Un altro punto chiave del Bushido , riprese nel famoso Hagakure
riguarda l'idea della morte. In esso si dice:
"
Ho realizzato che il Bushido significa morte" Se si
è obbligati a scegliere tra la vita e la morte, ciò che importa
è di saper scegliere senza esitazione. Bisogna semplicemente
saper decidere e agire ... . Se il Samurai pratica l'introspezione
e l'autocritica in ogni momento della giornata e se è disposto
a lasciare la vita quando occorre , sarà perfetto in tutte le
arti marziali e vivrà una vita pura come un diamante. Però bisogna
capire ed interpretare questo rapporto e concetto.
Per lo Shinto, la vita è un bene ricevuto dagli Dei. Il Samurai
che gioca con la propria vita e l'altrui, si espone sconsideratamente
al pericolo è uno sconsiderato. L'ordine naturale delle cose è
espressione dell'armonia universale ed interiore e la vita va
protetta e vissuta in modo giusto. Imparando il distacco dalla
morte si apprenderà il vero valore della vita, ma la vita deve
Colui che ottenuto il distacco dalla morte è certamente un uomo
libero e liberato che non ha più nulla da apprendere. All'origine
il Giappone è essenzialmente animato dallo Shinto, e secondo la
vecchia credenza giapponese la morte è una cosa detestabile. Nessun
seppuku avviene in un tempio Shinto. Quindi questa pratica tardiva,
e la nozione di onore ed obbedienza andrebbero rivista, ripensate
e chiarite meglio al pubblico spesso ingenuo dell'occidente, che
ha la tendenza a prendere le cose alla lettera. Sta di fatto
che nel 1663 il bakufu, governo feudale, promulga un editto che
dice:
" Abbiamo spesso detto
che un suicidio non comandato, ordinato, è una mala azione e futile
... l'editto per conseguenza, interdice
il suicidio sotto pena che le famiglie saranno private di tutti
i loro beni e che la colpa ricadrà sui figli.
In epoca moderna il Bushido sopravvive soprattutto nelle scuole
di arti marziali, o così dovrebbe essere. Ma l'insegnamento di
massa contrasta con quello dei tempi antichi. Il livello di qualità
è generalmente molto più basso. Per questo alla fin fine, l'insegnamento
profondo non viene dato che a pochi e rari iniziati.
Fra le scuole moderne e le vecchie scuole esiste una differenza
considerevole e poco apparente, anche perché ciò che conosciamo
di esse è tutto molto vago. Tutto è stato pulito, reso presentabile,
e conforme all'ideale che noi ci attendiamo di vedere, spesso
attraverso una abbondante letteratura e aneddotica. I Giapponesi
si guardano bene dal contraddire o intervenire.
Ciò che un Maestro avrebbe da
dire è così lontano dalle fantasie occidentali, che al contrario
essi se ne servono per proteggersi e conservare un insegnamento
il più segreto possibile. E questo non solo nel campo delle
arti marziali, ma anche per esempio nella ceramica, pittura ecc..
L'accesso alle fonti autentiche è dunque difficile per un occidentale
come per un giapponese stesso. Inoltre lo spirito tradizionale
giapponese non prova alcun bisogno di spiegare, analizzare come
noi occidentali. L'insegnamento di fondo viene da una pratica.
Allorché uno è impregnato dalla pratica a completamento
vengono aggiunte spiegazioni orali. In realtà il segreto stesso
è meno importante che la fedeltà alla trasmissione. Colui che
vuole meritare un insegnamento deve prima dar prova di ciò che
questo insegnamento significa per lui, e quale prezzo è spiritualmente
e umanamente disposto a pagare per riceverlo. Generalmente i grandi
maestri non spiegano molto.
Un allievo deve essere condotto al suo più alto grado di possibilità
grazie alla sola intuizione interiore. In conclusione abbiamo
dunque tre epoche nel Bushido, tre modelli:
1) Vincere o
morire per così dire. E' una dimensione pratica. Condizionata
dal bisogno di... . Dal bisogno della difesa nasce la strategia
della difesa. Prevenire il pericolo comporta neutralizzare. Per
neutralizzare è meglio prevenire, dunque aggredire. In questa
ottica e logica il Bushido innesca una spirale senza fine e incontrollata.
Quello che occorre è acquisire una abilità in qualunque modo di
combattere. E' necessario essere in forma essere pronti, anche
in tempo di pace. Ma che cos'è la vita?
2) Tempo di Pace . dalla sopravvivenza
si passa ai ricordi di quando .... Il Bushido diviene allora racconto,
rappresentazione, cerimonia, spettacolo storico della tradizione.
Combattimenti epici ed immaginari vengono rappresentati, perché
il Samurai ha bisogno di mantenere viva la propria identità. Nasce
il Kenbu o danza delle spade che come il Kata è ritualizzazione
di azioni letali.
3) Do, Via, realizzazione interiore. La pratica
trascende la rappresentazione e si evolve in qualcosa di più complesso.
Il semplice ricordo o celebrazione aveva qualcosa di troppo ristretto.
La nozione di hara e Ki permettono di trascendere i fini e confini
del combattimento utilitaristico. Dal Bujutsu si va verso il Budo.
Il tentativo è di tramutare le specializzazioni del combattimento
in un metodo di integrazione con l'universo. L'uomo sviluppa la
propria personalità cercando il significato della propria esistenza.
L'integrazione si opera a qualsiasi livello: personale, sociale
e spirituale. Il Bushido diviene un sistema etico che può anche
non essere strettamente connesso al combattimento o a una sua
rappresentazione, ma a una filosofia, una Via, un Do.
Tutte le arti marziali hanno conosciuto nella loro storia queste
tre fasi. Abbiamo quindi diversi aspetti:
A)
WAZAUtilitaristico
B)
KATA Formale, Ritualistico
C)
DO Spirituale, Morale.
Questi aspetti non sono mai chiaramente disgiunti l'uno dall'altro.
Per fortuna, anche se pochi, alcuni Maestri hanno capito che l'uomo
deve sopravvivere come specie intelligente e trovare un metodo
creativo, non distruttivo a cui applicare le proprie capacità
e divenire un Maestro della terra.
Ad ogni generazione il ciclo continua
e non può essere solo e semplicemente capito o spiegato; occorre
rifare il percorso, sudare, lottare riuscire!
Oss
Luciano Puricelli