Dolori? fai karate che ti passa Dojo - Il luogo dove si pratica il DO la Via
Adesso che ho qualche nanosecondo di tempo tenterò di lasciare un segno tangibile del mio passaggio.
Da dove potrei cominciare? Forse dalla fine, cioè dall'ultimo allenamento svoltosi Venerdì sera 21 Novembre con te.
Diciamo che la nuova stagione, per quanto mi riguarda, non si è aperta con l'usuale sacro fuoco dominatore, quello cioè che mi rendeva ansioso di iniziare la lezione di Karate e che mi faceva anteporre a tutti gli impegni il doppio appuntamento settimanale.
Ad Agosto ho iniziato ad accusare un dolore alla spalla sinistra che tutt'ora persiste anche se in forma più sopportabile, devo però dire una cosa, quando Davide mi ha cercato via email per chiedermi tra le righe che intenzioni avessi io mi sono trincerato dietro alla scusa del male alla spalla per poi subito dopo vergonarmene pensando a quello che Davide aveva superato nella sua vita pur di arrivare dove si era prefisso di arrivare, quindi al di là di stupidi eroismi ho pensato che doveva essere il mio cervello (per quanto sia poca cosa) a comandare il mio corpo e non potevo permettere che avvenisse il contrario.
Ieri sera l'allenamento con Davide e con tutti voi ne è stata la prova più lampante, il dolore alla spalla c'era, ma poi è sparito ed in concomitanza è riapparsa quell'energia, quel tanto decantato "KI" che mi ha portato per mano per tutta la lezione.
Quello che ho capito è che dobbiamo cercare dentro di noi il filo conduttore che ci fa essere veramente quello che siamo e non quello che vogliamo sembrare, che evidenzia il nostro lato migliore, che ci fa riconoscere ed accettare i nostri errori, che ci fa riconoscere e superare i nostri limiti, che ci fa riconoscere e superare la paura, che ci fa accettare le critiche e i consigli, che sconvolge il nostro Ego che ci fa essere uguali e profondamente diversi, ma tutti bianchi e candidi come il Kimono che indossiamo.
Di questo devo ringraziare un pò tutte le persone che ho incontrato dentro e fuori il Tatami ovviamente i miei compagni di corso ma principalmente il mio maestro Davide che con tutti i suoi difetti rimane il mio e penso nostro punto di riferimento, ovviamente un pensiero corre anche a Luciano che trasmette con i suoi silenzi e i suoi sguardi messaggi indelebili, ma talvolta difficilmente decifrabili.
Si dice che a volte le persone si trovano per pura fortuna o coincidenza, io dico che le persone si trovano perchè si cercano.
La sfida sta nel percorrere la VIA fino in fondo cercando di capire profondamente chi ci sta di fronte per poter poi capire noi stessi e viceversa capire profondamente noi stessi per poter comprendere gli altri. Come vedete il cerchio così si chiude, tutto va e tutto ritorna, nessun momento è uguale a se stesso.
Grazie a Davide per avermi fatto capire tante cose, grazie a Luciano per avermi fatto scervellare per capirne delle altre.
Grazie a Pietro, a Luigi, a Elisa, a Roberto e a tutti i ragazzi del mio corso. Ho la netta sensazione però che almeno per quanto mi riguarda il cammino sia appena iniziato.
Il vostro allievo e amico
Zammattio Roberto