1)
Come e dove sei entrato in contatto
con il karate la prima volta?
Ho cominciato per mia volontà in un dojo a Pd,
M°
2)
Secondo te nel Karate ci sono segreti?
Sì, e credo che vengano rivelati a seconda del livello
raggiunto.
3)
Attraverso la pratica del karate le persone possono
migliorare il loro carattere. Qual è la tua opinione
e la tua esperienza a questo proposito?
Ho cominciato proprio per migliorare il mio carattere, in particolare
il mio rapporto con il mio corpo, il rispetto di me stessa, e
per essere più coraggiosa e forte, per non aver paura
degli altri, per disciplinare la mia volontà per superare
i miei limiti fisici, ma soprattutto mentali. Sto migliorando,
quindi la mia esperienza è positiva, tuttavia credo dipenda
molto dal M° Davide Rizzo, di cui sono allieva.
4)
Il karate ha cambiato il tuo modo di pensare la vita di tutti
i giorni?
Sicuramente. Riesco a guardare la gente negli occhi con meno
paura e timore, mi sento più forte, e più equilibrata.
Soprattutto sento di poter contare di più su me stessa,
perché ho meno paura di me stessa.
5)
Che importanza hanno la mente ed il cuore nella pratica
del Karate?
Sono molto importanti, anche se penso che affidarsi troppo alla
mente possa essere un ostacolo, e affidarsi troppo al cuore un
pericolo.
6)
Sai dirmi che cos'è il Ki e perché secondo
te dobbiamo conoscere ed usare il Ki?
Il ki è l'energia che risiede nel nostro ventre
secondo la tradizione filosofica orientale, ma è un concetto
molto complesso, che credo di capire ancora molto poco. Credo
sia un importante propulsore dell'attività fisica e mentale
dell'individuo.
7)
Come interpreti le parole del Maestro
Gichin Funakoshi: "Karate-Ni-Sente-Nashi"?
Nel karate non sottovalutando le difese, nella vita quotidiana
assumendo un atteggiamento di attesa e cercando di essere paziente,
di comprendere le situazioni prima di agire.
8)
Qual è il tuo obbiettivo personale
per il futuro?
Ricevere la cintura gialla, sviluppare la forza, la resistenza,
e l'elasticità, mi alleno quotidianamente negli adominali,
flessione e nello stretching per le gambe e la schiena, mani,
piedi.
9)
Che rapporto hai con i tuoi compagni?
Buono. Tuttavia li conosco molto poco per ora.
10)
Ti va di raccontare del tuo rapporto con il Maestro?
Per me è stata una vera fortuna conoscere il
M° Davide Rizzo. Fin dalle prime due lezioni, durante le quali
mi ha detto chiaramente che dovevo impegnarmi, facendomi capire
che non accettava chiunque, l'ho apprezzato moltissimo. Ricordo
la sera che mi accettata: sono andata a casa felice, e lo possono
confermare i miei coinquilini, che mi hanno chiesto appena arrivata,
se ero riuscita ad entrare nel dojo.
Mi piace la sua serietà e il suo impegno nell'educarmi
(confermo che educare deriva dal latino ex +ducere =condurre fuori!!),
mi piace sudare e sentire che sto crescendo, mi ritengo molto
fortunata, e sento che devo impegnarmi ancora di più.
Onestamente, insieme alla danza, e al canto, è la maggior
soddisfazione della mia settimana, dalla quale traggo ispirazione
e forza per affrontare tutto il resto al massimo livello.
Le domande che ti volevo porre sono terminate, vuoi aggiungere
una tua personale riflessione sul Karate?
Una sera il M° Davide ha detto che il karate è il suo
migliore amico, anche per me lo sta diventando, e mi sembra impossibile
che non possa essere così, poiché ricevo almeno
tanto quanto do.
Ho sempre cercato una
passione alla quale appoggiarmi nei momenti di sconfitta, o nei
momento difficili che nonostante i miei 25 anni sono già stati
molti, e mi sembra di averla trovata. Tuttavia voglio dirlo a
bassa voce, perché credo ci siano
espe rienze così preziose da e ssere vissute nel silenzio
del proprio cuore.
Infine cito due versi di una cantante afroamericana, Ursula
Rucker, cresciuta nei ghetti di Philadelphia:
Can i live up to my own potential?
Will I be living in contradiction?
Or will I go forth with my mission?
Adesso mi sento di rispondermi che posso contare solo su me
stessa, che non vivrò in perenne contraddizione tra quello
che voglio, e quello di cui ho bisogno, e che andrò avanti
per la mia strada.
Monica Sommacal