Sebbene
sia poco conosciuto, Yabu ha , accanto ad Anko Itosu, contribuito
all’elaborazione della forma di insegnamento del karate al quale
siamo oggi abituati. Fin da bambino Kentsu venne allenato in quello che poi diverrà lo shorin-ryu dal grande Bushi Matsumura, e fra gli allievi anziani di quest’ultimo vi era Itosu sensei, che poi diventerà il suo maestro. L’unica cosa certa è che quando Yabu si presentò alla visita medica per essere arruolato durante la guerra cino-giapponese del 1894-95, fu tra i pochi okinawensi ad essere accettato.
Se si riferisce a lui l’aneddoto che riporta Funakoshi nel suo Karate-Do Nyumon (p. 26 della traduzione italiana curata dalle Edizioni Mediterranee):
durante la guerra cino-giapponese, un giovane che si era allenato per mesi con Itosu prima di entrare nell’esercito fu assegnato alla divisione Kumamoto, dove l’ufficiale medico, notando il suo perfetto sviluppo muscolare, gli disse: “so che vieni da Okinawa. In che arte marziale di sei allenato?”. La recluta rispose che il lavoro di fattoria era sempre stata la sua unica occupazione, ma un amico che era con lui si lasciò scappare di bocca: “
pratica il karate”. Il dottore mormorò semplicemente “Capisco, capisco”, ma ne rimase profondamente impressionato, si può ragionevolmente dedurre che una data possibile di inzio della pratica possa essere intorno al 1880, considerando proprio che Yabu iniziò il sua addestramento prima con Matsumura e solo poi con Itosu.
Yabu ha formalizzato l’allenamento di karate ispirandosi al modello della formazione militare.
Gran parte dell’organizzazione dell’allenamento
alla quale siamo abituati oggi è opera di Yabu, per citare qualche
esempio:
la maniera di allinearsi, di salutare, di dare l’ordine,
di lanciare un grido in un momento dell’esercizio, di spostarsi
.
Yabu era anche un ottimo conoscitore del kata Naifanchi, tanto
che un suo famoso allievo, Shinkin Gima, così racconta:
”
Il Maestro Yabu ci diceva sempre:
“L’essenziale
del karate è contenuto nel kata Naifanchi” Quando assieme al Maestro
G. Funakoshi mi esibii alla dimostrazione del Kodokan del Maestro
Kano presentai il kata Naifanchi ed è grazie all’insegnamento del
mio maestro se l’ho potuto eseguire con una grande fiducia in me
stesso. Il Maestro Yabu diceva inoltre che bisogna eseguire un kata
10.000= volte in un anno. Vale a dire 28 volte al giorno. Per un’esecuzione
del Naifanchi classico occorrevano tre minuti, il che significa
un’ora e mezza senza soste per l’esercizio nel kata". Ritorna alla mente sempre l’allenamento dello Jigen-Ryu.