Era appena finito una mattina di allenamento, quando il Maestro e il suo allievo iniziano a parlare tra loro.
L’allievo dice al suo Maestro che si nota il suo essere nervoso per la perdita di alcuni suoi allievi.
Il Maestro lo reguardisce.
L’allievo cerca di spiegare tale sua frase, ma ormai l’attenzione del Maestro è tutta verso l’arroganza con cui, tale allievo, si è posto verso di lui.
Così il M° fa notare al giovane che ogni cosa, detta o fatta, verso il prossimo deve essere ben ponderata sia nei toni che nei modi.
Serve la distanza giusta per prendere la mira, sennò rischi di uccidere il prossimo. Devi anche saper considerare chi uccidi e perché, uccidere un innocente gratuitamente è da vili e non fa onore.
Il giovane ne parlerà ancora ma non col M° e non per sentire la frase “hai ragione”, solo perché quelle parole lo hanno fatto riflettere.
OSS
Monica Ceolin