CIT: vivere pensando che il soffitto di casa bruci va bene, ma anche vivere nel silenzio e quiete più totale va bene.
DR: Io ho parlato di praticare non di Vivere! ma condivido totalmente e senza alcuna riserva il tuo pensiero che altro non è praticare con la pace nel cuore. Quando eseguiamo una tecnica totalmente abbiamo pace nel cuore, silenzio nell'anima anche se, molti, sono i suoni dell'anima!

Io non mi sento arrivato, sento lontano il mio traguardo, se mai ci sarà un punto di arrivo, percorro la strada, sempre in salita, che il mio Maestro ha tracciato o sta percorrendo. Credo in lui ciecamente, senza riserve ne mentali ne fisiche.

Anche il Maestro Shirai, durante gli ultimi campionati italiani, abbiamo parlato per 4 ore!, Mi ha detto il perchè ha scelto il nome Yama (montagna) per la palestra di sua figlia Yuri " Yama, montagna, sempre in salita, ma poi, forse panorama più bello, altre montagne!!!" inciso a parte, una piccolissima cosa va detta, è anche giusto sentirsi gratificati dai vari punti di arrivo nei quali siamo. L'accenno a questa cosa l'ho fatto per far capire, per dare uno stimolo perchè vedo rilasatezza e scontento, lo sento! ( sai come ragiono io, mi conosci da molti secoli, da molte vite).

CIT: Queste due cose probabilmente possono esistere ad un livello molto alto, ma se sono state coltivate entrambe. E  la seconda è trascurata, anche per la vita che facciamo. DR: Non è che è trascurata, non la pratichiamo spesso per paura!

CIT: ....ma mi hanno dato una pace che è durata qualche mese, ma che si affievolisce giorno dopo giorno. DR: la meditazione riveste un ruolo importante nella pratica, la nostra è una meditazione in movimento e va praticata costantemente, evidentemente il tuo livello non ti permette ancora questo salto di qualità. Devi praticare di più, vivere praticando, stare nel karate più spesso, vivere le situazioni anche con il pensiero.

CIT: ...mi sembra che anche Musashi ha abbandonato la spada per un pennello da pittore, ma la sua sostanza non credo sia cambiata.
DR: Se sapessimo dove andiamo ci saremmo già arrivati, ti rimando alla lettura di Itaca ( Leggere) e di un piccolissimo contributo anonimo! ( Leggere) Vale la pena di ricordare che Musashi (Leggere) ha combattuto veramente, rischiando la vita e togliendo molte vite ( cosa non bella) ma noi, sinceramente in quante occasioni ci siamo veramente trovati a dover rischiare o togliere la vita?

CIT:... Va beh discorsi.... DR: Ribadisco che era un discorso fatto per "risvegliare" COME VEDI è SUCCESSO ANCHE A TE CHE NON SCRIVEVI DA DUE ANNI!

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CIT: ... si può con parole descrivere la sensazione che da un orizzonte? DR. Ci si può provare, ognuno però sarà schiavo delle proprie sensazioni e visioni, l'importante sarebbe riuscirci ma ancora più importante è provare a scrivere con il cuore più che con il pensiero. CIT: ... dimenticando di dimostrare a se stessi, dimenticando la parte interna e cadendo nell'esteriorità, (questo discorso non va frainteso a poco a che fare con le "chiacchere" sotto la doccia!). Il mio massimo e quello a cui aspiro è che il giudizio che sia positivo, bruttissimo, meraviglioso o stupendo mi lasci totalmente indifferente e non solo ma di essere indifferente anche al giudizio che do su me stesso. DR. Qui concordo solo in parte nel tuo pensiero, è corretto avere un opinione su se stessi, come base di partenza non di arrivo, d'altra parte sei importante solo per te stesso, perchè alla fine di te non interessa niente a nessuno ( nemmeno al tuo maestro!) Per quanto riguarda i discorsi "sotto la doccia" ritengo doveroso un chiarimento, Io mi riferisco a provarsi, a verificarsi all'esterno per avere anche un riscontro su se stessi DA se stessi! CIT: ... Voglio fare bene ciò che faccio e godermelo nella sua essenza, se sbaglio voglio sbagliare fino in fondo ( come dice Davide ). DR. vedi che cadi nel giudizio e smentisci la parte sopra, sul sbagliare ti consiglio di verificare se i prezzi del tuo errore ricadono solo su te stesso!