Il karate comincia con il saluto e finisce con il saluto.
E in questi due momenti racchiude la magia di isolarti dal mondo. Almeno a me.
Mi fa dimenticare le cose che ho lasciato là fuori che fino a poco prima erano così presenti, così importanti, così..… rimangono là fuori e mi fa sentire me stessa prendere coscienza di me prima delle cose così presenti, così importanti…
Di me che è il mio corpo, innanzitutto dentro e fuori le forze, dentro e fuori le debolezze, dentro e fuori percepire, innanzitutto, che c’è un dentro e un fuori.
Un po’ alla volta, cominci a esplorare il dentro (e penso che ci voglia tanta pazienza e tanta pratica perché capisci subito che è “immenso”) mentre ti accorgi abbastanza in fretta che il fuori subito oltre a te, intorno a te è fatto di amici (a volte ti lasciano i lividi, ma sono davvero amici!).
Del resto, questa avventura del karate nasce da amici che il caso, o il destino ha messo davanti a …uno spritz (e alla Santini e ae so’ idee….).
E così finisce che dico prima al Maestro che a mia mamma che…. già, c’è una novità….
Non devo aggiungere altro perché va avanti lui, mentre ci guardiamo tutte e due con sorriso complice….
Abbiamo anche provato a vedere se, almeno per un po’, potevamo venire in due in palestra
ma la cosa è molto delicata e quindi ho dovuto latitare per i canonici tre mesi e vi assicuro che non è stato facile…soprattutto con la Santini…
Spero di poter tornare presto perché:
Yoi;
Seiza ;
Shomen Ni Rei;
Sensei Ni Rei.
mi manca assai…
Alessandra Fornetti