Appunti di una viaggiatrice nel Karate

E’ durante quelle poche centinaia di metri di separazione tra l’ultimo ponte e l’ingresso che si rinnova, puntualmente, il rito. Abbandono le miriadi di pensieri, sentimenti, incontri che hanno variegato la giornata e, passo dopo passo, vado incontro alla necessità di ritrovarmi con me stessa.
Quel nucleo discreto, silenzioso, che si mostra a tratti, mediato dalle convenzioni - sempre troppo strette - in quel breve tragitto riacquisisce sostanza, solidità. Lascio alle mie spalle il molto che è poco, abbraccio il poco che è tutto. Sono dentro, chiudo la porta, i suoni familiari mi irretiscono una volta di più.

Il rito della ricostituzione dell’essenzialità si snoda tra l’allungamento dei muscoli e l’attenzione all’armonizzazione del respiro; mente e corpo, attraverso le strade dell’aria si fondono via via più consapevolmente; mani e piedi, irrorati da una energia che pochi minuti prima sembrava assopita, sono attentamente in attesa. Stringo la cintura e ad un tempo stringo la concentrazione: mi fermo sull’immagine di un sostegno dal quale raccolgo il frammento di metallo che da diverso tempo ricorda, attraverso le asperità che aspiro ad eliminare, quanto fatto, quanto da fare.
I tratti che al tatto si rivelano raffinati rinnovano il vigore e l’umiltà per concluderne altri, scoprendone sempre di nuovi. Mi appresto a salutare colui che da tempo racconta il suo cammino di raffinazione con irresistibile onestà; sembra simile al mio; non è importante quante tappe abbiamo in comune. Mi conforta riscoprire, ogni volta, che continuiamo a viaggiare. Le sue riflessioni agevolano nuove mie. Contraccambio attraverso la presenza millimetrica in questo frammento di esistenza che si assolutizza. E i movimenti si purificano; con essi i pensieri. Le sequenze si linearizzano; con essi i percorsi di applicazione. Gli obiettivi si chiarificano; con essi le strategie per raggiungerli.

Il rito si è ripetuto, sempre uguale, sempre diverso.

La strada che mi separa da casa regala spunti di riflessione aggiuntivi; che sono riposti accuratamente per essere sviscerati nello svolgimento del rito successivo. Che ci sarà. Continuo a desiderare che ci sia. Continuo a desiderare di…
Continuare a viaggiare

Federica Pascolutti