyama. Con lo studio del ken (spada di legno), il maestro Kawanabe imparò l’Hachiriki (8 poteri o forze) ed unì le tecniche della mano aperta con quelle del ken. Hachiriki è descritto come le forze che danno all'universo la sua vita: movimento, rilascio, contrazione, unificazione, calma, solidificazione, espansione e divisione. La filosofia, nei primi giorni di allenamento, dal maestro Kawanabe era una pratica solo fisica affinchè il corpo imparasse senza interrogare. Sensei Okuyama lavorò come uno dei tre istruttori della tecnica della battaglia alla scuola di Nakano dell'esercito, che era una scuola di formazione per l'agenzia dei servizi segreti durante la seconda guerra mondiale. Sensei Okuyama, il più giovane dei senior degli istruttori, aveva tredici anni in più del maestro Kawanabe ed era colui con cui aveva l'amicizia più profonda. Okuyama Sensei annunciò il suo “Kotodama Tsurugi„ (spada delle parole spirituali) ed il maestro Kawanabe era uno delle tante persone ad aver imparato la sua filosofia.
Egami Sensei: Per quanto riguardasse il livello tecnico, Egami disse che Okuyama aveva sorpassato Yoshitaka. Harada, che si allenava quotidianamente con Egami da 18 mesi, incontrò Okuyama quando Egami pensò che fosse pronto ma, quando cercò di mettersi in kamae era già a terra.
Okuyama disse ad Egami, " ma cosa gli hai insegnato?" e se ne andò. Egami gli disse: "non capisco Okuyama non ci arrivo.. mi fermo, mi fermo). Nel ricevere uno tsuki dal giovane Tadao Okuyama notò che quell'attacco era straordinariamente più efficace di tutti quelli che aveva ricevuto fino ad allora.
Ho già scritto che nel 1953, ricevendo un colpo sull’addome da Tadao Okuyama, Egami si rese conto che si trattava di una tecnica decisamente efficace e questo lo spinse ad approfondire le sue ricerche. Tadao Okuyama, poco conosciuto in occidente, era un terzo Dan dell’Università Waseda.
Nel 1950, durante uno stage estivo, si trovò in disaccordo con il Maestro Kamata sul metodo corretto di pratica ed abbandonò Tokyo per recarsi, secondo quanto si narra, sulle montagne Tsukuba (50 miglia a nord est della città) per cercare la vera natura del Karate-do. Quando tornò, due anni dopo, aveva sviluppato una tecnica estremamente efficace. Il M° Harada afferma che lo stesso Egami gli confessò che il livello di Okuyama era paragonabile a quello di Yoshitaka Funakoshi.
In seguito Okuyama, convertitosi alla setta religiosa Omoto-Kyo conobbe Hoken (Shoyo) Inoue, fondatore dello Shinwa Taido e, dopo averlo sfidato senza successo, ne divenne allievo. Fu grazie all’amicizia di Okuyama che Egami conobbe il nipote di Morihei Ueshiba. Secondo quanto riportato dal M° Harada, fu dal M° Okuyama e dal movimento Shinwa Taio che Egami ricevette le rivelazioni iniziali che gli permisero di affinare il suo nuovo metodo di pratica.
Okuyama in seguito abbandonerà il Karate per occuparsi della pratica e dell’insegnamento dell’Aiki Ken (spada aiki), pratica che lui chiamerà semplicemente Budo nel suo dojo di Kameyama a Kyoto.
All'inizio degli anni cinquanta (1952 o 1953) uno dei colleghi del maestro Egami, sensei di Tadao Okuyama, gli mostrò un metodo efficace per colpire che ha come principio l'eliminazione di tutta la tensione dal polso, dal gomito e dalle spalle, dalle parole del Maestro Egami: “Sono stato stupito. La differenza risiede non nella forma, che poco è stata cambiata, ma nel concetto. In effetti ha rotto tutti i precedenti concetti ". Ho fatto chiarezza nella mia mente per cominciare ancora una volta la pratica con questo nuovo concetto. Il mio senso della pratica è stato completamente rinnovato, da rigido, a morbido sia nei movimenti che nei ritmi. (Egami, 1976).
Sensei Kase: Per parlare di Sensei Okuyama risalirò
a quando le cinque Università di Shotokan svolgevano gli esami
di DAN congiuntamente. In questi esami si realizzavano Kata, Kihon
e Kihon-Kumite e gli istruttori Seniors davano i loro punteggi
per qualificarli. Gli aspiranti all’esame eseguivano Kumite tra
loro, ma dopo la prova era abitudine che qualcuno dei Seniors
realizzasse lo stesso esercizio con gli aspiranti. In quell’occasione
apparve Sensei Okuyama ed ho un ricordo impressionante di lui,
perché attaccava con più velocità e efficacia degli altri e noi
aspiranti non potevamo nemmeno reagire, non avevamo modo di difendersi,
quando volevamo farlo, ce lo trovavamo già addosso con un pugno
al volto. E tutti rimanevano allucinati dalla sua impressionante
bravura.
Anche il Maestro Kase studiò con Okuyama nel dopoguerra e mi disse che Okuyama aveva “una tecnica molto speciale”. Quando gli chiesi spiegazioni a riguardo, Kase semplicemente scosse la testa e sorrise. Okuyama era davvero speciale, e guardando ancora la vecchia foto, con tutti gli anziani maestri dello Shotokan, Kase assicurò che pensava che di tutta quella generazione, Okuyama era il “più eminente”.
Maestro Kase: "..... Okuyama, assistente del Maestro Yoshitaka Funakoshi, si muove in questa direzione e ha enormemente influenzato il mio karate”. Quando mi allenavo con Yoshitaka sensei pensavo che l’Ô waza fosse il punto di arrivo per sviluppare la velocità, l’esplosività, il kime. Oggi sono convinto che se il Maestro Yoshitaka fosse vivo avrebbe continuato la sua ricerca rivoluzionaria, andando oltre.
In poco tempo era andato ad allenarsi sulle montagne, poi fu coinvolto nella setta dello Shintoismo conosciuta come Omotokyo, la stessa setta che influenzò infatti Moriheo Ueshiba. Okuyama divenne la guardia del corpo del capo di questa setta e visse nel quartier generale del gruppo, cosa che lo rese in qualche modo difficile da contattare. L’idea di Yoshitaka Funakoshi era che il karate dovesse svilupparsi in continuazione e Okuyama aveva portato quest’idea al massimo potenziale. “Sviluppa, sviluppa, sviluppa” disse a Kase.
Egli non credeva a centinaia di ripetizioni meccaniche, ma era sempre in cerca della tecnica reale e Kase disse che Okuyama aveva un “tipo particolare di energia che non veniva né dai muscoli, né dal kimè… qualcosa di differente”.
Kase Sensei: Vi è una storia sul karate che è quasi dimenticata. Mentre si parlava dello Shotokan durante la guerra, Kase menzionò il fatto che il gruppo di Yoshitaka era coinvolto nell’addestramento di agenti segreti. “la scuola di Nakano? ” chiesi e Kase annuì e sottolineò che le autorità erano andate da Yoshitaka e gli avevano chiesto di insegnare li.
Ma, aggiunse, alcuni dei pupilli di Yoshitaka lo avevano avvisato di fare attenzione e non farsi coinvolgere troppo direttamente, così effettivamente fu mandato Okuyama. Yoshitaka era l’istruttore ufficiale e forse ci andò qualche volta ma era Okuyama che impartiva gli insegnamenti. “E cosa insegnava?” domandai. “Tecniche per uccidere” rispose Kase.
Riferimenti:
http://www.mushotoku.it interviste
http://www.kusunoki.de/meister/okuyama_tadao.html
http://www.shotokanryukaseha.com
http://www.shotokai.net
http://www.kawanabekaratedo.com/