Intro:
ho cominciato a studiare karate a gennaio 2003, poi dopo quattro
mesi di pratica ho sospeso per motivi di salute, e ho ricominciato
in un nuovo dojo (questo!!) ad ottobre 2003.
Cosa ne penso: forse dovrei dire perché ho deciso di avvicinarmi
a questa Via… Ebbene, ho cominciato perché pur non
conoscendo il karate, sentivo che poteva aiutarmi a migliorare
me stessa, contando esclusivamente sulle mie capacità e
forze, e soprattutto sapendo che se mi impegnavo potevo ottenere
molto.
Questa cosa può sembrare scontata, ma avendo studiato
danza dall’età di otto anni e avendo poi sospeso
tutto per ben otto anni, quando ho tentato di ricominciare molte
porte mi sono state chiuse perché ero troppo vecchia!!
E ho ricominciato a studiarla con un maestro cinese (cosa che
non credo sia casuale!!), il quale non mi ha chiesto quanti anni
avevo, ma ha valutato solo se avevo voglia di impegnarmi, o meno.
Ora io non accetto questo modo di pensare occidentale
per
cui a 20 anni bisogna essere già qualcuno (?) o qualcosa
(!). Io credo che
tutta la
nostra vita sia un percorso di crescita, e il karate mi
ha fatto intravedere la possibilità di poter crescere,
anche a 80 anni, se una persona è convinta e vuole farlo.
Dalla mia esperienza ho imparato che la vita non è una
via retta, ma piuttosto un insieme di curve casuali; noi possiamo
prepararci ad affrontare le curve, e certo farà differenza
avere una Fiat Cinquecento piuttosto che una Ferrari, ma non sappiamo
cosa ci aspetta dopo, anche se ci illudono che possiamo costruirci
la vita che vogliamo..o quella che crediamo?
Infine,
credo che questa mio percorso
di crescita deve passare per il corpo, perché sento
che nella nostra cultura sempre di meno lo si usa per conoscere
la realtà, ed invece è il primo mezzo (anche se
questa è una connotazione un po’ troppo occidentale)
di cui noi disponiamo, e forse (?) l’unico di cui siamo
i veri e unici proprietari (?). Infatti,
solo
attraverso il corpo posso conoscere i miei limiti, la mente
mi porta spesso a fantasticare mete impossibili e irrealizzabili,
soprattutto per me che non sono molto pragmatica.
Monica Sommacal