Riflessioni sull'esame di Susy
15 Novembre 2012
Non sarò una grande karateka, non andrò oltre, ma almeno gli articoli li so scrivere, quel poco che basta per autonominarmi Ufficio Stampa Csc.
Ti mando due righe sulle cinture blu. Non è stato facile, in quanto mamma, poiché sono stata "neutrale" al massimo:
Finalmente, viene da dire. Sembra, a noi tutti, ieri:
Adrian, Vlad e Susanna in seconda elementare (
Antonio in terza se la memoria non inganna).
Solo dalle foto del sito realizziamo che il tempo passa non solo per noi ma anche per loro.
Sul tatami li abbiamo visti crescere, fare fatica a conciliare lo studio con il karate, protestare di fronte a risultati di gare od esami che, a loro avviso, non li premiavano abbastanza.
Noi grandi che, all'inizio della loro carriera, durante i kumite, dovevamo abbassarci per riuscire fare un oi-zuki jodan che arrivasse all'altezza delle loro teste, da un giorno all'altro ci siamo trovati di fronte a noi dei piccoli guerrieri alti abbastanza per guardarci fisso negli occhi, pronti a sfidarci e a "picchiarci".
Sono stati bravi , in tutti questi anni, soprattutto ad avere pazienza e fiducia nei maestri. Hanno visto, nel tempo, parecchi altri bambini, appartenenti ad altre associazioni, partire dal loro stesso livello (e a volte da livelli inferiori) e raggiungere con maggiora rapidità livelli superiori: "passargli davanti", per usare il linguaggio dei bambini.
Eppure non hanno mollato. Hanno scelto loro di non mollare, di non scegliere la strada più facile. Ieri questa scelta gli ha dato ragione.
Penso che alla loro età, in questo momento importante di passaggio, di difficoltà ad accettare di entrare nel mondo dei grandi, questo risultato dia a loro molta fiducia, soprattutto per la consapevolezza di averlo meritato e "sudato", senza sconti né crediti: così è fatta la vita.
Nessuno, a questo mondo, ti regala nulla.
Men che meno il Maestro.
Teniamo vive, in questo momento, l' emozione e la gioia che solo lo spirito di un bambino può provare e donarci.
Complimenti di cuore.
Oss
Anna Santini
Risposta ad Anna