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KUJIKERUNA Non Mollate MAI!


KUJIKERUNA

Non cedere, non mollare mai
Aspetti del Bushido
ASPETTI DEL BUSHI-DŌ
A cura di Luciano Puricelli - I testi sono © dell'autore tutti i diritti riservati

Un altro punto chiave del Bushido , riprese nel famoso Hagakure riguarda l'idea della morte. In esso si dice: " Ho realizzato che il Bushido significa morte" Se si è obbligati a scegliere tra la vita e la morte, ciò che importa è di saper scegliere senza esitazione. Bisogna semplicemente saper decidere e agire ... . Se il Samurai pratica l'introspezione e l'autocritica in ogni momento della giornata e se è disposto a lasciare la vita quando occorre , sarà perfetto in tutte le arti marziali e vivrà una vita pura come un diamante. Però bisogna capire ed interpretare questo rapporto e concetto.

Per lo Shinto, la vita è un bene ricevuto dagli Dei. Il Samurai che gioca con la propria vita e l'altrui, si espone sconsideratamente al pericolo è uno sconsiderato. L'ordine naturale delle cose è espressione dell'armonia universale ed interiore e la vita va protetta e vissuta in modo giusto. Imparando il distacco dalla morte si apprenderà il vero valore della vita, ma la vita deve

Colui che ottenuto il distacco dalla morte è certamente un uomo libero e liberato che non ha più nulla da apprendere. All'origine il Giappone è essenzialmente animato dallo Shinto, e secondo la vecchia credenza giapponese la morte è una cosa detestabile. Nessun seppuku avviene in un tempio Shinto. Quindi questa pratica tardiva, e la nozione di onore ed obbedienza andrebbero rivista, ripensate e chiarite meglio al pubblico spesso ingenuo dell'occidente, che ha la tendenza a prendere le cose alla lettera. Sta di fatto che nel 1663 il bakufu, governo feudale, promulga un editto che dice:" Abbiamo spesso detto che un suicidio non comandato, ordinato, è una mala azione e futile ... l'editto per conseguenza, interdice il suicidio sotto pena che le famiglie saranno private di tutti i loro beni e che la colpa ricadrà sui figli.

In epoca moderna il Bushido sopravvive soprattutto nelle scuole di arti marziali, o così dovrebbe essere. Ma l'insegnamento di massa contrasta con quello dei tempi antichi. Il livello di qualità è generalmente molto più basso. Per questo alla fin fine, l'insegnamento profondo non viene dato che a pochi e rari iniziati.

Fra le scuole moderne e le vecchie scuole esiste una differenza considerevole e poco apparente, anche perché ciò che conosciamo di esse è tutto molto vago. Tutto è stato pulito, reso presentabile, e conforme all'ideale che noi ci attendiamo di vedere, spesso attraverso una abbondante letteratura e aneddotica. I Giapponesi si guardano bene dal contraddire o intervenire.

Ciò che un Maestro avrebbe da dire è così lontano dalle fantasie occidentali, che al contrario essi se ne servono per proteggersi e conservare un insegnamento il più segreto possibile. E questo non solo nel campo delle arti marziali, ma anche per esempio nella ceramica, pittura ecc.. L'accesso alle fonti autentiche è dunque difficile per un occidentale come per un giapponese stesso. Inoltre lo spirito tradizionale giapponese non prova alcun bisogno di spiegare, analizzare come noi occidentali. L'insegnamento di fondo viene da una pratica. Allorché uno è impregnato dalla pratica a completamento vengono aggiunte spiegazioni orali. In realtà il segreto stesso è meno importante che la fedeltà alla trasmissione. Colui che vuole meritare un insegnamento deve prima dar prova di ciò che questo insegnamento significa per lui, e quale prezzo è spiritualmente e umanamente disposto a pagare per riceverlo. Generalmente i grandi maestri non spiegano molto.

Un allievo deve essere condotto al suo più alto grado di possibilità grazie alla sola intuizione interiore. In conclusione abbiamo dunque tre epoche nel Bushido, tre modelli:
1) Vincere o morire per così dire. E' una dimensione pratica. Condizionata dal bisogno di... . Dal bisogno della difesa nasce la strategia della difesa. Prevenire il pericolo comporta neutralizzare. Per neutralizzare è meglio prevenire, dunque aggredire. In questa ottica e logica il Bushido innesca una spirale senza fine e incontrollata. Quello che occorre è acquisire una abilità in qualunque modo di combattere. E' necessario essere in forma essere pronti, anche in tempo di pace. Ma che cos'è la vita?
2) Tempo di Pace . dalla sopravvivenza si passa ai ricordi di quando .... Il Bushido diviene allora racconto, rappresentazione, cerimonia, spettacolo storico della tradizione. Combattimenti epici ed immaginari vengono rappresentati, perché il Samurai ha bisogno di mantenere viva la propria identità. Nasce il Kenbu o danza delle spade che come il Kata è ritualizzazione di azioni letali.
3) Do, Via, realizzazione interiore. La pratica trascende la rappresentazione e si evolve in qualcosa di più complesso. Il semplice ricordo o celebrazione aveva qualcosa di troppo ristretto. La nozione di hara e Ki permettono di trascendere i fini e confini del combattimento utilitaristico. Dal Bujutsu si va verso il Budo. Il tentativo è di tramutare le specializzazioni del combattimento in un metodo di integrazione con l'universo. L'uomo sviluppa la propria personalità cercando il significato della propria esistenza. L'integrazione si opera a qualsiasi livello: personale, sociale e spirituale. Il Bushido diviene un sistema etico che può anche non essere strettamente connesso al combattimento o a una sua rappresentazione, ma a una filosofia, una Via, un Do.


Tutte le arti marziali hanno conosciuto nella loro storia queste tre fasi. Abbiamo quindi diversi aspetti:
A) WAZAUtilitaristico
B) KATA Formale, Ritualistico
C) DO Spirituale, Morale.

Questi aspetti non sono mai chiaramente disgiunti l'uno dall'altro. Per fortuna, anche se pochi, alcuni Maestri hanno capito che l'uomo deve sopravvivere come specie intelligente e trovare un metodo creativo, non distruttivo a cui applicare le proprie capacità e divenire un Maestro della terra.

Ad ogni generazione il ciclo continua e non può essere solo e semplicemente capito o spiegato; occorre rifare il percorso, sudare, lottare riuscire!
Oss
Luciano Puricelli

Shinjtzu - Interviste - Storia

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