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Il Kiai
Il Kiai
A cura di Davide Rizzo
Uno degli aspetti del karate che colpiscono maggiormente i nuovi praticanti e senza dubbio il kiai.
La parola Kiai viene composta dai termini : Ki "mente,volontà, disposizione d’animo, spirito carattere ecc.." Ai " contrazione del verbo Awazu che significa " Unire".
Come suggerisce in effetti questa combinazione, si denota una condizione in cui due menti si uniscono in una, in modo tale che quella più forte domini la più debole.Il kiai segna quindi il punto delle arti marziali in cui i fattori esteriori " tecniche e armi" vengono subordinati a fattori di interiori di "controllo e potenza".
Quando se ne parla per la prima volta quasi tutti sorridono, trovando la cosa amena: non riescono infatti a comprendere la validità del kiai che invece e essenziale nelle arti marziali.
Kiai significa emettere un profondo e forte suono che provenga dal basso addome, causato da una violenta contrazione dei muscoli addominali. unitamente alla forte contrazione deve esserci una forte determinazione psichica; il kiai, in ultima analisi, risulta essere la massima concentrazione psicofisica, nell'esecuzione di una tecnica. Psicologicamente è l'arte di concentrare tutta l'energia sia mentale che fisica (ki) sopra un oggetto singolo con la determinazione di finire o soggiogare questo oggetto.
Il karate non ha il monopolio del kiai, infatti forme analoghe si riscontrano anche in sports occidentali come ad esempio nel sollevamento pesi in cui l'atleta si concentra prima dell'alzata, oppure nell'affondo di scherma o ancora nel lancio del disco e del martello.
Rimane comunque il fatto che l'emissione del kiai durante la tecnica o il combattimento porta il soggetto in uno stato mentale superiore.

Tabella termini