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KUJIKERUNA Non Mollate MAI!


KUJIKERUNA

Non cedere, non mollare mai
Piccoli allievi crescono!?
I testi sono degli autori
CeolinMONICA Chissà se questo pensiero si realizzerà o se resterà un mero sogno, però sperare non costa nulla.

Dopo un paio di imperdonabili assenze, son tornata a vedere le gare dei piccoli terremoti e dei nostri giovani atleti.
Lo sparuto gruppetto che il CSC porta alle gare si perde davanti alla massa di altre palestre, ma questo non ci scoraggia mai – Ricordo con forte emozione le tre pestifere: Gaia, Donnalyn e Sara, che mai ci hanno delusi-.

Per non cadere in una cronaca degli eventi, oramai nota a chi legge, questa volta analizzo i cuori di allievi ed accompagnatori.

Bisogna dire innanzitutto che i nostri “portabandiera” sono sempre meravigliosi, hanno una forte voglia di provarci.
Hanno dalla loro un Maestro che li vuole motivare fino all’ultimo, che il pomeriggio prima della gara li mette sotto con kata e kumitè, che non lascia spazio ad errori di alcun tipo.
Hanno poi la “fortuna” di essere pochi e ben seguiti, quindi nessuna scusa.

Se li guardi bene, sembrano incoscienti: corrono, parlottano, ridono, ma il tatami non perdona. Come ogni volta che si è sotto esame, quando sei davanti a chi ti giudica il cuore sobbalza e si vuol vedere solo il risultato.
Non si è mai abbastanza incoscienti … Si vuol sempre portare a casa un pezzo di vittoria, senza premio non vale!
Il tempo, intanto, sembra non passare mai. I minuti sono lunghissimi, mille volte a chiedere “quando devo entrare?”.
Ci si scalda, si riprovano i kata, si guardano gli altri atleti, si cercano i compagni di pratica, in attesa di essere il prossimo.

Dalle gradinate intanto i genitori, i fratelli, e quanti li accompagnano, commentano, si scambiano pareri, sbuffano e si emozionano davanti al loro piccolo campione. C’è il papà che fa le foto, la mamma che aspetta il suo piccolo per dargli una coccola, i nonni che nonostante il risultato si vogliono complimentare.
C’è chi asciugherà lacrime di tristezza e chi accoglierà quelle di gioia per una medaglia inaspettata.

Essere spettatori di questi momenti è davvero un’esperienza da fare. Vi è un impercettibile mutamento nei partecipanti che rende l’aria energica, che ti coinvolge anche se non vuoi.

Guardavo i nostri gareggianti con occhio critico, e – lo ammetto – cercando anche di scovare le imprecisioni, ma faticavo. Sono allievi come me, del mio Sensei, mi piacciono comunque. E’ vero, non sono precisi, non sempre salutano all’uscita dal tatami, sono troppo veloci, ma sono miei compagni e vanno apprezzati.
Va ammirata la loro volontà di esserci, di provarci, di essersi messi alla prova. E se tutto ciò non li fa salire sul podio poco importa, “siete bravi lo stesso”.
Ti dispiace vedere il loro viso imbronciato per un mancato trofeo, per un’eliminazione, cerchi le parole per consolarli – ma non ci sono -. Un po’ delusi poi lo sono anche gli accompagnatori, i Maestri. Ma i grandi si consolano con il fatidico “Sarà per la prossima volta”.
Di contro non ci sono parole nel veder smaglianti sorrisi e mani che mostrano ostentatamente le medaglie conquistate.
Mi ha commosso il pianto di gioia della giovane leoncina, dopo aver preso il secondo posto inaspettatamente. Quelle lacrime hanno cancellato una delusione.

Gratificazioni, medaglie, coppe, lacrime e tanti sacrifici. Le gare, da qualsiasi postazione tu le viva, sono brividi, speranze, sospiri e crescita.
Soprattutto quest’ultima.
Davanti alla sfida c’è talvolta chi mostra un qualcosa di più, un lato finora celato, si svela.
Che meraviglia!

Se poi si vuol andare un po’ più in là con il pensiero, credo che il più gratificato sia e sarà sempre il Maestro. Tornare a casa con una squadra com’è la sua non ha pari.

E la gioia, si sa, lascia i suoi segni……

Mai abbastanza son le parole per dire quanto lieta io sia di vivere questi momenti.
Grazie agli allievi, grazie ai genitori, grazie al Maestro, ognuno col suo sacrificio permette che ciò esista.

OSS
Monica Ceolin

Risposta Immediata:
Grazie Monica per il tuo bel scrivere; la gara, l'ultima dell'anno a Padova ha tracciato un inizio.

Vedremo se:
  • Impareranno il saluto;
  • Comprenderanno che ci si deve allenare di più;
  • Se accetteranno di osservare la regola del più fai più ci sei che non necessariamente equivale ad essere per forza il "migliore";
  • Se capiranno che l'importante nell'allenamento è ASCOLTARE SUBITO e CORREGGERE VELOCEMENTE;
  • Che un buon agonista corregge immediatamente, se non lo fa sottrae tempo ad altri che meritano!

Ma il punto nodale della questione è che:
  • L'agonismo è una fase;
  • L'agonismo e le delusioni che spesso lo accompagna è il motivo per cui uno poi crede di non valere nulla;
  • Che si perdono più battaglie che vincerne;
  • Che il vero agonista non si ferma ne alla forma ne alla forza in se ma ricerca sempre la perfezione della forma e della forza, vincendo soprattutto se stesso prima degli altri!!

I bambini che abbiamo sono stupendi ma non tutti sono campioni, altri non lo saranno mai se non per il fatto di sopportare le mie inutili lezioni!

Oss
Davide Rizzo

Tabella testi Davide - Scritti da noi

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