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KUJIKERUNA Non Mollate MAI!


KUJIKERUNA

Non cedere, non mollare mai
Risposta a Monica " ..Il millepiedi estivo"
A cura di Davide Rizzo
Sentiremo ancora una volta le raccomandazioni del Sensei riguardo il dedicare pochi minuti al ripasso delle tecniche, ci saluteremo  con la speranza di rivederci tutti a settembre.
Risposta: Già sembrano sempre le stesse frasi, le stesse cose dette e ridette anche se, in verità, i momenti sono diversi e pertanto quanto detto assume sempre un percepire nuovo e pertanto un valore nuovo!
Il Karate è ripetizione. Ripetizione del gesto, ripetizione e correzione della forma in tutti i suoi passi e aspetti dal più ludico al più teso all’uso dell’energia, la ricerca della perfezione ( che non esiste se non in noi stessi!) e attraverso la ricerca ci si rende invulnerabili, solidi, alberi maestri ( come scrisse Chiara Ballarin)

E già, questo periodo è quello più difficile da descrivere, è carico di mille sfumature, in palestra ci troviamo in pochi, allo stage si presentano solo gli stacanovisti dell’allenamento – mi ricordo lo stage di un paio d’anni fa a Saccafisola, eravamo solo in quattro allievi, peccato- e ai domenicali si presentano due allievi di numero.
Risposta: Hai ragione e quanto mi sono arrabbiato quella volta, arrabbiato soprattutto con me stesso per non aver capito che saremmo stati in pochi. Ma è stata un’esperienza unica, ricordi i vetri per terra, lo sporco e l’odore nauseabondo che ci circondava.
Un karate alle origini!!!!!

Quest’anno, caro Millepiedi abbiamo perso un paio di compagni di viaggio, ne abbiamo di contro guadagnato una e ha fatto ritorno Alessandra, che come sempre illumina il tatami col suo immenso sorriso contagioso.
Risposta: Si abbiamo perso qualcuno per la strada ma le sorprese di settembre saranno le vere sorprese, vedrai! Mi mancherà Andrea, mi mancherà assai soprattutto per le forme di Vacca Rossa tanto adorate dai miei nipotini. Mi mancheranno tutti quelli che verranno a dirmi: “…. Maestro….. mi spiace, la scuola, l’università e poi sinceramente ho scoperto altre cose che mi piacciono di più!” Te l’ho sempre detto il Maestro è il vero anello debole della catena io, noi Maestri dobbiamo sempre accettare e non far vedere il sangue che esce dalle nostre ferite che purtroppo non si rimargineranno mai. E’ stato come per Elisa, per Chiara, per Roberto, Pietro, Luigi e per tutti gli altri bambini e adulti. Il Karate è scuola di vita anche in questo. Imparerò a non affezionarmi alle persone che stanno con me magari da decenni, prometto, imparerò, prima o poi.

La nostra palestra è una fucina di esperienze e di attività da cui nascono corsi sempre nuovi.
Il Sensei, instancabile, questo inverno ha fatto dieci lezioni di “difesa personale”, vi eravamo io, Carlotta, Giulia e Taina, E’ stata una esperienza bella, nuova, mi sono trovata a confronto con una dimensione della difesa diversa da quella vissuta col karate-do, sono emersi quesiti, riflessioni, abbiamo condiviso esperienze personali che il M° ha ascoltato e a cui ha ogni tanto risposto con molta puntualità.
Risposta: Si il corso è stato educativo, ci ha insegnato che alle volte è bello saltare senza paracadute, lasciarsi andare, non dimenticherò facilmente la lotta, le prese e il saggiare le vostre mollezze e durezze. Cralotta, Taina, Monica e Giulia, anche se con un po meno patos, si sono lasciate prendere dalle cose che abbiamo fatto e teorizzato, ognuna di voi ha collaborato a far capire che le donne, ancora una volta, hanno bisogno di difesa personale solo pei il semplice fatto che gli uomini non sono ancora totalmente uomini e che lòe donne sempre più spesso devono difendersi da se stesse.

E’ stato un anno di gare vinte sia dai piccoli che da Francesca, è stato anche quello dei nuovi agonisti premiati con belle medaglie - che in qualche modo premiano anche il M° ed i genitori-, sono stati mesi di gioie ma anche di alcune amarezze. Queste ultime però le facciamo scorrere e ci teniamo solo quello che insegnano.
Risposta: Anche questo è vero, il lavoro fatto con Francesca e su Francesca ha dato i suoi frutti ma ha anche tracciato un solco profondo fra aspettative, desiderio di vittoria e risultati. Abbiamo lavorato corpo a corpo tutti i Martedì e Venerdì per quasi un anno, i risultati su Francesca sono stati bellissimi e ho provato molto orgoglio quando è stata convocata per la coppa shotokan, mi sono sentito felice vederla primeggiare in kata e kumite e anche se non sempre vittoriosa ha sempre dimostrato di essere forte, molto forse anche se lei non ci crede il problema è….. “ cederà?”
Per quanto riguarda i bambini hanno fatto tutti il loro dovere, Adrian, Vlad, Susanna, Franceso e Nicholas, ma soprattutto la scoperta di Irene ci ha reso partecipi e consapevoli che la scommessa è appena iniziata e loro stanno rilanciando sempre di più con il loro impegno e con la loro fiducia anche se per alcuni, gli esami e il passaggio di grado, ha lacerato un po il loro orgoglio ma non è stato tolto nulla solo dato riconoscimento a chi, come tutti, ha dimostrato passione e spirito di sacrifico e adattamento. Gli esami di Maggio sono stati un banco di prova, vedremo a settembre chi sarà stato forgiato bene ritornerà a praticare con umiltà chi non avrà compreso… pazienza ci sono tante palestre e tanti maestri a Venezia e dintorni! Vadano non mi interessa più anche se……

P.S.
Caro Maestro..... , per la prima volta accetto di presentarmi per te e non per me stessa.
So che non è l’atteggiamento mentale corretto e so che questa frase non ti darà piacere, ma la via di sincerità è anche questo.
ma tu così hai deciso e allora “oss”.
Risposta: Molto educativa in questo senso è la famosa barzelletta di Alejandro Jodoroswsky sulla piscina dei coccodrilli

La mia unica speranza, al di là del risultato, è non deludere te che con costanza e passione mi hai portata fin qui.
Risposta: la delusione sarebbe ricevere un sms di scuse per non esserci ma so che non lo riceverò.
Ti dico una cosa in confidenza: “ Ho sempre onorato la mia Famiglia, il mio Cognome e me stesso scrivendoli in maiuscolo”
Tu farai questo esame con lo stesso spirito, per la ta Palestra, per il tuo Sensei, per i tuoi Fratelli di Pratica ma soprattutto per TE stessa.

Un giorno ho incontrato una persona che si era persa, l'ho presa per mano e l'ho accompagnata al 1066 di Cannaregio, è ancora li dentro, non ti dirò chi è, ho promesso che non dirò mai il suo nome e non sei tu.
Ora è un vecchio che si crede saggio ma che ha ancora molto da imparare e capire, ci sta provando e ci proverà fino alla fine tanto, quello che gli resta da fare è solo una semplice cosa :" preparare la sua morte"

Oss

Tabella testi Davide - Scritti da noi

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