Bologna 1/7/2020
Ciao Davide,
finalmente dopo tanto tempo (so che non ci crederai ma è vero) ho scritto quello che mi avevi chiesto: il confronto tra la palestra precedente e la tua. Per semplicità l'ho divisa in due parti: “Cosa ho lasciato?" e “Cosa ho trovato?”. Spero vada bene. Sentiti pure libero di prendere quello che ti pare e di lasciare il resto.
Cosa ho lasciato
Nella mia precedente palestra facevamo karate tradizionale.
Ci concentravamo molto sui fondamentali e sui kata ma poco sul kumite. Eravamo tanti di differenti cinture e per questo il maestro non riusciva a dedicare sempre attenzione a ognuno. Da una parte non c'era molto confronto (nella poca presenza di kumite e di altre persone allo stesso livello, soprattutto negli ultimi anni), dall’altra però il maestro era molto bravo ad allenarci al continuo e indefesso miglioramento di se: sempre si era spronati a stare un po' di più fermi nella tecnica ho fare un'altra volta ancora un kata o qualche fondamentale.
Era anche riuscito, almeno in me, a far sviluppare un senso critico della tecnica, una soddisfazione nel sentirla eseguita bene o la volta di ripeterla con ostinazione finché non fosse venuta meglio.
Negli ultimi tempi si era concentrato sull'economia della lezione in modo tale che ogni secondo di essa poteva essere d'allenamento di una pratica per tutti. Sempre poi ha cercato di insegnarci un approccio elastico e duttile: ogni anno sceglieva un focus su cui ci saremo concentrati così da vedere diversi modi di fare le tecniche, diversi modi di sentirle o spostare l'attenzione su piccole parti in modo tale da controllarle in più modi.
Cosa ho trovato
Sono approdato da Davide per la magistrale che ha richiesto che mi spostassi da Bologna a Venezia.
Il mio precedente maestro mi aveva consigliato Davide in quanto Maestro di karate tradizionale, dal momento che non ero interessato a fare agonismo.
Questo passaggio al Mushotoku Shirai Ryu è stato molto importante per me: era la prima volta che cambiavo palestra e mi approcciavo in maniera sistematica a nuovo modo di praticare il karate.
Probabilmente era esattamente quello di cui avevo bisogno in quel momento.
Mi è bastata una lezione per convincermi che quel posto era adatto a me.
Da Davide eravamo in pochi con l'enorme possibilità divenire maggiormente seguiti durante il processo di miglioramento.
Alcuni modi di fare erano leggermente diversi rispetto al precedente palestra: il saluto ad esempio veniva tributato anche a parete con le immagini dei maestri, lo stretching non veniva fatto e si scendeva direttamente in posizione senza la fase di yoi.
Da subito mi sono accorto che in palestra regnava un clima diverso rispetto quello a cui ero abituato.
Dov'ero prima erano tutti silenziosi concentrati per tutto il tempo mentre al Mushotoku si intervallavano momenti più distesi di battute e risate con altri di concentrazione.
Io ho sempre cercato di limitare al minimo questi momenti di distensione in vista del raggiungimento di una maggiore concentrazione, anche se ogni tanto non sono mancati.
Sicuramente mi ha allenato a concentrarmi in un minor lasso di tempo.
Veniva inoltre dato più spazio al combattimento; cosa che ho decisamente apprezzato: avevo molto desiderio di mettermi in gioco e migliorarmi. Purtroppo a un certo punto mi sono trovato da solo senza quindi la possibilità di fare più combattimento.
Questo ha fatto si di avere tutta l'attenzione di Davide che mi ha sempre spronato a migliorarmi e a raggiungere il limite per spostare in continuazione l'asticella.
Questo è qualcosa che ho davvero pezzato e su cui, fin da subito, mi sono fidato ciecamente.
Sapevo attraverso questa esperienza Davide mi avrebbe portato là dove potevo arrivare e non oltre.
Si trattava allora solo di seguirlo.
Alcune volte ero addirittura io a chiedergli di continuare, grazie a quanto mi era stato insegnato precedentemente, se non ero soddisfatto di qualcosa.
La sua attenzione è stata sempre alta lo sguardo costantemente vigile.
Mi ha inoltre stupito incredibilmente la grande attenzione sull'efficacia di ogni singola tecnica, ovviamente anche nella precedente palestra si stava attenti al fatto che ogni colpo dovesse eliminare un nemico ma in maniera decisamente più vaga.
Davide mi ha fatto porre attenzione a tanti piccoli dettagli per migliorare concretamente le mie tecniche.
Tutto questo affiancato a un allenamento fisico che prevedeva un generale rafforzamento della muscolatura; cosa che avevo fatto saltuariamente per conto mio ma mai in palestra.
In questa monumentale attenzione per ogni singolo e microscopico movimento emergeva tutta l'enorme esperienza e la ricerca senza fine di Davide, supportati da un metodo di insegnamento limato nel tempo e anch'esso incredibilmente efficace.
1 Luglio 2020