La
valutazione è un percorso arduo che passa attraverso procedimenti
mentali complessi. Dobbiamo quindi essere il più possibile consci
del cosa significa valutare per attribuire un valore, un punteggio
all'esecuzione della persona per la quale questo procedimento
sta prendendo forma e sostanza.
Quello che maggiormente ci riguarda nello specifico
è in questo caso l'arbitraggio vi rimando alla parte di un articolo
della
dott.sa
Padoan Ivana apparsa nella rivista Karate-Do del Maggio
97 nella quale si fanno delle constatazioni per me importantissime.
(....Valutare richiede cultura e progettualità. Tutti producono
giudizi nella vita comune ma, nel sistema professionale, non tutti
sono capaci di valutare. La competenza del valutare deve diventare
oggetto di formazione degli istruttori, degli insegnante e più
ancora degli esaminatore ,
maggiormente dell'arbitrariato,
altrimenti il giudizio sugli allievi, sulle persone, è come fosse
fatto dai pari o dall'uomo della strada.
Ciò che il buon senso,
l'opinione, chiama oggettivo non sono altro che i vari punti di
forza le persone, i dati, la situazione la cultura, sui quali
si integra la valutazione, ma forse la dimensione, la più speciale
della valutazione è la capacità del valutatore di essere "UMILE"
(come ama ripetere il mio istruttore R.D
da "uomo della strada ") quando si trova davanti ad
un essere umano da esaminare. Riportiamo qui di seguito i criteri valutativi stabiliti
dalle norme arbitrali della F.I.K.T.A. al fine di meglio comprendere
e valutare le seguenti specialità di gara.