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KUJIKERUNA Non Mollate MAI!


KUJIKERUNA

Non cedere, non mollare mai
Il karate per me

Il karate per me e’ la decisione ponderata che un individuo prende perché desideroso di vivere la propria vita ad un livello più profondo, più in contatto con la propria interiorità piuttosto che la concretezza di ciò che ci costituisce e di cui siamo circondati.

La prima immagine che mi sovviene e’ quella di un uomo che percorre un filo che divide due distese d’acqua di diverso colore…… e’ in bilico tra di esse e rischia di cadere in una delle due……continua però con successo il suo percorso attingendo di quando in quando del liquido con il piede da una delle due vasche.

Ciò gli permette di capire meglio l’essenza dell’altra, funge cioè da opposto, lo stesso opposto che permette di avere la piena consapevolezza dell’essenza di ciò che si crede di conoscere, ma di cui in realtà si e’ ignari.

Con la decisione di entrare nel “mondo” di questa disciplina e quindi assumendo le forme mentali attraverso cui quest’ultima analizza la materialità e la spiritualità si riesce a vivere una realtà parallela.
Si giunge ad una conoscenza di sé stessi a cui non credo si arriverebbe in situazioni normali.

Infatti il karate porta a focalizzare l’attenzione sulla propria interiorità in rapporto alla materialità di cui si e’ costituiti.

Si vive tra il non palpabile e il proprio corpo,tutto ciò rapportato alla materia circostante.
E’ una sorta di iter ostacolato da continue riflessioni……..ognuna di esse implica una crescita e conduce verso quella successiva.

Il ciclo e’ infinito.

Decidere di intraprendere la via marziale o trovarsi a vivere all’interno di essa significa portare a vita un paio di occhiali che permettono di vedere aldilà delle cose, pensare incanalando le idee in modo diverso perché consapevoli di una realtà differente.

E’ una vita di percezioni piuttosto che di evidenze.

Per questo le soddisfazioni che si traggono da quest’arte sono per lo più interiori.
Credo però che sia diverso addentrarsi in questo mondo già da adulti piuttosto che da bambini.
Infatti quanto più presto ci si fa rapire, tanto più forte si vive il legame.

Spesso la palestra diventa un luogo indispensabile e gli allievi componenti di una “seconda famiglia” con cui si cresce a forza di vasche di fondamentali….ed ad ogni oizuki si e’ sempre più uniti: si cresce condividendo energia ed indirizzandola verso il miglioramento.

Vivendo quindi questa disciplina in modo così intenso,la si sente propria al punto da essere infastiditi da chiunque desideri addentrarvisi.

La si sente una cosa propria e la si vive quasi in maniera morbosa.
Coesiste con la vita e l’una compensa l’altra, per questo ci si sente toccati nel profondo sentendo parlare di karate.

Di certo e’ una via accessibile a chi la desideri,ma e’ una strada ad infinite corsie, ognuna delle quali e’ il percorso personale di qualcuno.

Un percorso che iniziato in modo “vero” non trova fine.

Chiara Ballarin

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