Capita anche questo!
Gentile D.Rizzo,
Piacere. Io mi chiamo Masaru Konishi. Abito a Tochigi (in Giappone).
Vorrei chiederLe una cortesia,
vengo a Venezia dal 22 al 23 novembre e sto cercando una palestra di karate per partecipare l'allenamento.
Sono karateka di terzo dan. Istruisco i bambini alla mia città.
Quindi vorrei fare l'allenamento con le persone di Venezia insieme quando vengo a Venezia. (Ho fatto l'allenamento di karate a Bang kok in Thailand l'anno scorso).
Se possibile, avrei intenzione di partecipare l'allenamento del 23 novembre; La disturbo? La sarei grato se volesse rispondermi a giro di posta.
Ringrazio per l'attenzione e La saluto cordialmente.
Masaru Konishi
Non con poco stupore ho letto questa mail scritta, credo, con l'aiuto di un traduttore, rispondo al collega che non c'è nessun problema a riceverlo adeguatamente nel nostro semplice Dojo faccio solo presente che con ogni probabilità non potrò offrirgli un allenamento adeguato in quanto ho solo due cinture nere e non so nemmeno se saranno presenti.
Percepisco nella sua risposta una felicità inconsueta nel confermare il suo arrivo.
La prima
cosa che faccio mando un messaggio a Francesca e Donato PREGANDOLI di venire in quanto l'ospite è anche istruttore di Karate in Giappone. Ricevo un accorato Oss e la cosa mi fa felice e mi da la certezza che faremo una bella lezione tosta, con Donato che finalmente avrà un uomo in corso!
Giovedì 22
Massimo mi chiama, Luciano non c'è, per dirmi che c'è una persona che vuole il Maestro Rizzo, vedo un uomo alto e dagli occhi accesi porgermi prima un dono e poi la mano racchiusa nella mia in un profondo inchino. Molto Giapponese ma anche molto Italiano, Massimo mi guarda con sospetto misto a curiosità.
Non dico nulla, prendo il regalo, una ottima bottiglia di sake, scoprirò costosissimo, e siccome sto insegnando mi chiede in un Inglese peggio del mio di poter assistere alla lezione dei bambini. Certo rispondo e lui in perfetto silenzio si appoggia al muro ad osservare e fotografare. Sorride ed è felice di vedere
Irene e
Sofia confrontarsi.
Ad un suo cenno distolgo gli occhi dai giovani atleti e ci salutiamo con un arrivederci a domani.
Il Venerdì ricevo un messaggio:
Donato non viene, merda, dico io!! speriamo in
Francesca e quando la vedo mi sento in parte al sicuro.
Ho anticipato i corsi, c'è Chika che così mi aiuta con la lingua, il problema è che anche lei con l'italiano e con i concetti che esprimo ci sa fare poco, Anna
e Francesca intervengono con iul loro Inglese ma Masaru strabuzza gli occhi per dire che con l'inglese ..... Provo io con il fisico per far capire e ci riesco in parte. La lezione è di quelle simpatiche mi diverto e sembra che il mio ospite gradisca le numerose "correzzioni" che gli suggerisco tra il mostrare e un Inglese che fa sorridere tutti. Non importa non è la mia prima volta che ho ospiti stranieri, due tedeschi, due spagnoli, due australiani e mi sono sempère divertito nel vedere i miei allievi che alla fine tutti mi chiedevano : " ma sono nere? da dove vengono ecc..." Chiedo a Masaru di prendere in mano la situazione per 5 minuti e lui non si fa pregare nonostante sia un po imbarazzato ma inizia anche lui con Kibadachi, calci e
altre tecniche. Alla fine gli dono un paio di gadget che lui accetta ricambiando ancora il dono.
Sparische nel buio della fondamenta, in silenzio gira le spalle e se ne va. Questo gesto, questo andare mi fa riflettere sull'esempio del bambino che lascia la mano alla mamma, bellissimo ritirarsi così, senza rumore!
Alcuni giorni dopo ci scrive la presente mail che ho fatto tradurre da una mia ex allieva Yuko Fukushima, ho chiesto anche a Chika ma devo ancora leggere la sua tradiuzione.
Gentile Maestro Davide Rizzo
La ringrazio per avermi dato la possibilità di partecipare alla vostra classe l'altro giorno.
In particolare la ringrazio per avermi insegnato ogni mossa con tanta cura.
Da oggi in poi, insegnando Karate ai bambini io stesso vorrei darmi da fare per imparare meglio.
Ero felice nel sapere che i bambini si praticavano anche in altro paese, esattamente come da noi.
Anche da noi,penso che sia la cosa importante insegnare la cultura ovvero disciplina che c'e' dietro Karate come cortesia e saluti ai bambini anziche' renderli atleti bravi o forti.
Vorrei insegnargli la gioia di fare Karate ai bambini sia forti che non tanto forti.
Tramite questo viaggio ho imparato tantissime cose per essere uno del Karate, incluso l'approccio generale verso la vita.
Mi scuso ancora per averLe mandato un messaggio all'improvviso e La rngrazio per il tempo prezioso.
Spero di poter partecipare alla vostra classe ancora un giorno.
Vi auguro la vostra prosperita' e felicità da lontano, dal Giappone.
Cordiali Saluti. Masaru Konishi il 5 Dicembre 2012
Le impressioni di Anna Santini
2013 MASARU ci ha inviato anche il suo reportage sulla nostra piccola lezione:
Testo della Mail:
L'anno scorso grazie a lei ho potuto fare un'esperienza preziosa che mi incoraggia a impegnarmi ancora di più nel miglioramento di Karate e anche di lavoro.
Nella città di Kanuma nella provincia di Tochighi, dove c'è il mio Dojyo, c'è anche l'associazione scambio culturale internazionale. Qualcuno del Dojo deve aver parlato di me che mi ero allenato di Karate in Italia, e così sono andato sulla rivista promozionale della città "K.I.F.A. NEWS" che allego.
Mi scuso se non le avevo chiesto l'autorizzazione per l'utilizzo delle foto, spero non ci sia il problema.
Vorrei tanto ritornare in Italia, anche se tra il Giappone c'è la distanza che non permette la decisione facile per andarci.
E spero di rivederla.
Nel frattempo auguro la felicità e la salute per la sua famiglia e per tutti gli allievi del Dojo.
Testo del reportage:
Scambio culturale di Karate in Italia
Sig. Masaru Konishi, istruttore di Karate presso la palestra Nozawa Dojo di Kenshin ha visitato l’Italia dal 17 al 27 Novembre 2012 per 11 giorni. Ha visitato Roma, Firenze, Venezia e Milano. In particolare, ha fatto la conoscenza con i bambini locali nelle palestre in città di Firenze e Venezia.
Cosa l’ha motivata per andare in Italia?
Lavoro come architetto dunque per vedere e studiare delle architetture storiche, ho deciso di andarci.
Che tipo di preparazione aveva fatto prima di partire?:
Essendo un viaggio da solo, ho dovuto prenotare l’aereo, hotel persino ai treni, ho usato l’internet per fare delle prenotazioni. Ho fatto una ricerca in internet per trovare alcune palestre di karate nelle città che volevo visitare, una volta trovate ho deciso di chiedere il permesso per allenarmi in questi Dojo, ho inviato una mail per avere il promesso di partecipare ai corsi.
In Italia Karate è diffuso? :
Il Karate è nato in Giappone ma anche in Italia ci sono tante palestre di Karate, ci sono molti campioni del mondo. Mi sembrava che Karate venisse considerato più come uno sport che l’arte marziale. La palestra a Firenze era dentro un palazzetto per lo sport dove trovi anche corsi di Judo.
Non aveva la paura di andare a praticare in palestre di un paese sconosciuto?
No, non vedevo l’ora anche perché avevo già avuto esperienze in altri paesi come Bangkok in Tailandia 2 anni fa e Ishigaki jima in Okinawa (Giappone) l’anno scorso. Direi che ero più emozionato che avere ansia. In altre epoche andare ad allenarsi in altri Dojo, di altri maestri, aveva un significato di sfida ma in realtà lì ho potuto imparare diversi esercizi e diversi metodi di insegnamento ed è stato molto utile. Avevo un po di preoccupazione per la lingua ma non ho avuto problemi avendo delle traduttrici giapponesi ( una mamma giapponese di un allievo a Firenze, una ragazza giapponese che vive a Venezia e pratica karate al Centro Sport e Cultura mi hanno aiutato);
Che cosa pensa dopo queste esperienze?:
All’inizio i bambini erano un’po timidi avendo un insegnante giapponese di Karate per la prima volta nella loro vita, ma nel corso del tempo si sono rilassati e abbiamo potuto fare la pratica insieme. A Firenze mi hanno presentato come maestro e non solo abbiamo fatto la pratica insieme ma ho avuto un occasione di insegnargli anche se per breve tempo. Invece a Venezia ho partecipato ad un corso per gli adulti dove il maestro italiano mi ha dato la lezione molto dettagliata. Anche se il gruppo era diverso e non avevamo la lingua in comune, Karate è globale nel mondo. Gli occhi dei bambini che si allenano con massimo impegno sono uguali a quelli dei bambini di Kanuma.
Vorrei occuparmi un giorno lo scambio culturale tra bambini in Italia e Kanuma tramite Karate. Vorrei finire questa relazione con ringraziamento molto sentito a Maestro Roberto e Maestro Rizzo, e alle persone che si sono offerte come interprete.
Grazie infinite.
Masaru Konishi
Risposta alla mail:
Egregio maestro Konishi,
Finalmente ho trovato la persona adatta alla traduzione del suo periodico.
La ringrazio per le belle parole e per l'onore che mi ha fatto della sua presenza.
Considero anche io il Karate come un linguaggio globale. Penso inoltre che la disciplina sportiva sia essa Arte Marziale o semplice sport possa solo che accomunare i popoli al di la dei propri credi o fedi politiche.
I bambini sono bambini sempre!
Sarei felice di poter ospitare alcuni suoi giovani o anziani allievi snche se il mio Dojo, come avrà notato, è piuttosto piccolo.
Mi piacerebbe avere la possibilità di ricambiare la visita, vedremo.
Nel frattempo le auguro una serena pratica assieme a quanti la seguono in questa nobile arte dei mari del sud.
Oss
Davide Rizzo anche a nome di:
Francesca, Francesco, Anna, Chika e Monica