L'altra sera ho visto un film “
Ogni maledetta domenica ”, nel
discorso che fa l’allenatore di una squadra di Rugby in spogliatoio ho letto, in chiave di “squadra” un pensiero che vorrei riportare al Karate e così ne è scaturito questo pensiero che spero vi dia uno spunto alla riflessione.
Senza fatica non si va da nessuna parte!
Nessuna meta all’orizzonte e così passo dopo passo, centimetro dopo centimetro, ci si avvicina alla realizzazione di se stessi
ma non per se stessi.
Ci si realizza per essere forti per chi ti ama, ti stima e ti sta vicino, passo dopo passo, giorno dopo giorno con
perseveranza e spirito di sacrificio.
Spesso ci scambiano per irresponsabili perché viviamo distaccatamente lucidi dalla realtà. Realtà che analizziamo con occhi diversi, perché ognuno di noi, vede la realtà con occhi diversi, e così, passo dopo passo, centimetro dopo centimetro inizi a “
vedere” a percepire che qualche cosa si avvicina.
Il
Maestro Shirai così scrive nel suo Kan Bai:
“La vita del Karate-Do è bellissima, meravigliosa, molto modesta e difficile e anche molto dura, a volte durissima. Ma colui che ha il coraggio e sincera fiducia nel Karate e perseverando instancabilmente continua, ..... , continua .... , ad un certo momento comincerà a percepire lontano, una luce. Non bisogna sforzarsi di capire che cos'è. L'importante è sentire che qualcosa (mi) aspetta e pian piano si avvicina e allora si comincia a capire cos'è.”
Questo è quello che mi è stato insegnato dai miei maestri di karate (
Bruno, Luciano, Hiroshi e Taiji) e questo è il senso di quello che faccio e di quello che insegno ai miei allievi cercando di portarlo anche nell’ambiente familiare.
Riascoltando questo discorso ho ritrovato tutto il mio karate.
Soprattutto il senso profondo della pratica dei kata e l'attitudine che occorre metterci dentro conquistando una tecnica dopo l'altra, "centimetro per centimetro", e vivendo quel centimetro come se fosse una questione di vita o di morte.
Oss
Davide Rizzo