Certo che la mia storia col Karate-do la posso far iniziare con questa frase"... lui c'era nel momento del bisogno e mi ha fatto conoscere un nuovo amico, e nessuno dei due mi ha abbandonata nei momenti del bisogno...".

In realtà la storia inizia qualche mese prima, tra qualche parola detta nel corridoio dell'ufficio, parlando delle difficoltà quotidiane che si incontrano dentro e fuori di noi, il coraggio di essere diversi dalla massa. Le parole e il tono che ho udito sono state il cerino che poi accenderanno un grande fuoco.

Nei mesi successivi una mia crisi personale è stata accompagnata dalla frase più forte di quel periodo "..... Se vuoi faccio allenamento il martedì e il venerdì dalle 7.00 alle 8.00", lui era in vaporetto ed io in stazione dei treni, c'era molta confusione e non ho risposto subito; poi ho passato un pomeriggio a guardare gli allenamenti ed infine eccomi qui.
Tra aneddoti, provocazioni e battute di ogni genere lui, il Maestro, dimostra che l'uomo conosciuto in corridoio è autentico, come allora anche oggi con uno sguardo e una parola ti mette a posto.
Non gli nascondi nulla, ti guarda, ti sente, e se gli parli di te di ogni tua cosa lui è una tomba da cui escono solo consigli sinceri, e chi parla con lui trova sempre una persona disponibile e fidata. Quante cose gli hanno raccontato in questi anni allievi e fratelli di pratica?

Io con lui ho condiviso piccole esperienze, pensieri e dubbi, magari dopo che  lui mi ha stuzzicata, il suo ego non tace mai e se sente qualcosa deve sapere che è giusta; sono molto imbarazzata a volte dai suoi schietti giudizi che ti tagliano di netto e non lasciano vie di fuga davanti alla sua sicurezza.
Ma sa anche essere molto critico con se stesso, si mette in discussione, celando tutto ciò sotto alcune frasi che gli rendono giustizia anche nell'"errore" – lui non sbaglia mai-. Vabbè ma ora non incensiamolo troppo, anche se lui dice di essere dio è pur sempre un uomo, e come tale ha fatto anche delle stupidaggini che condivide con i suoi allievi ammonendoli poi a non copiarle. E' uomo di grande generosità che dona la sua esperienza gratuitamente.

Perché ho cercato questa esperienza proprio con lui? In realtà non l'ho cercata, è venuta da se, è un qualcosa di genetico che prima o poi esce  travolgendoti come un'onda e trascinandoti con la sua energia ti fa andare oltre i tuoi limiti quotidiani. Se dovessi dire perché lui potrei rispondere è stato il caso, una fatalità, nella mia vita ho conosciuto un altro insegnante di karate-do, ma non mi ha trasmesso alcun tipo di energia come ha fatto il mio Sensei – lui il karate-do lo ha in se-. Qualcuno mi ha detto che se quel giorno avessi conosciuto un insegnante di qualche altro sport o disciplina l'avrei seguito allo stesso modo....... non credo proprio! Non è l'allievo che sceglie il Maestro ne viceversa, è la passione che li fa incontrare e se quel rapporto è onesto da entrambe le parti allora la disciplina fortifica questa unione; non nascondo che un buon Sensei ti fa amare quello che fai e anche davanti le difficoltà ti sta vicino e cerca di superare con l'allievo gli scogli, atteggiamento oggi raro in molti ambienti, ma non in questo.
In questo pezzo parlo molto della disciplina e di quello che mi ha dato, e questo perché il M° lo conosci e lo apprezzi per come ti introduce nel fascino di questa dimensione.
Ho conosciuto il Sensei? No non l'ho conosciuto, sto imparando a scoprirlo; quindi sarebbe più opportuno dire dove l'ho incontrato e la risposta migliore è in un turbinio di casini  che con lui e il karate-do cerco di sbrogliare ogni giorno un pochino, ma 30 anni di vita sono lunghi....... o no?
Sensei ci hai posto una domanda a cui rispondere, ma non saprei davvero dire se ti ho risposto pienamente, posso solo dire che l'incontro di tre anni fa è stato positivo nel tempo e qualsiasi cosa domani accada porterò con me prima di tutto i tuoi insegnamenti, quelli verbali fatti di metafore, storie, aneddoti e anche le battute che, uniti alle tecniche, sono un bagaglio di indefinibile valore.

OSS