Log dis           Log dis

| Home | Aree RISERVATE | AGENDA Attività | Webmaster - Davide Rizzo |


Menu verticale jQuery con effetto fisarmonica | MaiNick Web
Tadao Okuyama
Un Maestro nell'ombra - Okuyama Tadao
di Matthias Golinski- Traduzione di Nieve Pizzati

Tadao Okuyama Okuyama AnzianoEsiste una grande quantità di maestri nel ambito delle arti marziali e, come accade spesso in altri ambiti della vita, la loro popolarità non è basata solo sulle loro capacitá del mestiere ma anche sulla loro personale e mediale presenza nel mondo del combattimento. Infatti, cerano e ci sono ancora, maestri con grande talento che purtroppo non sono mai riusciti a gustare la gloria e la riconoscenza internazionale che meritavano.

Uno di questi è Okuyama Tadao. Quasi sconosciuto nel mondo occidentale e purtroppo solo dai scarsi ricordi di Kase Taiji (1929-2004) e di Harada Mitsusuke (*1928). Ma il rispetto e l´entusiasmo che esprimono questi due grandi maestri nel confronto di Okuyama, mi ha impressionato e per questo, mi ha motivato al articolo seguente.

Okuyama Tadao è nato nel 1918 nella prefettura Ehime sul´isola Shikoku. Per due anni e mezzo lavoró come pescatore nel periodo tra le medie e le scuole superiori. In seguito, si mise a studiare economia e scienze politiche alla Università Waseda (Waseda Daigaku). Parallelamente, si allenava ogni giorno con Funakoshi Gichin e soppratutto con suo figlio Funakoshi Yoshitaka (Gigo, 1904-1945) nel Dojo dell´Universitá. In questo periodo, l´insegnamento del Karate, (sotto l´influenza di Funakoshi) fu organizzato seguendo il sistema dell´Universitá di Tokyo.

Scuole come la “Università Imperiale di Tokyo” (Tokyo Teikoku Daigaku, 1925), Keio (Keio Gijuku Daigaku, 1924), Takushoku (Takushoku Daigaku, 1930), oppure la Waseda (1931) formarono proprie “societá di ricerca” (Kenkyukai) usando i propri studenti.

Il primo Dojo venne costruito proprio da Funakoshi, “Shotokan Dojo (in Zoshigaya, Tokyo), fu costruito nella primavera dell'anno 1936 con l´aiuto economico del Shotokai (societá dell´onda del pino) ( nella storia di Funakoshi questo è attribuito al club Tabata e non allo Shotokai che si formerà dopo la morte del Maestro n.d.r). Fino alla distruzione del Dojo nel Aprile del 1945 dovuto ad un bombardamento, in seguito fu Yoshitaka (il terzo figlio di Funakoshi) ad insegnare.
Questo “Waka-Sensei” (giovane maestro) lavorava principalmente come tecnico radiologo nel ministero della pubblica istruzione (Monbusho). Yoshitaka aveva studiato Karate giá da bambino ed era un eccellente tecnico. Tramite il suo stile dinamico, fu un modello per tanti giovani Karateka specialmente nel periodo prima e durante i primi tempi della guerra. I giovani Karateka attirarono l’attenzione e gli interessi delle forze armate japponesi e impressionati dalle capacitá di Yoshitaka, gli chiesero di insegnare il combattimento a distanza ravvicinata nella “Scuola di Spionaggio Nakano” (Rikugun Nakano Gakko) formatasi nel 1938. Yoshitaka non poté rinunciare a una richiesta del genere e negli anni seguenti fú il capo maestro della scuola.
nakanoGli insegnamenti furono principalmente eseguiti dai suoi allievi Okuyama e il suo compagno di classe (piú tardi il suo allievo) Egami Shigeru (1912-1981). L´insegnamento era costituito principalmente da tecniche semplici come Gyaku-Zuki, Choku-Zuki o Mae-Geri all’addome eseguiti senza controllo, con la massima potenza e forza. “Tecniche Mortali,” come racconterá piú tardi Kase.

Okuyama diventó il capo maestro del Dojo-Waseda nel 1943. Insegnava quasi quotidianamente a sua volontá giá che non era impiegato della università.
La scena Shotokan cambió nel dopoguerra: L’Honbu Dojo ( dojo principale) fú distrutto, Funakoshi Yoshitaka morí di tubercolosi, tanti dei allievi morirono in guerra, e lo Shotokan si ricompose lentamente. Tra l´altro, anche altri Karateka come Nakayama Masatoshi (sopravissuto della guerra) (1913-1987), o Nishiyama Hidekata (*1928), che prima della guerra non si allenavano molto con Yoshitaka, manifestarono le loro idee di una competizione di Karate sportiva per promuovere l’interesse attorno al Karate. Fú cosí che si svilupparono diverse tecniche nei diversi Dojo universitari. Questa situazione si rafforzó quando Nakayama, Nishiyama e Isao Obata (1904-1976) nel Maggio del 1949 diedero vita alla “Nihon Karate Kyokai” (JKA, Japan Karate Association), dove standardizzarono le tecniche a loro modo.

Okuyama aveva spesso un´altra concezione delle tecniche dovuta agli anni di allenamento sotto Funakoshi Yoshitaka e quindi ci furono accese discussioni con i maestri JKA sul modo di esecuzione. Nei primi anni ebbe anche l'icarico di esaminatore all'interno della JKA anche se non si era mai unito a loro. Presto lasció questa posizione perché le sue idee non coincidevano con quelle dei maestri della JKA. Continuó comunque a insegnare all´Universitá Waseda. Durante la scuola estiva del 1948 sull´Isola Sado, Okuyama (a quei tempi 3 Dan) incontró il giovane Karateka Harada Mitsusuke e lo istruì per due anni tutti i pomeriggi.

Egami okuyamaSembra che nel 1950, durante la scuola estiva del Dojo-Waseda nella cittadina peschiera Tadeyama, ci fú un litigio forte tra Okuyama e un altro maestro Kamata (Watanabe) sull´esecuzione del Gedan-Barai (o Gedan-Uke). Okuyama difendeva con un movimento corto appena sopra i fianchi verso l'esterno, mentre Kamata difendeva con un movimento lungo che partiva dalle spalle e che era eseguito anche nella JKA. In seguito, a causa di queste discussioni, Okuyama decide di lasciare l´insegnamento all´Universitá Waseda per ritirarsi sulla montagna Tsukuba nella prefettura Ibaraki.
Nei due anni successivi si sarebbe concentrato sulla ricerca del vero Karate. Si nutriva di animali e piante  studiando i movimenti della natura. Puó essere che durante questo periodo abbia avuto contatto con gli Yamabushi (asceti della montagna).  Nel Aprile del 1955, una settimana prima del termine di Harada all´Universitá Waseda, Okuyama  ritornó per esaminare il suo ex-allievo.

Harada stesso racconta che sapeva giá che non avrebbe potuto sconfiggerlo. Appena dopo la segnale iniziale, Okuyama attacco la testa di Harada con la mano aperta. Anche se Okuyama non lo sfiorò nemmeno, sapeva giá che aveva perso il combattimento. “Non avevo mai avuto una possibilitá per vincire,” avrebbe detto piú tardi Harada.

Okuyama si concentra nell’apprendimento appassionatamente dello Shinwa Taido (piú tardi Shin'ei Taido), una variante dell’Aikido classico, sotto Inoue (Yoichiro) Noriaki (1902-1994), il nipote del fondatore del Aikido Ueshiba Morihei (1883-1969). Siccome non poté sconfiggere Inoue in una sfida, decide di lasciare il Karate e di dedicarsi esclusivamente al insegnamento di Inoue.

Omoto Kyo e diventa perfino guardia del corpo del capo della setta. Questa concezione Shinto vede le arti tradizionali giapponesi come elemento fondamentale ed ha influenzato perfino Ueshiba nella sua concezione del Aikido.

Fondamentalmente tramite la scuola classica della spada (Aikiken), influenzata dall’Aikido, Okuyama insegna, dal 1981 nel quartiere di Tokyo Kamioka, le tecniche della spada di Sasaki Kojiro (1586-1612). Nel 1983, Maeda Hiramasa un suo allievoche all’epoca aveva giá 16 anni di esperienza allo Kyokushinkai e Shito-Ryu Karate ed era entusiasta dell´insegnamento di Okuyama. Dopo 17 anni sotto Okuyama fondó nel anno 2000 il suo stile proprio, il Waraku (eterna armonia buona).
Il livello di Karate di Okuyama viene rispettato profondamente dai maestri viventi.
Harada lo descrive come il miglior maestro Karateka con cui si sia allenato. Egami posizionó le sue abilitá ancora piú in alto di quelle del suo maestro Funakoshi Yoshitaka. Il maestro Kase disse in più occasioni che il maestro Okuyama fu sempre piú avanti dei suoi contemporanei nel combattimento e nella comprensione. “Non c’era possibilitá di vittoria contro gli attacchi di Okuyama Sensei. Era giá sopra di te con il suo pugno nel tuo viso prima che tu potessi capire cosa fosse successo.” Okuyama fu sempre un innovatore e perfezionista delle sue tecniche. Di per se, è complicato concepire il suo insegnamento giacchè egli agiva spesso intuitivamente e credeva nel “sentire, percepire” le tecniche. Secondo Harada, era quasi impossibile comprendere il suo livello anche per i più diretti allievi. “Lui sapeva qualcosa, ma non poteva o non era in grado di esprimerlo. (n.d.r)” Le testimonianze dei maestri non sono molto specifiche. Kase la descrive come “una tecnica speciale” e parla di un tipo di forza, energia eccezionale che non si distingueva dai muscoli ne dal Kime, ancheHarada esprime lo stesso concetto quando dice che questa forza non l´aveva mai sentita da nessun´altra parte.

Sulla base dei fatti, le tecniche di Okuyama si relazionano con le tecniche piú antiche Shotokai di Egami. Kase dice che certe idee di Egami furono influenzate dai impulsi di Okuyama.

Okuyama vive ancora a Kyoto  e dovrebbe aver insegnato fino al 2002 le sue tecniche di combattimento da lui chiamate Buto.

Ho fatto una piccola ricerca sull'arte del Buto ma tutto mi riporta ad una danza di vita e di morte ( DR)

( ......Alla domanda: Ma che cos'è dunque il Buto? Una spiegazione etimologica viene fornita dal coreografo e danzatore Kô Murobushi:
bu è il medesimo ideogramma contenuto in Kabuki e significa ballare o muoversi elegantemente, riferito principalmente alla parte superiore del corpo;
significa calpestare e indica essenzialmente il movimento dei piedi. Dunque, il Butô potrebbe definirsi il prodotto del dialogo intimo tra il movimento delle mani e quello dei piedi, tra calma e violenza, tra Apollo e Dioniso. Non una tecnica, ma una relazione profonda tra il corpo e la natura.) Dice Tatsumi Hijikata "…il Butô è ciò di cui il corpo si è impossessato spontaneamente e direttamente, nel corso degli anni……Il mio Butô ebbe inizio nel fango primaverile…essere nato una sola volta non mi è mai bastato).

Si può definire la danza Butô soprattutto per ciò che non è. Non ha niente a che vedere con la danza intesa come tale, che vuole creare delle forme e utilizza le tensioni. Qui invece si parte dal rilassamento, dal corpo svuotato. Il Butô non è una tecnica, ma un metodo per risalire attraverso il corpo alle origini dell'esistenza e per rispondere alla domanda "chi siamo?". Ad essa ciascuno risponde secondo la propria esperienza di vita quotidiana, i suoi incontri, il suo modo di vedere, di fare, di sentire. Tant'è vero che esistono molte compagnie Butô e ognuna lavora in maniera diversa.


Link di riferimento e approfondimento:
http://www.mushotoku.it  interviste
http://www.kusunoki.de/meister/okuyama_tadao.html
http://www.karatedoshotokai.com/interview/index.asp?pageID=1

http://www.tsuru.de/gaeste/noble.htm
http://www.seinenkai.com/articles/noble/
http://www.fightingarts.com/reading/article.php?id=135
http://ejmas.com/kronos/NewHist1900-1939.htm
http://www.shotokanryukaseha.com
http://www.shotokai.net
http://www.kawanabekaratedo.com/


Bibliografia:
Bittmann, Heiko (2000): Karate-Dô: Der Weg der Leeren Hand; Meister der vier großen Schulrichtungen und   ihre Lehre, Ludwigsburg 2000
Budo International Magazin (Hrsg) (2001) :Cook, Harry, Shôtôkan Karate – A Precise History, Norwich 2001 de’ Claire, Jonathan (2000)
Harada Interviewed, in Shotokan Karate Magazine # 64, August 2000, (http://www.oulukds.com/articles.htm) und (http://www.karatedoshotokai.com/interview/index.asp?pageID=1).
Funakoshi, Gichin (1993): Karate-Dô – Meine Weg, Heidelberg 1993.
Layton, Clive (1997): Karate Master – The Life and Times of Mitsusuke Harada, Liverpool 1997.
Layton, Clive (1999): Reminiscences by Master Mitsusuke Harada, St. Dials 1999. Noble, Graham (2000): Im Gespräch mit Kase Sensei, April 2000 (http://www.tsuru.de/gaeste/noble.htm) Noble, Graham: Master Funakoshi’s Karate: The History and Development of the Empty Hand Art, Part III, in: Dragon Times, Issue #05, (http://www.seinenkai.com/articles/noble/noble-Funakoshi3.html)
Ross Tom: Gichen Funakoshi And The Beginning Of Modern Karate-do (http://www.fightingarts.com/reading/article.php?id=135)
Svinth, Joseph R., Kronos 1930-1939 (http://ejmas.com/kronos/NewHist1900-1939.htm)

© Matthias Golinski, 2006 www.TSURU.de
Erstveröffentlichung: 15. Juli 2006

Tabella Storia